Diagnosi prostatite e seguente cura

salve.5 settimane fa,nonostante abbia una compagna da 7 anni,per la prima volta ho avuto un rapporto occasionale.il rapporto è stato protetto ma inizia a venirmi qualche dubbio che qualcosa non sia andato per il verso giusto.dal giorno dopo ho iniziato ad accusare un leggero bruciore sulla punta del glande,dopo qualche giorno dolore al testicolo sinistro.spaventatissimo dopo circa 10 giorni sono andato in ospedale dove però essendo con me la mia compagna non ho potuto raccontare il rapporto avuto.mi hanno fatto ecografia vescica,reni e controllato la prostata tramite visita rettale(spero si dica così)e non ho avvertito nessun dolore particolare.ho fatto analisi delle urine con antibiogramma con esiti negativi.il giorno dopo sono andato da solo presso un dermatologo specializzato in malattie veneree che non ha riscontrato nessun tipo di problema.qualche giorno dopo sono andato in visita privata presso il primario di urologia del'ospedale della mia città al quale ho raccontato la storia del rapporto avuto.mi ha sottoposto al controllo della prostata anche lui e stavolta ho avvertito un dolore molto forte che si è propagato in modo molto doloroso fino alla punta del glande.diagnosi prostatite e seguente cura:trozocina 1 compressa x 3 sere da ripetere per 3 settimane + permixon 2 compresse al giorno per 1 mese.il giorno dopo la visita subito dopo essere andato in bagno mi sono accorto di avere una leggera perdita di liquido spermatico,mi è stato detto che è normale.ho iniziato la cura da 2 settimane,mancano le ultime 3 compresse di antibiotico ma i sintomi restano:prurito punta del glande e dolore testicolo sinistro.dire che sono nel panico più totale è poco.spero davvero che qualcuno possa darmi una qualche risposta.vi ringrazio.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile Signore,

in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta , cioè capire la causa del problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare a livello diagnostico e terapeutico .

Bisogna, a questo punto, riconsultare un urologo oppure un esperto andrologo.

Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su eventuali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .

Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
gentilissimo dott. Beretta,innanzitutto grazie per la rapidissima risposta.come avrà capito sono davvero molto preoccupato soprattutto dal fatto che potrei, per l'unica volta in vita mia che ho fatto una cosa del genere, rovinare il rapporto con la mia compagna.capisco perfettamente il senso della sua risposta,e cioè che senza una visita diretta le è impossibile darmi una qualche risposta.in base alla sua esperienza,i sintomi che le ho descritto possono essere ricollegati in qualche modo al rapporto avuto?e se si,di cosa potrebbe trattarsi,considerando che sono ormai passati 40 giorni nei quali a parte il leggero bruciore e senso di fastidio sul glande e questo dolore al testicolo sinistro,non ho avuto nessun tipo di perdite per esempio o altre cose simili.nelle settimane precedenti al "fattaccio" per un ascesso dentale ho preso per 7 giorni klacid rm 500e dopo 20 giorni per il ripresentarsi del problema l'ho ripreso per altri 7 giorni.non so che attinenza può avere la cosa.
vi ringrazio.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
I sintomi da lei riferiti non sono specifici per indicarci un problema clinico particolare e questo non ci permettere di fare alcuna correlazione tra il fatto da lei narrato e poi i successivi disturbi lamentati.

Ora purtroppo solo una valutazione clinica reale permetterà al nostro collega andrologo, che la vedrà, di fare qualche ipotesi diagnostica concreta, impostare le indagini e poi le successive terapie mirate.
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