Prostatite: cure

Salve,
sono un ragazzo di 32 anni, e da circa 3 soffro di prostatite (cronica?probabilmente si). Ho fatto esame colturale e risulta pseudomonas aeruginosa(costantemente e con stessi pressoche' valori).Questa e' stata curata con antibiotici secondo le risultanze dell'antibiotico, ma vorrei chiedere quale sia una corretta terapia con questi valori cosi' risultanti:
Agente patogeno: Pseudomonas aeruginosa 100.000 Ufc.
Amikacina 8(Mic) S(Sir)
Aztreonam 8 S
Cefepime 4 S
Cefotaxime 32 R
Ceftazidime 4 S
Ciprofloxacina 2 I
Cloramfenicolo 16 R
Gentamicina 2 S
Imipenem 2 S
Levofloxacina 4 R
Meropenem 1 S
Piperacillina 8 S
Piperacillina- tazobactam 8/4 S.
Soprattutto vorrei chiedere qual'e' il tempo ottimale di cura(1 settimana, 2 settimane etc)con l'obiettivo, tra l'altro, di proteggere e conservare le funzionalità dell'apparato riproduttivo. (inutile dire che periodicamente procedo con ecografia per valutare la funzionalità prostatica e il risultato e'una prostata congestionata).


[#1]
Dr. Giulio Biagiotti Andrologo 2.9k 80
salve.
non ci dice su cosa è stato effettuato il colturale e neanche quale antibiotico ha assunto e nemmeno per quanti giorni.
indipendentemente da questo un controllo colturale dopo una settimana dalla fine della terapia antibiotica è opportuno così come è opportuno che sia uno specialista a gestire dal vivo il suo problema.
cordialmente

Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net

[#2]
Utente
Utente
Il colturale e'stato fatto su liquido seminale seguendo il protocollo medico; sono seguito da uno specialista(sempre lo stesso) e controllato annualmente tramite ricerca ecografica. Le cure antibiotiche ultime sono cefepime (quindi cefalosporine di 3° generazione)che hanno avuto effetto perchè la carica batterica che si registra successivamente alla cura, si riduce(arrivando di solito a circa 30.000 ufc)ma sembri evidentemente non eradicare totalmente l'infezione. La cura prescritta e' durata 1 settimana(2 fiale al di). Fortunatammente, aggiungerei, gli effetti negativi di quest'infezione che io avverto sono modesti sia per quanto riguarda leggeri fastidi perianali o di riflesso sul pavimento pelvico, sia per bruciori minzionali(minimi) o problemi di erezione(minimi). Ricordo pure, che ho cominciato ad avvertire l'infezione solo in occasione del ritrovamento di traccie emtatiche nell'urina che mi han messo in allarme (insieme a febbre sui 37.5°)e a seguito del quale, tra l'altro, fui ricoverato per effettuare tutti i controlli del caso che alla fine hanno evidenziato una prostatite appunto(in origine l'infezione si attesto' sui 600.000 ufc sempre pseudomonas, il tutto circa 3 anni fa).
Secondo un mio modesto avviso, e non solo mio, penso sia ottimale eradicare definitivamente l'infezione, impostando una cura piu' efficace(magari protraendola, come leggo in questi casi, anche per 2 settimane e a cicli ripetuti per eliminare totalmente l'agente eziologico,magari pure con l'ausilio di un infettivologo per impostare una cura piu' mirata). Cosa ne pensate?
[#3]
Dr. Giulio Biagiotti Andrologo 2.9k 80
che può iscriversi a medicina :)
dato che è seguito da uno specialista dovrebbe esporre questo suo punto di vista a lui.
cordialmente
[#4]
Utente
Utente
Si, ma voi cosa ne pensate? Come trattereste un paziente con queste risultanze?Che cura approntereste e con quale durata?
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473
Caro lettore,,
la pristatite è una patologia difficile da gestire, trattare e guarire.
Io consiglio ai miei pazienti di continuare a farsi seguire dallo stesso specialista ( il suo mi sembra valido ed aggiornato) e di non ricercare specialisti "migliori", professoroni,.....con il rischio di perdere tempo, soldi ed allontanare la guarigione
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#6]
Utente
Utente
Vi ringrazio dei pareri.:-)
[#7]
Utente
Utente
Scusate se non ho aggiornato piu' il post, ma è anche corretto ed opportuno, per un'utilità pratica ai lettori, descrivere il follow-up seguito e gli esiti di questa patologia. Dunque, in seguito, ai post già evidenziati, ho continuato un monitoraggio costante ma non "oppressivo" delle condizioni prostatiche, sia indagini di laboratorio (esame colturale, antibiogramma, Psa, etc) che la strumentistica specialistica (ecografia prostatica in particolare). Presuppongo comunque, che sono stati effettauti tutte le indagini del caso, per evidenziare sostanzialmente quale fosse l'agente eziologico e la traiettoria medica da seguire (colturale, test di meares stamey, manovra prostica, urodinamica, etc.). Occorre scrupolo, un medico che sistematicamente segua il decorso infettivo e/o infiammatorio, e pazienza e "dedizione" verso se' stessi. Cosi' ho fatto. In definitiva, accertata una prostata in buone condizioni, abbiamo ridotto fino ad azzerare l'assunzione di antibiotici, ma continuando in principio con serenoa repens, fino a sospendere anche questa successivamente. E' stata parallelamente curata, perchè ne soffro in alcuni periodi dell'anno, una forma stagionale appunto di colite e gastrite del tratto addominale superiore, con buon esito, favorendo la peristalsi ed evitando davvero cibi piccanti o molto complessi, agevolando verosimilmente la digestione, quindi evitando fastidiosi appesantimenti, specie il post-prandiale. E in ultimo, fin da recente (perchè è opportuno periodicamente accertarsi delle condizioni), sono scomparsi i sintomi prostatici del tutto, il colturale è risultato ancora una volta negativo, e l'esame morfologico del liquido sem. ha mostrato valori abbastanza soddisfacenti. Ringrazio i medici milanesi, in primis il Niguarda e il Policlinico Ca' Granda di Milano, per le cure e la precisione e gli accorgimenti terapeutici utlizzati. Certamente confermo che si è trattato di una patologia complessa che deve essere trattata appunto, molto attentamente. Altrimenti, si rischiano perdite di tempo, cattivo utilizzo dei farmaci che meritano al contrario parsimonia e attenzione d'uso, disagi psicologici e stress, che in utima istanza puo' determinare, quest'ultimo, inefficacia assoluta di ogni forma di cura, sia perchè interviene una sorta di stanchezza fisica e mentale, sia perchè si tende a curare da se', in modo del tutto inappropriato, la patologia prostatica, allontanandosi dalle cure (necessarie) mediche imposte dal protocollo medico-farmaceutico.
Cordiali Saluti.
Prostatite

La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.

Leggi tutto