Una colica renale al rene sinistro

Salve, circa un anno fa ho avuto una colica renale al rene sinistro e da esami approfonditi (ecografia e radiografia) è emerso che avevo un calcolo di circa 1 cm. Dopo qualche tempo sono stato sottoposto ad un trattamento di litrotrissia intracorporea (non so se si dice cosi) e mi è stato messo uno stent che ho tenuto per circa 3 mesi. Successivamente lo stent mi è stato tolto, ma il calcolo non è uscito spontaneamente. Mi ero già prenotato per fare un secondo intervento di litrotrissia ma sfortunatamente ho dovuto sospenderlo in quanto nel frattempo ho avuto un problema ad una coronaria e ho subito un intervento di angioplastica. Dopo circa 3 mesi da questo intervento mi sono rivenuti dei gran dolori al rene e soprattutto all'addome nella parte sinistra; ho rifatto gli esami ed è emerso che il calcolo si era spostato dal rene all'uretere (a circa metà dello stesso) ed aveva fatto circa la metà del tragitto necessario per l'espulsione. Dato che è anche emerso che il rene sinistro è leggermente dilatato, l'urologo mi ha detto di chiedere al cardiologo se posso sospendere gli anticoagulanti che sto prendendo (Plavix) e che devo continuare a prendere per almeno un anno dall'intervento. La risposta è stata negativa, o meglio, bisogna esaminare esattamente lo stato del rene e poi valutare il da farsi. Sono abbastanza preoccupato, in quanto da qualche tempo (2/3 mesi) ho i seguenti sintomi: 1) bruciore quando urino 2) vado ad urinare molto spesso con poca quantità 3) urine con odore strano 4) soprattutto la mattina piccole tracce di sangue nelle urine 5) dolori addominali soprattutto nella parte sinistra 6) mal di schiena nella zona lombo sacrale 7) prurito nella zona del perineo soprattutto vicino all'ano 8) leggero rossore sulla pelle causato probabilmente dal forte senso di prurito. Potrebbe essere una infiammazione della vescica o un problema alla prostata? Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e Vi saluto cordialmente. Andrea.

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k
Gentile lettore,

quadri clinici molto particolari e complessi come il suo non possono essere affrontati e tanto meno risolti tramite e-mail e richiedono sempre una attenta valutazione clinica diretta.

A questo punto, senza perdere altro tempo prezioso, riconsulti il suo medico di famiglia che, riesaminato in prima istanza il suo problema, potrà eventualmente indirizzarla successivamente verso una più mirata valutazione specialistica urologica.

Comunque, in presenza di queste "problematiche urologiche” infiammatorie o sospette tali(oltre al calcolo frantumato da lei segnalato e mossosi nell'uretere), potrebbe essere utile seguire anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale.

Limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc; lo stesso vale per le bevande. come il caffé, il tè, le bibite gassate od alcoliche.

Altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 – 3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto.

Combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica.

Spegnere la sigaretta, se si fuma, perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica.

Tenere d'occhio la bilancia infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico; infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi.

Infine ultimo consiglio ma non meno importante quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista che la stanno seguendo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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