Differenza liquido vescicole e liquido prostatico
Gentili dottori,
da mesi ho delle perdite completamente trasparenti dal pene, ho fatto molti esami colturali sempre risultati positivi ad un stafilococco. Mi sono sottoposto a cure antibiotiche che però non hanno risolto il problema.
Il mio specialista tramite eco trans rettale ha escluso un problema alla prostata risultata di volume normale, con semplicemente ecostruttura finemente disomogenea ed ha attribuito il problema alle vescichette seminali in quanto una è risultata lievemente dilatata MA CON DIMENSIONI CMQ NELLA NORMA.
La questione però non mi quadra. Vorrei dunque sapere:
1) la difficoltà nota di cura delle prostatiti anche per quanto riguarda la difficoltà di accesso alla ghiandola da parte degli antibiotici, spiegherebbe le difficoltà a risolvere il mio problema con antibiotici come in altri casi che ho letto. Ma un'infezione alle vescichette è altrettanto difficile da curare? (lo chiedo perché se è facile da curare allora non avrebbe senso la non efficacia degli antibiotici in questi mesi)
2) c'è un modo per capire se il liquido trasparente e denso che perdo dal pene (di solito nelle ore successive agli orgasmi, questo può voler dire qualcosa?)è della prostata o delle vescicole? alla vista hanno caratteristiche diverse?
3) il fatto che nella prostata non ci sia segno di infiammazione/infezione basta ad escludere che il problema sia lì oppure il mio corretto stile di vita alimentare e sportivo può essere il motivo per cui non ho "segni" ma l'infezione c'è comunque e la dilatazione alla vescichetta è solo un caso o cmq non la sede principale dell'infezione?
Ringrazio per l'aiuto e spero davvero possiate aiutarmi a risolvere questi 3 dubbi.
da mesi ho delle perdite completamente trasparenti dal pene, ho fatto molti esami colturali sempre risultati positivi ad un stafilococco. Mi sono sottoposto a cure antibiotiche che però non hanno risolto il problema.
Il mio specialista tramite eco trans rettale ha escluso un problema alla prostata risultata di volume normale, con semplicemente ecostruttura finemente disomogenea ed ha attribuito il problema alle vescichette seminali in quanto una è risultata lievemente dilatata MA CON DIMENSIONI CMQ NELLA NORMA.
La questione però non mi quadra. Vorrei dunque sapere:
1) la difficoltà nota di cura delle prostatiti anche per quanto riguarda la difficoltà di accesso alla ghiandola da parte degli antibiotici, spiegherebbe le difficoltà a risolvere il mio problema con antibiotici come in altri casi che ho letto. Ma un'infezione alle vescichette è altrettanto difficile da curare? (lo chiedo perché se è facile da curare allora non avrebbe senso la non efficacia degli antibiotici in questi mesi)
2) c'è un modo per capire se il liquido trasparente e denso che perdo dal pene (di solito nelle ore successive agli orgasmi, questo può voler dire qualcosa?)è della prostata o delle vescicole? alla vista hanno caratteristiche diverse?
3) il fatto che nella prostata non ci sia segno di infiammazione/infezione basta ad escludere che il problema sia lì oppure il mio corretto stile di vita alimentare e sportivo può essere il motivo per cui non ho "segni" ma l'infezione c'è comunque e la dilatazione alla vescichetta è solo un caso o cmq non la sede principale dell'infezione?
Ringrazio per l'aiuto e spero davvero possiate aiutarmi a risolvere questi 3 dubbi.
[#1]
Gentile lettore,
al suo primo quesito le rispondo sinteticamente con un sì ed infatti tutti i problemi di diffusione di un antibiotico che interessano la prostata interessano pure le vescicole seminali.
Alla seconda domanda invece le rispondo con un sintetico no; le differenze sono minime, sappiamo che il secreto prostatico ha un pH più basso di poco (6,4), è ricco di elementi come lo zinco, fosfatasi acida ed enzimi, come alcune proteasi, e tra questi c'è il famoso antigene prostatico specifico(PSA), che è una callicreina, e che viene usato soprattutto per fare diagnosi, in presenza di particolari patologie d'organo; invece dobbiamo dirle che le secrezioni di provenienza dalle vescicole seminali sono più abbondanti e costituiscono circa il 60-70% del volume complessivo del liquido seminale; queste contengono molti "fattori" che scatenano l'iniziale coagulazione del liquido seminale che è finalizzata a far "attaccare" lo sperma e quindi gli spermatozoi alle strutture anatomiche femminili per facilitarne poi la loro penetrazione nelle vie genitali (collo uterino, utero, ecc) una volta che questo è stato, in un secondo momento, liquefatto dall'azione di alcuni "fattori" di origine prostatica.
Tutti questi elementi non sono purtroppo facilmente dosabili.
La terza domanda infine è da un milione di euro ed è anche non ben posta ad un medico che purtroppo non conosce in diretta la sua esatta, completa e precisa storia clinica e quindi non può darle una risposta ragionevole.
Comunque, se desidera avere ancora altre notizie più dettagliate su queste problematiche urologiche ed andrologiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .
Un cordiale saluto.
al suo primo quesito le rispondo sinteticamente con un sì ed infatti tutti i problemi di diffusione di un antibiotico che interessano la prostata interessano pure le vescicole seminali.
Alla seconda domanda invece le rispondo con un sintetico no; le differenze sono minime, sappiamo che il secreto prostatico ha un pH più basso di poco (6,4), è ricco di elementi come lo zinco, fosfatasi acida ed enzimi, come alcune proteasi, e tra questi c'è il famoso antigene prostatico specifico(PSA), che è una callicreina, e che viene usato soprattutto per fare diagnosi, in presenza di particolari patologie d'organo; invece dobbiamo dirle che le secrezioni di provenienza dalle vescicole seminali sono più abbondanti e costituiscono circa il 60-70% del volume complessivo del liquido seminale; queste contengono molti "fattori" che scatenano l'iniziale coagulazione del liquido seminale che è finalizzata a far "attaccare" lo sperma e quindi gli spermatozoi alle strutture anatomiche femminili per facilitarne poi la loro penetrazione nelle vie genitali (collo uterino, utero, ecc) una volta che questo è stato, in un secondo momento, liquefatto dall'azione di alcuni "fattori" di origine prostatica.
Tutti questi elementi non sono purtroppo facilmente dosabili.
La terza domanda infine è da un milione di euro ed è anche non ben posta ad un medico che purtroppo non conosce in diretta la sua esatta, completa e precisa storia clinica e quindi non può darle una risposta ragionevole.
Comunque, se desidera avere ancora altre notizie più dettagliate su queste problematiche urologiche ed andrologiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 14/01/2011.
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