Una prostatectomia radicale

Faccio seguito ad un mio precedente intervento riguardo al mio tumore alla prostata per dire che ho subito una prostatectomia radicale con tecnica laparoscopica nel giugno dell'anno scorso.A tre mesi dall'operazione il PSA era sceso a 0,00 pertanto l'urologo mi ha detto che non dovevo fare più alcun controllo ne tanto meno alcuna cura, dovevo soltanto limitarmi a fare fisioterapia per correggere l'incontinenza postoperatoria.Oggi, a nove mesi dall'operazione, l'incontinenza è guarita la 90% ma noto che devo continuare a fare ginnastica per non peggiorare mentre dal lato sessuale non c'è stato alcun miglioramento.A questo punto mi chiedo e vi chiedo: può essere che l'intervento operatorio abbia leso il fascio di nervi che,ho visto in una foto, passa a fianco alla prostata e serve per l'eriezione, creando quindi un danno irreparabile?
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
La disfunzione erettile è un evento frequente per questo tipo di intervento; se la tecnica adottata è stata quella con intento di preservazione del fascio vascolo nervoso che garantisce il meccanismo erettivo ebbene normalmente si verifica una paralisi transitoria o definitiva di tali nervi perciò è necessario intraprendere quanto prima una riabilitazione di tipo sessuale rivolgendosi ad un andrologo (proprio per cercare di "risvegliarli"). I risultati definitivi li si hanno dopo almeno due anni.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio della gentile ed immediata risposta al mio dubbio ed anche di avermi ridato una speranza.
Grazie
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Auguri! Ci metta tutta la buona volontà perchè è un percorso impegnativo.
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Utente
Utente
Faccio seguito all'ultimo consulto per aggiornarvi sulla mia situazione e per chiedervi anche un chiarimento.
Ho risolto al 100% il problema dell'incontinenza mentre dal lato sessuale sono rimasto a terra ed ormai mi sono rassegnato a rimanere così.
Per quanto riguarda il PSA mentre a settembre 2011 era ancora a 0,0 ora a sei mesi di distanza è salito a 0,101.L'analista ed il mio dottore di base mi hanno detto di non preoccuparmi e non è il caso di ripetere l'esame in tempi brevi,infatti ho letto in qualche vostra risposta che fino a 0,2 la situazione è normale.
Vorrei intanto che mi confermaste questa sicurezza di normalità
chiedendovi, secondo voi, dopo quanti mesi è giusto rifare l'esame del PSA. Inoltre vorrei chiedervi se ci sia una correlazione
tra gli alimenti che si assumono e l'aumento del PSA,in caso positivo cosa è consigliabile evitare e cosa sia più opportuno assumere.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
non esiste nessuna correlazione post-operatoria fra andamento del PSA ed alimentazione.

Nel suo caso è importante monitorizzare l'andamento del PSA che in genere si esegue ogni 3 mesi (salvo diversa indicazione) associato a periodica visita della loggia prostatica.

Per quanto riguarda il problema disfunzione erettile se non lo ha fatto e le può interessare può leggere il mio articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/885-disfunzione-erettile-e-prostatectomia-radicale.html
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Utente
Utente
La ringrazio della gentile e sollecita risposta,cmq ,a parte il consiglio del monitoraggio fatto ogni 3 mesi e non ogni 6 mesi come stavo facendo io, desideravo essere rassicurato sul mio ultimo valore del PSA (0,101), in data 4 ottobre 2011, rispetto all'ultima rilevazione del marzo 2011(e non settembre 2011 come avevo detto erroneamente) ove risultava 0,0 uguale al valore del settembre 2010,pure 0,0(cioè a tre mesi dall'intervento),mentre a luglio 2010(cioè ad un mese dall'intervento) era 0,2.Vorrei comunque capire il motivo della visita periodica della loggia prostatica(presumo sia il sito dose si trovava la prostata).
Per quanto riguarda il problema disfunzione erettile la ringrazio dell'articolo che mi ha proposto dal quale,però, mi è sembrato di capire che una eventuale terapia doveva essere iniziata poco tempo dopo l'operazione e quindi a questo punto mi sorge un dubbio(che prima o poi dovrò chiarire in ogni caso anche con l'urologo che mi ha operato).
Quando l'urologo mi ha visto a settembre 2010,a tre mesi dall'operazione, con il PSA a 0,0, ed io gli ho chiesto ora cosa c'era da fare, mi ha detto semplicemente che non c'era più niente da fare perchè ormai ero guarito ed era sufficiente che ripetessi il PSA dopo sei mesi e ritornassi per avere effettuato un controllo ecografico.Nel frattempo dovevo solo andare dal fisioterapista della ASL per essere aiutato a risolvere il problema dell'incontinenza,cosa che è avvenuto con una guarigione al 100%.
Io non sono andato più a fare quel controllo per problemi familiari anche se ho ripetuto lo stesso l'esame del PSA,come ha notato.
Fino a quando avevo il problema dell'incontinenza non mi ponevo il problema sessuale, anche perchè in quelle condizioni non avrei potuto fare niente,ma anche perchè, forse ingenuamente, pensavo che allo stesso modo, in via naturale, si sarebbe risolto il problema sessuale.Purtroppo questo non è successo o almeno non c'è alcun segnale, mentre non molto tempo fa' ho letto un articolo che parlava della mia operazione e faceva notare, anche attraverso delle figure, che in questo tipo di intervento vengono recise le fasciature nervose,che passano lateralmente alla prostata, che servono per la eriezione del pene.A questo punto mi sono convinto che a me era successo proprio questo e quindi non avevo più alcuna probabilità di ritornare allo stato antecedente all'operazione.
Quindi il mio dubbio a questo punto è questo: può essere che l'urologo non mi abbia proposto alcun intervento o terapia perchè era successo proprio questo nel corso dell'operazione di asportazione della prostata e data la mia età(70 anni) non era proponibile alcun rimedio a questa,diciamo,invalidità?
Lei cosa ne pensa?
In ogni caso sarei contrario a qualsiasi rimedio invasivo,cosa del quale è d'accordo anche mia moglie,od a qualsiasi cosa che abbia sapore di artificiale.
Mi scusi se sono stato un po' prolisso,ma ho ritenuto che fosse necessario per esporre in maniera chiara il mio problema.
Grazie sempre della sua disponibilità.

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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
1) Il monitoraggio del PSA e la visita periodica alla loggia prostatica (luogo dove era presente la prostata) lo dovrà eseguire vita natural durante con intervalli che possono anche essere variabili con il passare del tempo e sono necessari per essere sicuri che la guarigione rimanga duratura nel tempo.
2) Il recupero della attività erettile la si può iniziare in qualsiasi momento anche se si hanno maggiori possibilità di recupero anche se parziale quanto più è precoce; ovviamente in presenza di incontinenza temporanea prima di avere rapporti sessuali è consigliabile risolverla.
In questa fase è chiaro che se dovesse decidere di provare qualche rimedio avrebbe bisogno di ausili quali la terapia orale o la terapia iniettiva (per verificarne innanzitutto la efficacia) che possono essere visti come rimedi artificiosi. Ovviamente il tutto compatibilmente con la terapia in atto ed eventuali patologie concomitanti.
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Utente
Utente
La ringrazio della sua risposta e delle sue precisazioni,mi ha fatto capire che non mi devo scoraggiare e che in ogni caso debbo assolutamente ritornare dall'urologo per un controllo più costante.
Grazie ancora.
Cordiali saluti
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

al di là delle buone intenzioni e della ablità dell'operatore, la prostatectomia open o laparoscopica comporta in molti casi ( 60-70 %) la incapacità di avere erezioni valide per una attività sessualeesistono due scuoe di pensiero, una che prevede assiunzione di farmaci per lunghi periodi nella speranza, attesa di una riabilitazione erettile ed un'altra che consiglia di utilizzare ssitemi "concreti" che possano consentire al paziente di avere rapporti sessuali validi ( uso delle iniezioni intracavernose o chirurgia protesica)
se vuole veda www.andrologiaroma.net.
Ne riparli con il suo specialista chiarendo quelle che sono le sue specifiche aspettative e necessità erettili
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

al di là delle buone intenzioni e della ablità dell'operatore, la prostatectomia open o laparoscopica comporta in molti casi ( 60-70 %) la incapacità di avere erezioni valide per una attività sessualeesistono due scuoe di pensiero, una che prevede assiunzione di farmaci per lunghi periodi nella speranza, attesa di una riabilitazione erettile ed un'altra che consiglia di utilizzare ssitemi "concreti" che possano consentire al paziente di avere rapporti sessuali validi ( uso delle iniezioni intracavernose o chirurgia protesica)
se vuole veda www.andrologiaroma.net.
Ne riparli con il suo specialista chiarendo quelle che sono le sue specifiche aspettative e necessità erettili
Cari saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Certo,
si sta sempre parlando di patologie che anche se perfettamente guarite devono attentamente e scrupolosamente essere monitorizzate nel tempo.
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Utente
Utente
Ringrazio anche il Dott.Pozza dei suoi consigli che ancora una volta mi incitano, come risposto al Dott.Scalese, a ritornare a farmi seguire dall'urologo per tutte le problematiche conseguenti all'operazione subita.
Cordiali saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Ricambiamo ci tenga aggiornati.
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