Una frattura del pene senza però compromissione dell'uretra
Gentili Professori,
il mio compagno durante un rapporto sessuale più "infuocato" un mese fa ha riportato secondo i sintomi (fortissimo dolore, emorragia interna) una frattura del pene senza però compromissione dell'uretra (ha sempre urinato bene, fin dal primo momento in cui è successo) e mai con perdite di sangue. Inoltre a distanza di un mese il pene è dritto e ha ritrovato il suo colore originale. Il mio compagno ha consultato un urologo ma soltanto una settimana fa, il quale, dopo la visita, gli ha confermato che si fosse trattato di frattura del pene ma che l'eventuale intervento chirurgico andava fatto entro le 48 ore e solo se ci fosse stata un'evidente deviazione. Ad oggi anche il dolore nell'erezione è passato, ma il problema maggiore è che la sua erezione non è più la stessa, ha perduto molto in consistenza ed in durata, ho quasi l'impressione che le sue dimensioni si siano ridotte. L'urologo che ha consultato gli ha tolto ogni speranza che la cosa possa migliorare e lui è molto affranto. La domanda che mi pongo è se eventualmente non si possa intervenire chirurgicamente anche a distanza di tempo per ricucire i tessuti danneggiati e se dopo ciò questi possano tornare ad essere irrorati per ripristinare l'erezione di prima. Quali altre soluzioni possono esserci? Cosa gli suggerite di fare? Io cerco di tranquillizzarlo, ma lo vedo molto cambiato, come se ne andasse della sua virilità. Grazie per la Vostra cortese risposta.
M.
il mio compagno durante un rapporto sessuale più "infuocato" un mese fa ha riportato secondo i sintomi (fortissimo dolore, emorragia interna) una frattura del pene senza però compromissione dell'uretra (ha sempre urinato bene, fin dal primo momento in cui è successo) e mai con perdite di sangue. Inoltre a distanza di un mese il pene è dritto e ha ritrovato il suo colore originale. Il mio compagno ha consultato un urologo ma soltanto una settimana fa, il quale, dopo la visita, gli ha confermato che si fosse trattato di frattura del pene ma che l'eventuale intervento chirurgico andava fatto entro le 48 ore e solo se ci fosse stata un'evidente deviazione. Ad oggi anche il dolore nell'erezione è passato, ma il problema maggiore è che la sua erezione non è più la stessa, ha perduto molto in consistenza ed in durata, ho quasi l'impressione che le sue dimensioni si siano ridotte. L'urologo che ha consultato gli ha tolto ogni speranza che la cosa possa migliorare e lui è molto affranto. La domanda che mi pongo è se eventualmente non si possa intervenire chirurgicamente anche a distanza di tempo per ricucire i tessuti danneggiati e se dopo ciò questi possano tornare ad essere irrorati per ripristinare l'erezione di prima. Quali altre soluzioni possono esserci? Cosa gli suggerite di fare? Io cerco di tranquillizzarlo, ma lo vedo molto cambiato, come se ne andasse della sua virilità. Grazie per la Vostra cortese risposta.
M.
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Cara Signora,condivido l'opinione dell'urologo,ma per una maggiore chiarezza desidererei sapere se vi sono e di che qualità sono le erezioni spontanee (notturne,al risveglio),come é l'erezione nella eventuale masturbazione,che accertamenti diagnostici ha praticato,se e quale terapia ha eseguito dopo il trauma.Comunque,prima di formulare qualsiesi sentenza,consiglierei di attendere prima di procedere con una terapia chirurgica.
Ci faccia sapere,se ritiene.
Cordiali saluti
Ci faccia sapere,se ritiene.
Cordiali saluti
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Utente
Anzitutto vorrei ringraziarla per la sollecita risposta. Il mio compagno continua ad avere erezioni, ma anche se lui ha l'impressione che siano come prima in realtà il pene è meno rigido e la durata è nettamente inferiore (prima riusciva a mantenerla e controllarla per molto tempo, adesso dice che il bisogno di eiaculare è più forte). Per quanto riguarda le cure, non avendo intuito subito la gravità dell'accaduto, non si è preoccupato e non ha fatto alcunché, fino alla visita medica dall'urologo la settimana scorsa, durante la quale lo specialista ha detto che ormai era tardi per fare cure mediche. Nessun esame specifico è ancora stato fatto. Spero di aver risposto ai suoi quesiti, nel caso così non fosse La prego di chiedermi ancora, vista la mia preoccupazione circa questa situazione delicata.
Cordiali saluti
M.
Cordiali saluti
M.
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GENTILE SIGNORA,
al fine di chiarezza medico - scientifica e di essere comprensibili anche per altri utenti che possono leggere il suo quesito debbo sottolineare che in medicina:
La frattura è una soluzione di continuità (rottura) di un osso.
La sede della frattura prende il nome di focolaio di frattura; la rima di demarcazione fra due o più segmenti prende il nome di rima di frattura; i segmenti ossei principali si chiamano monconi di frattura.
Nel caso del pene nella razza umana l'osso non c'è, per cui eventualmente si è trattato di una rottura o contusione con ematoma dei corpi cavernosi.
In bocca al lupo e di pronta guarigione al suo compagno
al fine di chiarezza medico - scientifica e di essere comprensibili anche per altri utenti che possono leggere il suo quesito debbo sottolineare che in medicina:
La frattura è una soluzione di continuità (rottura) di un osso.
La sede della frattura prende il nome di focolaio di frattura; la rima di demarcazione fra due o più segmenti prende il nome di rima di frattura; i segmenti ossei principali si chiamano monconi di frattura.
Nel caso del pene nella razza umana l'osso non c'è, per cui eventualmente si è trattato di una rottura o contusione con ematoma dei corpi cavernosi.
In bocca al lupo e di pronta guarigione al suo compagno
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
[#5]
Utente
Gentile Dott. Izzo,
spero che le informazioni che Le ho inviato siano sufficienti a poterLe permettere di darmi ulteriori consigli sul da farsi. Intanto il Suo collega, Dott. Benedetto, ci ha consigliato di fare un ecodoppler penieno, che il mio compagno farà appena possibile. So che Lei ci consiglia di attendere prima di intraprendere una terapia chirurgica, ma ovunque leggo che più si aspetta e più vi sono rischi di danni permanenti. Inoltre mi chiedo se un'eventuale intervento chirurgico potrà mai ripristinare un'erezione più consistente di quella attuale. Faccio un po' fatica a tranquillizzare il mio compagno, in quanto non so cosa sia meglio fare e cosa è giusto aspettarci da eventuali trattamenti. Resto in attesa di una Sua risposta.
Ringraziando, saluto
M.
spero che le informazioni che Le ho inviato siano sufficienti a poterLe permettere di darmi ulteriori consigli sul da farsi. Intanto il Suo collega, Dott. Benedetto, ci ha consigliato di fare un ecodoppler penieno, che il mio compagno farà appena possibile. So che Lei ci consiglia di attendere prima di intraprendere una terapia chirurgica, ma ovunque leggo che più si aspetta e più vi sono rischi di danni permanenti. Inoltre mi chiedo se un'eventuale intervento chirurgico potrà mai ripristinare un'erezione più consistente di quella attuale. Faccio un po' fatica a tranquillizzare il mio compagno, in quanto non so cosa sia meglio fare e cosa è giusto aspettarci da eventuali trattamenti. Resto in attesa di una Sua risposta.
Ringraziando, saluto
M.
[#6]
Cara lettrice,
il problema è capitato circa un mese fa senza determinare apparentemente un quadro anatomico "drammatico" (non vi sono incurvamenti ed il "trofismo" basale dell'organo sembra ben conservato). A questo punto bisogna valutare , senza inutili affanni, gli esiti "strutturali" e per questo , in prima istanza, potrebbe essere utile una attenta valutazione ecografica basale e dinamica dei corpi cavernosi e spongiosi del pene e del suo sistema artero-venoso.
Se posso darle infine un consiglio più "generico" ma preciso consulti, senza perdere altro tempo, un esperto andrologo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
il problema è capitato circa un mese fa senza determinare apparentemente un quadro anatomico "drammatico" (non vi sono incurvamenti ed il "trofismo" basale dell'organo sembra ben conservato). A questo punto bisogna valutare , senza inutili affanni, gli esiti "strutturali" e per questo , in prima istanza, potrebbe essere utile una attenta valutazione ecografica basale e dinamica dei corpi cavernosi e spongiosi del pene e del suo sistema artero-venoso.
Se posso darle infine un consiglio più "generico" ma preciso consulti, senza perdere altro tempo, un esperto andrologo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 21.5k visite dal 18/09/2007.
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