Cistite ureaplasma

Buongiorno,
vorrei avere un avviso circa il ripetersi delle cistite. Prima di agosto dell'anno scorso avevo avuto solo un episodio di cistite curato con munuril circa due anni fa. Ad agosto l'attacco di cistite è stato curato con monuril. A fine novembre di nuovo ho avuto un attacco di cistite, ma stavolta molto leggero nei primi giorni che tentavo di mandar via con capsule di mirtillo rosso, ma pochi giorni dopo ho avuto dei dolori fortissimi ai reni. I dottori mi hanno detto che era molto probabilmente dovuto alla cistite (il batterio staphyloccus saprophyticus è stato trovato dall'esame culturale) e sono stata trattata con antibiotico per 10 giorni (non ricordo quale, ma dato in seguito ad antibiogramma). Allora mi era stato consigliato di fare un tampone perché questo batterio poteva essere legato a infezioni vaginali. Al tampone è risultato infatti un numero eccessivo di Ureaplasma urealyticum. Il mio ginecologo mi ha prescritto una terapia di coppia con Bassado per 10 giorni. Il problema è che esattamente 15 giorni dopo la fine della terapia ho avuto un altro attacco di cistite e visto che sono all'estero ho preso un monuril. La cistite sembrava passata ma ora (4 giorni dopo l'assunzione del monuril) ho un dolore forte ai reni. La cistite non è passata e il dolore ai reni è dovuto a questo?
E soprattutto, la cura per l'ureaplasma non ha funzionato?
Visto che ho preso il munuril immagino che ormai non possa fare le analisi dell'urinocultura. Cosa mi consigliate di fare?
Grazie mille!
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
L'ureaplasma sembra ultimamente più "resistente " alla terapia antibiotica. Le consiglierei di ripetere tampone uretrale , esame urine e urinocoltura. Il dolore che Lei riferisce non è un segno specifico di una patologia renale, d'altra parte i suoi curanti avranno valutato direttamente la situazione visitandoLa: una infezione renale è certamente possibile dopo una infezione delle basse vie urinarie, ma si accompagna sempre a febbre con brivido e malessere generale.
Infine, lo staphilococco saprofitico potrebbe rappresentare solo un "inquinamento" del campione urinario. Nelle donne ciò è possibile per ragioni anatomiche. Al prossimo esame raccolga l'urina divaricando con le dita le piccole labbra, così eviterà (ragionevolmente)inquinamenti di origine vulvo-vaginale. Cordiali saluti.

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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