Formazione millimetrica uretere dx

Salve,scrivo per una situazione che riguarda mio padre 44enne.
Nell'agosto 09 viene eseguita TAC con il seguente referto : Presenza piccola formazione millimetrica (4mm) indovata nel tratto superiore dell'uretere destro, con modica dilatazione uretero-pielica a monte.Viene successivamente rilevata formazione litiasica al tratto sottogiuntale dell'uretere dx con marcata idronefrosi,per cui è stato sottoposto ad ureterolitotrissia,ureterolitolapassi.
Durante tale manovra si è verificato stripping dell'uretere medio che è stato rianastomizzato a cielo aperto con posizionamento stent, rimosso 60 gg dopo.(Creatinina standard a 0.80).Adesso al controllo(effettuata semplice eco,con creatinina 1.30),il medico riferisce che il rene dx non riesce a svuotare completamente e quindi si rende necessario effettuare nefrostomia con cadenza annuale, vista l'impossibilità di inserire stent (afferma che sia ovvio che l'uretere non sia lineare). Cosa ne pensate?Alcuni mi hanno suggerito urografia prima di tutto... Grazie e tantissimi auguri
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Dr. Michele Di Dio Urologo, Andrologo 2
sembrerebbe che suo padre abbia una stenosi dell'anastomosi ureterale. E' un evento che si verifica frequentemente nelle anastomosi termino-terminali dell'uretere, come credo sia stata effettuata. Immagino che l'evento ostruttivo sia relativamente recente poichè suo padre penso abbia fatto dei controlli ecografici negli ultimi 14 mesi, dunque il rene non dovrebbe aver subito danni, se così non fosse sarebbe utile eseguire anche una scintigrafia renale sequenziale con test al lasix.Sono d'accordo sul fatto che debba esegire una urografia od una pielografia ascendente per documentare la lunghezza del tratto stenostico e scegliere l'opzione terapeutica più consona.

Dr. Michele Di Dio

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

qualche volta può essere utile sentire il parere di qualche altro specialista non direttamente coinvolto con lo "sfortunato" decorso postoperatorio di suo padre
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
Utente
Vi ringrazio intanto per la vostra gentilezza e cortesia nel rispondermi, sopratutto essendo un periodo festivo.
Al controllo fu detto a mio padre che in sede dell'intervento eseguito un anno fa, in sala operatoria si era optato per eseguire nefrectomia, cambiarono poi idea vista la giovane età.
Come mai si era pensato di eseguire ciò?
Adesso il medico in questione afferma che non si tratta di qualcosa di urgente, ma che se dovesse continuare così,il rene potrebbe "spegnersi".
Non si tratta di conclusione affrettata?non mi sembrano esserci gli estremi..
Adesso il medico ci comunica che tale "reazione" del rene,l'attendeva tempo fa,ma in maniera più leggera rispetto a come adesso si è presentata. Ma a cosa fa riferimento?
Io vorrei capire come comportarmi e cosa fare per esser sicuri della problematica.
Grazie ancora per la vostra cortesia e professionalità.
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Dr. Michele Di Dio Urologo, Andrologo 2
A questo punto credo che la cosa migliore sia posizionare una nefrostomia percutanea, per mettere il rene in scarico e valutarne la funzione residua sia in maniera diretta (quantità e qualità dell'urina prodotta) che mediante una scintigrafia renale. Nel caso la scintigrafia dimostrasse un rene funzionalmente escluso o , comunque, con funzione residua minima credo sarebbe il caso di eseguire una nefrectomia. D'altronde penso fosse questo il giusto intento del collega che vi segue. Saluti.