"prostatite"
Gentili Dottori, sono affetto da CPPS (Chronic Pelvic Pain Sindrome) anche se alcuni specialisti continuano a chiamarla Prostatite Cronica Abatterica.
Combatto ormai con questa sindrome da circa due anni e grazie alla lettura/studio di molte ricerche e di molti testi sono riuscito ad eliminare tutta la sintomatologia dolorosa, permane purtroppo un'invalidante pollachiuria e stranguria unita ad un senso d'urgenza.
Tutte le analisi di laboratorio sono risultate negative, le ecografie (pubica e transrettale) non hanno mostrato ingorssamento della ghinadola e/o infiammazione e l'uretrocistografia retrograda con fase minzionale ha evidenziato solamente un leggero restringimento dell'uretra prostatica e l'assenza di patologie del collo vescicale.
Giunto a questo punto mi accorgo che le armi in possesso dell'urologo per la risoluzione di questa sindrome sono scarse e c'è spesso una scarsa o scarsissima conoscenza della problematica.
La maggior parte degli urologi parla di "prostatite" come se si trattasse di una infezione batterica quando ormai a livello mondiale i massimi esperti della "patologia" (Nickel, Pontari, Lee, Schaeffer et al.) riconoscono una differente patogenesi.
Esistono inoltre varie ricerche fra le quali spiccano quelle condotte da Schaeffer, Lee e Nickel tutte e tre nello stesso anno (2003) che giungono alle medesime conclusioni e cioè che non esistono differenze statisticamente rilevanti nella conta batterica fra soggetti affetti da CPPS ed i gruppi di controllo.
Quanto detto in precedenza unito agli studi di Nickel del 2003 e di Alexander del 2004 dimostra la sostanziale inutilità degli antibiotici nel trattamento delle CPPS cosa già sostenuta da Mary McNaughton-Collins nel 3rd international prostatitis meeting tenutosi nell'ottobre del 2000: "prescribing antibiotics for CPPS is unfounded hogwash without any basis".
Se consideriamo che ulteriori studi come quello del sopracitato Schaeffer e di Weidner concludono che i casi di prostatite batterica rappresentano una percentuale sul totale delle "prostatiti" di circa il 5% o al massimo del 10% comprendiamo come mai tanti di noi pazienti si sentono delusi e frustrati nell'affrontare questa sindrome che viene trattata dai più in maniera stereotipata e standardizzata senza una vera innovazione nei protocolli di cura.
A seguito delle ricerche sopracitate il focus diagnostico è mutato abbandonando una visione prostatocentrica ed abbracciando una visione "sistemica" concernente l'intera zona pelvica, inoltre l'attenzione si è spostata sull'eziologia neuromuscolare.
Proprio grazie a questo approccio (stretching e cura dello spasmo del pavimento pelvico) ho ottenuto la "guarigione" dalla sintomatologia dolorosa, purtroppo permane quella "minzionale".
Ho un'enorme difficoltà nel contattare uno specialista che possa affrontare questa problematica in maniera aggiornata applicando quelle che sono le maggiori innovazioni terapeutiche provenienti dagli USA.
Chiedo a Voi tutti, pur conscio della reticenza a fare nomi, un aiuto nel trovare qualche specialista che possa trattare la CPPS con una cura della componente neuromuscolare e non con antibiotici ed antinfiammatori che sono risultati inefficaci sia nel mio caso che nei vari studi effettuati.
cordiali saluti
Combatto ormai con questa sindrome da circa due anni e grazie alla lettura/studio di molte ricerche e di molti testi sono riuscito ad eliminare tutta la sintomatologia dolorosa, permane purtroppo un'invalidante pollachiuria e stranguria unita ad un senso d'urgenza.
Tutte le analisi di laboratorio sono risultate negative, le ecografie (pubica e transrettale) non hanno mostrato ingorssamento della ghinadola e/o infiammazione e l'uretrocistografia retrograda con fase minzionale ha evidenziato solamente un leggero restringimento dell'uretra prostatica e l'assenza di patologie del collo vescicale.
Giunto a questo punto mi accorgo che le armi in possesso dell'urologo per la risoluzione di questa sindrome sono scarse e c'è spesso una scarsa o scarsissima conoscenza della problematica.
La maggior parte degli urologi parla di "prostatite" come se si trattasse di una infezione batterica quando ormai a livello mondiale i massimi esperti della "patologia" (Nickel, Pontari, Lee, Schaeffer et al.) riconoscono una differente patogenesi.
Esistono inoltre varie ricerche fra le quali spiccano quelle condotte da Schaeffer, Lee e Nickel tutte e tre nello stesso anno (2003) che giungono alle medesime conclusioni e cioè che non esistono differenze statisticamente rilevanti nella conta batterica fra soggetti affetti da CPPS ed i gruppi di controllo.
Quanto detto in precedenza unito agli studi di Nickel del 2003 e di Alexander del 2004 dimostra la sostanziale inutilità degli antibiotici nel trattamento delle CPPS cosa già sostenuta da Mary McNaughton-Collins nel 3rd international prostatitis meeting tenutosi nell'ottobre del 2000: "prescribing antibiotics for CPPS is unfounded hogwash without any basis".
Se consideriamo che ulteriori studi come quello del sopracitato Schaeffer e di Weidner concludono che i casi di prostatite batterica rappresentano una percentuale sul totale delle "prostatiti" di circa il 5% o al massimo del 10% comprendiamo come mai tanti di noi pazienti si sentono delusi e frustrati nell'affrontare questa sindrome che viene trattata dai più in maniera stereotipata e standardizzata senza una vera innovazione nei protocolli di cura.
A seguito delle ricerche sopracitate il focus diagnostico è mutato abbandonando una visione prostatocentrica ed abbracciando una visione "sistemica" concernente l'intera zona pelvica, inoltre l'attenzione si è spostata sull'eziologia neuromuscolare.
Proprio grazie a questo approccio (stretching e cura dello spasmo del pavimento pelvico) ho ottenuto la "guarigione" dalla sintomatologia dolorosa, purtroppo permane quella "minzionale".
Ho un'enorme difficoltà nel contattare uno specialista che possa affrontare questa problematica in maniera aggiornata applicando quelle che sono le maggiori innovazioni terapeutiche provenienti dagli USA.
Chiedo a Voi tutti, pur conscio della reticenza a fare nomi, un aiuto nel trovare qualche specialista che possa trattare la CPPS con una cura della componente neuromuscolare e non con antibiotici ed antinfiammatori che sono risultati inefficaci sia nel mio caso che nei vari studi effettuati.
cordiali saluti
[#1]
caro ragazzo,
la vedo molto informato in materia, ma comunque se ha letto le pagine di questo forum sa che quà già parliamo della prostatite come un sintomo e non di una malattia, e come ho giàù detto in altre occasioni, gli antibiotici e gli antiinfiammatori possono andare bene nella fase acuta ma non nella cura in quanto per curare tale patologia è necessario capire la causa che di tale problema ed agire su di esso
la vedo molto informato in materia, ma comunque se ha letto le pagine di questo forum sa che quà già parliamo della prostatite come un sintomo e non di una malattia, e come ho giàù detto in altre occasioni, gli antibiotici e gli antiinfiammatori possono andare bene nella fase acuta ma non nella cura in quanto per curare tale patologia è necessario capire la causa che di tale problema ed agire su di esso
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#2]
...mi domando se un Professionista possa esaudire una richiesta del genere da parte di un paziente,pur nella comprensione dell'annoso disagio vissuto dallo Stesso,senza aver visitato il Medesimo...
Cordiali saluti a Tutti
(ho scritto la mia prima di leggere la risposta del Collega Quarto,che,tralaltro, condivido)
Cordiali saluti a Tutti
(ho scritto la mia prima di leggere la risposta del Collega Quarto,che,tralaltro, condivido)
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#4]
La sua interessante informazione non tiene conto di diverse variabili in cui incorre la patologia prostatite,ad es una prostatite può essere aggravata da una ritenz di urine,dalla pat diabetica etc.
Quindi alla fine la terapia migliore non può ,come giustamente fattole osservare dai colleghi, che derivare da una visita e da,soprattutto una continuità di cure, sempre in scienza e coscienza.
Cordiali saluti
Quindi alla fine la terapia migliore non può ,come giustamente fattole osservare dai colleghi, che derivare da una visita e da,soprattutto una continuità di cure, sempre in scienza e coscienza.
Cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus
[#5]
Caro signore, dall'attenta lettura della sua inserzione mi rendo conto che la sua situazione certamente invalidante l'ha portata ad essere molto informato sulle procedure, sugli esami e sulle possibili terapie per il problema stesso.
Allo stato attuale l'interpretazione della problematica è ancora molto complessa e controversa. Non è che esistano dei veri e propri centri di riferimento per questo tipo di problema, ma diciamo che occorre agire su un duplice binario: quello dei sintomi da trattare volta per volta e quello comportamentale che include le abitudini personali e al quale va aggiunta una riabilitazione del pavimento pelvico. Diversi centri in Italia si occupano di elettrostimolazione del pavimento pelvico per varie cause, nella nostra città francamente non conosco una struttura meritevole di suggerimento. Conosco invece strutture come la clinica santa lucia a roma o centri più storici come Modena, Bergamo e Varese.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Allo stato attuale l'interpretazione della problematica è ancora molto complessa e controversa. Non è che esistano dei veri e propri centri di riferimento per questo tipo di problema, ma diciamo che occorre agire su un duplice binario: quello dei sintomi da trattare volta per volta e quello comportamentale che include le abitudini personali e al quale va aggiunta una riabilitazione del pavimento pelvico. Diversi centri in Italia si occupano di elettrostimolazione del pavimento pelvico per varie cause, nella nostra città francamente non conosco una struttura meritevole di suggerimento. Conosco invece strutture come la clinica santa lucia a roma o centri più storici come Modena, Bergamo e Varese.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#6]
Utente
Ringrazio gli specialisti che hanno risposto, soprattutto il Dottor Masala. Purtroppo i centri per il trattamento del pavimento pelvico si occupano prevalentemente di riabilitazione a seguito di parto ed adottano tecniche quali biofeedback e Kegel (ma anche l'elettrostimolazione) che non sono sempre idonee al trattamento della CPPS.
Infatti essa può essere indotta da uno spasmo della muscolatura pelvica che con il metodo Kegel (ma anche col biofeedback) può acuirsi. Sarebbe necessario un trattamento fisioterapico atto al rilascio delle tensioni muscolari instauratesi come evento primario o secondario.
Purtroppo l'unico urologo di cui abbia avuto notizia che adotta un approccio terapeutico basato sulla teoria dei trigger point è Anderson (allievo di Stamey) dell'università di Stanford.
Spero di poter trovare qualcuno o qualcosa che possa aiutarmi nella risoluzione di questo invalidante problema ascoltandomi senza partire da conoscenze preconcette e datate.
Ringrazio nuovamente tutti i dottori salutandoli cordialmente
Infatti essa può essere indotta da uno spasmo della muscolatura pelvica che con il metodo Kegel (ma anche col biofeedback) può acuirsi. Sarebbe necessario un trattamento fisioterapico atto al rilascio delle tensioni muscolari instauratesi come evento primario o secondario.
Purtroppo l'unico urologo di cui abbia avuto notizia che adotta un approccio terapeutico basato sulla teoria dei trigger point è Anderson (allievo di Stamey) dell'università di Stanford.
Spero di poter trovare qualcuno o qualcosa che possa aiutarmi nella risoluzione di questo invalidante problema ascoltandomi senza partire da conoscenze preconcette e datate.
Ringrazio nuovamente tutti i dottori salutandoli cordialmente
[#8]
Utente
Esimio Dottor Izzo se non ha nulla di costruttivo da aggiungere può anche evitare di intervenire nella discussione, potrebbero esserci altri specialisti, più pazienti di lei, che possono avere risposte che lei non vuole o non può fornire.
Ho risposto al suggerimento del Dottor Masala solamente perchè ho contattato alcuni centri per il trattamento del pavimento pelvico e queste sono le metodiche adottate che nel mio caso non sono di alcun aiuto, essendosi formati dei trigger point all'interno del pavimento pelvico.
Tali trigger point andrebbero "sciolti" grazie a massaggi ma purtoppo tutti gli urologi da me contattati in passato ignoravano cosa fossero i trigger point o evitavano di ascoltare ciò che avessi da dire propinando i soliti farmaci risultati inefficaci in precedenza.
cordiali saluti
Ho risposto al suggerimento del Dottor Masala solamente perchè ho contattato alcuni centri per il trattamento del pavimento pelvico e queste sono le metodiche adottate che nel mio caso non sono di alcun aiuto, essendosi formati dei trigger point all'interno del pavimento pelvico.
Tali trigger point andrebbero "sciolti" grazie a massaggi ma purtoppo tutti gli urologi da me contattati in passato ignoravano cosa fossero i trigger point o evitavano di ascoltare ciò che avessi da dire propinando i soliti farmaci risultati inefficaci in precedenza.
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 10.1k visite dal 15/10/2007.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.