Cura x de dopo prostatectomia radicale
Ho 59 anni e da un mese e 1/2 sono stato operato di prostatectomia radicale con grado glison 3+3 con risparmio dei nervi. Mi è stato asicurato che l'operazione è andata bene, l'esame istologico della prostata non ha evidenziato diffusioni esterne ad essa e mi sono stati dati solo i classici esercizi pelvici x l'incontinenza post operatoria dopo la rimozione del catetere che ho portato x 2 settimane. L'incontinenza è già debellata ed è tornata alla normalità, cosa che non succede x la DE che continua a non migliorare nonostante con mia moglie ci stiamo provando regolarmente. Sono anche arrivato all'orgasmo più volte ma senza penetrazione causa il mancato indurimento del pene. Sono abbastanza allarmato anche perchè prima dell'operazione il funzionamento dell'organo sessuale era ottimo e immediato. Volevo chiederLe alcune delucidazioni a proposito: 1)Il tempo è ancora troppo poco x riavere un'erezione? 2)Cosa posso fare o cosa devo prendere x migliorare? 3)Posso sperare di migliorare? 4)Quali cure sono più efficaci? 5)Esistono controlli da fare x capire se esiste un qualche problema di natura funzionale?
[#1]
Caro signore, intanto si tranquillizzi perchè di solito di vuole un pò di tempo per venir fuori dalla situazione DE. Detto questo Le rispondo con ordine:
1) Il tempo per riavere una erezione spontanea varia da poche settimane a 2 anni. Questo dipende dal tipo di danno che si è determinato durante l'intervento sui nervi erigendi. Le ricordo che sono nervi infinitamente delicati e che basta anche stirarli o scaldarli un pò perchè vi sia un danno almeno temporaneo.
2) In questa fase la cosa importante è mantenere un minimo di ossigenazione dei corpi cabernosi. Questo si può ottenere con pillole tipo viagra se c'è una erezione parziale. Se non c'è ancora erezione bisogna utilizzare iniezioni intracavernose.
3) Certamente ma deve attivarsi subito a effettuare una delle due cose dette al punto 2.
4) Vedi sopra
5) Il problema di natura funzionale c'è, altrimenti avrebbe le Sue erezioni. Solo il tempo e l'intervallo da qui alla ripresa delle erezioni spontanee Le dirà qualcosa di più.
La riabilitazione della funzione erettile dopo chrurgia pelvica (prostatectomia, exeresi del retto, cistectomia) è un grande centro di interesse per gli urologi-andrologi. Si confronti su questo con i Suoi curanti. Cordiali saluti.
1) Il tempo per riavere una erezione spontanea varia da poche settimane a 2 anni. Questo dipende dal tipo di danno che si è determinato durante l'intervento sui nervi erigendi. Le ricordo che sono nervi infinitamente delicati e che basta anche stirarli o scaldarli un pò perchè vi sia un danno almeno temporaneo.
2) In questa fase la cosa importante è mantenere un minimo di ossigenazione dei corpi cabernosi. Questo si può ottenere con pillole tipo viagra se c'è una erezione parziale. Se non c'è ancora erezione bisogna utilizzare iniezioni intracavernose.
3) Certamente ma deve attivarsi subito a effettuare una delle due cose dette al punto 2.
4) Vedi sopra
5) Il problema di natura funzionale c'è, altrimenti avrebbe le Sue erezioni. Solo il tempo e l'intervallo da qui alla ripresa delle erezioni spontanee Le dirà qualcosa di più.
La riabilitazione della funzione erettile dopo chrurgia pelvica (prostatectomia, exeresi del retto, cistectomia) è un grande centro di interesse per gli urologi-andrologi. Si confronti su questo con i Suoi curanti. Cordiali saluti.
Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino
[#2]
Gentile lettore,
oltre alle corrette indicazioni ricevute dal collega Conti che mi ha preceduto, se desidera poi avere più informazioni su queste tematiche, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/231-farmaci-e-interventi-che-possono-danneggiare-la-sessualita-maschile.html .
Un cordiale saluto.
oltre alle corrette indicazioni ricevute dal collega Conti che mi ha preceduto, se desidera poi avere più informazioni su queste tematiche, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/231-farmaci-e-interventi-che-possono-danneggiare-la-sessualita-maschile.html .
Un cordiale saluto.
[#3]
Utente
Ringraziandola x l'esauriente risposta del 17/04, vorrei
metterla al corrente degli ultimi sviluppi della mia DE.
Parlandone col medico che mi ha operato mentre gli mostravo l'esito degli esami sul PSA dopo l'operazione (peraltro direi buoni visto il valore di 0,01), mi ha prescritto il cialis da 5 mg da prendere giornalmente mostrandosi x niente preoccupato del mio attuale stato d'animo. Questo però non mi ha gran che rasserenato visto che nulla è ancora successo e, anzi, temo di dover smettere il cialis in quanto mi causa mal di testa (x me un dolore sconosciuto in 59 anni) e un forte arrossamento agli occhi con relativa lacrimazione. Premettendo che lo stato di salute generale è ottimo, sono pertanto a chiederLe (prima di riparlarne col mio medico), quali siano gli altri eventuali tipi di farmaci da provare nel mio caso e in quale dosi o se non sia meglio passare direttamente alle iniezioni intra cavernose (cosa che al momento eviterei volentieri optando x una terapia orale alternativa a quella in corso prima di arrendermi).
[#4]
Gentile lettore,
le strategie terapeutiche non si fermano mai al solo Tadalafil (Cialis) esistono anche altri farmaci che possono essere provati ma l'indicazione e i dosaggi solo il suo andrologo glieli può dare.
Il passo successivo, se le terapie orali non funzionano, è l'utilizzo dei farmaci per via intracavernosa e poi, mai dimenticare, l'eventuale inserimento di una protesi peniena.
Se desidera comunque avere più informazioni dettagliate su queste strategie terapeutiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sempre sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .
Ancora un cordiale saluto.
le strategie terapeutiche non si fermano mai al solo Tadalafil (Cialis) esistono anche altri farmaci che possono essere provati ma l'indicazione e i dosaggi solo il suo andrologo glieli può dare.
Il passo successivo, se le terapie orali non funzionano, è l'utilizzo dei farmaci per via intracavernosa e poi, mai dimenticare, l'eventuale inserimento di una protesi peniena.
Se desidera comunque avere più informazioni dettagliate su queste strategie terapeutiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sempre sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .
Ancora un cordiale saluto.
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Oltre ai principi espressi dal dottor Beretta, mi permetto di riandare alla risposta del 17/4: se non c'è erezione spontanea e non c'è erezione dopo assunzione di terapia orale (fatto che può essere temporaneo, ribadisco ancora una volta) non rimane che la stimolazione intracavernosa. Ne parli con il Suo urologo, altrimenti consulti un urologo-andrologo più sensibile alla specifica problematica. L'importante è non rimandare troppo l'inizio della stimolazione. Ci faccia sapere. Buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 17/04/2011.
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