Rottura protesi pene

Egr. dottori,
circa una settimana fa azionando la protesi peniena (ams 700) ho sentito un forte bruciore e una mancanza di risposta della pompa-interruttore. Da quel momento la protesi è sgonfia e non è più possibile azionalrla. Il chirurgo mi ha detto che si tratta della rottura di uno dei tubicini di connessione e che potrebbe essere necessario cambiare l'intera protesi, che peraltro aveva manifestato già da tempo fenomeni di aneurisma dei cilindri.
Per operarmi, comprensibilmente, devo attendere qualche tempo per ragioni economiche.
Mi chiedo quanto tempo posso attendere con la protesi rotta e sgonfia(e quindi con mancata estensione del pene) senza che i corpi cavernosi si riducano di lunghezza e/o larghezza impedendo l'inserimento atraumatico di un impianto di dimensioni uguali al precedente. E' un aspetto molto importante per me!
Vi prego di essere molto franchi, è necessario davvero che io sappia se e quanto posso attendere prima di operarmi, senza correre rischi...
Grazie infinitamente per la consulenza!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

non è un problema infrequente purtroppo quello da lei sollevato anche se inizialmente queste strutture protesiche erano garantite "a vita".

Detto questo poi non si angosci troppo perchè il cilindro, già inserito, anche se non funzionante, si è fatto una "guaina" che farà da guida comunque al successivo inserimento di una nuovo cilindro protesico.

Nel frattempo, mentre attente il nuovo intervento, cerchi di mantenere attivo il corpo cavernoso rimasto utilizzando farmaci vasoattivi e per questo risenta il suo andrologo in diretta.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Attivo dal 2009 al 2017
Ex utente
Molte grazie per la risposta dott. Beretta!

Quindi, sentito il chirurgo, assumero un vasoattivo: presumibilmente Cialis 20 mg bisettimanale (feci questa terapia anche in passato).

Ho posto questo quesito perchè ho notato, in questi anni, che se la protesi resta disattivata per qualche giorno, poi occorre un po' di pazienza (e un po' di fastidio)per distendere il pene alla sua dimensione originale. Pertanto ho pensato che in caso di lunga inattività la difficoltà di estensione potesse diventare permanente.

Cmq grazie, farò come mi ha consigliato...
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Bene ora senta il chirurgo e poi mi aggiorni, se lo desidera.