Prostatite: è cronica? infiltrazioni risolvono o no?
Salve,
Ho 35 anni. Dal 2007 ho accusato, solo in certi periodi (ho notato in AUTUNNO) ed in maniera più o meno forte, il ripresentarsi di questi sintomi: pollachiuria, nocturia, getto nella minzione scarso, senso di "pesantezza" fastidiosissimo in zona perineo.
Da 1 anno circa ho un po' di difficoltà ad arrivare all'iaculazione e il getto è un po' debole.
Ad ogni visita che ho fatto negli anni da Vostri colleghi specialisti mi è stata diagnosticata prostatite. Poiché le varie analisi che ho fatto (urinocoltura, spermiocoltura, analisi del liquido prostatico previo massaggio) hanno sempre evidenziato la presenza di batteri (una volta di candida) e con le relative cure antibiotiche sono il più delle volte (non sempre) stato bene, le mie prime domande sono:
LA MIA E' UNA PROSTATITE BATTERICA CRONICA?
Perché (e non è un'impressione) si ripresentano prepotentemente i suddetti sintomi solo in AUTUNNO?
1^ ecografia (marzo 2008): "Assenza di residuo vescicale dopo minzione. Prostata di volume nei limiti della norma, a margini regolari, ad ecostruttura finemente disomogenea, con AREA IPERECOGENA di circa mm 8 nel contesto (DA PREGRESSA FLOGOSI)".
2^ ecografia (gennaio 2010): "Residuo post-minzionale scarso. Prostata ad ecostruttura disomogenea; si repertano CALCIFICAZIONI nel contesto ghiandolare. Volume nei limiti della norma".
Queste aree iperecogene ovvero calcificazioni, mi era già stato detto fin dalla prima ecografia che sono continui focolai in cui si tornano ad annidare i batteri. Siccome so che esistono delle infiltrazioni locali (con guida ecografica) di antibiotici, cortisoni e altri medicinali, proprio nei confronti di tali calcificazioni vorrei chiederVi:
RISOLVONO IN MANIERA DEFINITIVA IL PROBLEMA?
IN QUALI CENTRI VENGONO ESEGUITI E DOVE POTREI FARLI (IO ABITO IN PROVINCIA DI CATANIA)?
Vi prego di darmi delle risposte perché noto che molto spesso la "prostatite" viene considerata quasi come una "non-malattia" o una "malattia minore", quando invece - vi assicuro - è quanto di più fastidioso e debilitante (anche perché la notte NON si dorme!!!) possa esistere!
Vi ringrazio infinitamente per le Vostre risposte.
Ho 35 anni. Dal 2007 ho accusato, solo in certi periodi (ho notato in AUTUNNO) ed in maniera più o meno forte, il ripresentarsi di questi sintomi: pollachiuria, nocturia, getto nella minzione scarso, senso di "pesantezza" fastidiosissimo in zona perineo.
Da 1 anno circa ho un po' di difficoltà ad arrivare all'iaculazione e il getto è un po' debole.
Ad ogni visita che ho fatto negli anni da Vostri colleghi specialisti mi è stata diagnosticata prostatite. Poiché le varie analisi che ho fatto (urinocoltura, spermiocoltura, analisi del liquido prostatico previo massaggio) hanno sempre evidenziato la presenza di batteri (una volta di candida) e con le relative cure antibiotiche sono il più delle volte (non sempre) stato bene, le mie prime domande sono:
LA MIA E' UNA PROSTATITE BATTERICA CRONICA?
Perché (e non è un'impressione) si ripresentano prepotentemente i suddetti sintomi solo in AUTUNNO?
1^ ecografia (marzo 2008): "Assenza di residuo vescicale dopo minzione. Prostata di volume nei limiti della norma, a margini regolari, ad ecostruttura finemente disomogenea, con AREA IPERECOGENA di circa mm 8 nel contesto (DA PREGRESSA FLOGOSI)".
2^ ecografia (gennaio 2010): "Residuo post-minzionale scarso. Prostata ad ecostruttura disomogenea; si repertano CALCIFICAZIONI nel contesto ghiandolare. Volume nei limiti della norma".
Queste aree iperecogene ovvero calcificazioni, mi era già stato detto fin dalla prima ecografia che sono continui focolai in cui si tornano ad annidare i batteri. Siccome so che esistono delle infiltrazioni locali (con guida ecografica) di antibiotici, cortisoni e altri medicinali, proprio nei confronti di tali calcificazioni vorrei chiederVi:
RISOLVONO IN MANIERA DEFINITIVA IL PROBLEMA?
IN QUALI CENTRI VENGONO ESEGUITI E DOVE POTREI FARLI (IO ABITO IN PROVINCIA DI CATANIA)?
Vi prego di darmi delle risposte perché noto che molto spesso la "prostatite" viene considerata quasi come una "non-malattia" o una "malattia minore", quando invece - vi assicuro - è quanto di più fastidioso e debilitante (anche perché la notte NON si dorme!!!) possa esistere!
Vi ringrazio infinitamente per le Vostre risposte.
[#1]
Gentile lettore,
la strategia terapeutica a cui lei fa riferimento purtroppo non ha fatto molti proseliti in questi anni e non ha avuto quell'impatto clinico positivo che si sperava; questo dovrebbe farla un pò riflettere.
Sui cultori poi di questo metodo e dove trovarli non ci sono problemi basta fare una rapida ricerca telematica.
Comunque se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su queste problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .
Un cordiale saluto.
la strategia terapeutica a cui lei fa riferimento purtroppo non ha fatto molti proseliti in questi anni e non ha avuto quell'impatto clinico positivo che si sperava; questo dovrebbe farla un pò riflettere.
Sui cultori poi di questo metodo e dove trovarli non ci sono problemi basta fare una rapida ricerca telematica.
Comunque se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su queste problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .
Un cordiale saluto.
[#2]
Ex utente
Egr. Dottore,
La ringrazio per la risposta e per l'indicazione dell'articolo pubblicato che ho letto con interesse, del quale - ahime' dovendoci convivere da ormai 4 anni - sapevo gia' e cerco di seguirne i consigli.
Riguardo le infiltrazioni locali, gia' altri Suoi due colleghi mi hanno detto di lasciar perdere... eppure - come dice Lei - facendo una ricerca sui cultori di questo metodo, leggo che ce ne sono parecchi e che essi stessi affermano - riportando dati scientifici - che tali metodi danno spesso ottimi risultati.
E infatti il problema e' che NON capisco e nessuno dei Suoi colleghi mi ha detto o saputo dire:
forse questi metodi rivestono alcune controindicazioni? Se si', quali sono?
Senza nessuno spirito di polemica o simili, a me sembra - ovviamente puo' darsi erroneo parere - che tali infiltrazioni abbiano i vantaggi tipici delle "cose" locali in genere, cioe' vanno a interessare direttamente la zona che si presume essere la causa e inoltre - cosa che ritengo importante - grazie ad essi non ci dovrebbe essere bisogno di continui cicli di terapie antibiotiche per o.s. o i.m. che vanno a riguardare tutto il corpo e - cosa ancora piu' da notare - che molto difficoltosamente riescono a passare il "parenchima" prostatico, con la conseguenza che la maggior parte degli antibiotici per o.s. o i.m. richiedono tempi lunghi di terapia per iniziare ad ottenere risposte nella risoluzione della malattia... che - aggiungo - non e' mai comunque definitiva, dato che si ripresenta puntualmente!
Non e' vero dunque che tali formazioni calcifiche costituiscono dei focolai principali di "annidamento" e sviluppo batterico? E dunque, agendo localmente, si dovrebbe definitivamente risolvere il problema?
Se potesse darmi delucidazioni in merito, anche indicandomi aventuali articoli medici come fatto prima, Le sarei davvero molto grato!
Cordiali saluti
La ringrazio per la risposta e per l'indicazione dell'articolo pubblicato che ho letto con interesse, del quale - ahime' dovendoci convivere da ormai 4 anni - sapevo gia' e cerco di seguirne i consigli.
Riguardo le infiltrazioni locali, gia' altri Suoi due colleghi mi hanno detto di lasciar perdere... eppure - come dice Lei - facendo una ricerca sui cultori di questo metodo, leggo che ce ne sono parecchi e che essi stessi affermano - riportando dati scientifici - che tali metodi danno spesso ottimi risultati.
E infatti il problema e' che NON capisco e nessuno dei Suoi colleghi mi ha detto o saputo dire:
forse questi metodi rivestono alcune controindicazioni? Se si', quali sono?
Senza nessuno spirito di polemica o simili, a me sembra - ovviamente puo' darsi erroneo parere - che tali infiltrazioni abbiano i vantaggi tipici delle "cose" locali in genere, cioe' vanno a interessare direttamente la zona che si presume essere la causa e inoltre - cosa che ritengo importante - grazie ad essi non ci dovrebbe essere bisogno di continui cicli di terapie antibiotiche per o.s. o i.m. che vanno a riguardare tutto il corpo e - cosa ancora piu' da notare - che molto difficoltosamente riescono a passare il "parenchima" prostatico, con la conseguenza che la maggior parte degli antibiotici per o.s. o i.m. richiedono tempi lunghi di terapia per iniziare ad ottenere risposte nella risoluzione della malattia... che - aggiungo - non e' mai comunque definitiva, dato che si ripresenta puntualmente!
Non e' vero dunque che tali formazioni calcifiche costituiscono dei focolai principali di "annidamento" e sviluppo batterico? E dunque, agendo localmente, si dovrebbe definitivamente risolvere il problema?
Se potesse darmi delucidazioni in merito, anche indicandomi aventuali articoli medici come fatto prima, Le sarei davvero molto grato!
Cordiali saluti
[#3]
Gentile lettore,
non è che lei fa parte per caso di quel ristretto gruppo di cultori che pubblicizzano e praticano le terapie sopra indicate?
Mi sembra infatti che lei sia già abbastanza documentato ed informato e quindi darle ulteriori indicazioni per la lettura di pubblicazioni scientifiche "antagoniste" e negative potrebbe essere "pericoloso e destabilizzante".
Le basti sapere semplicemente che tali strategie terapeutiche in questi numerosi anni in cui sono state proposte ed attuate non hanno conquistato il consenso clinico dei numerosi andrologi ed urologi (non solo in Italia ma anche in altre regioni del globo terraqueo) che si occupano di queste complesse e difficili problematiche infiammatorie e questo perchè i risultati ottenuti sono stati molto modesti e quindi tali da non giustificare clinicamente queste procedure "invasive".
Un'ultima parola infine sulle calcificazioni intraprostatiche: queste non sono "focolai principali di annidamento e sviluppo batterico" ma indicano semplicemente che vi è stato un problema infiammatorio, spesso senza sintomi, risolto e che vi è stata poi una successiva deposizioni di sali di calcio nella zona interssata; in pratica possiamo considerarle come "cicatrici" .
A questo proposito, se noi si fa un ecografia a 100 uomini adulti, che hanno già iniziato una regolare attività sessuale, in più del 80% dei casi troviamo questo tipo di calcificazioni senza però la contemporanea presenza di un problema infiammatorio acuto o cronico a livello della ghiandola prostatica .
Un cordiale saluto.
non è che lei fa parte per caso di quel ristretto gruppo di cultori che pubblicizzano e praticano le terapie sopra indicate?
Mi sembra infatti che lei sia già abbastanza documentato ed informato e quindi darle ulteriori indicazioni per la lettura di pubblicazioni scientifiche "antagoniste" e negative potrebbe essere "pericoloso e destabilizzante".
Le basti sapere semplicemente che tali strategie terapeutiche in questi numerosi anni in cui sono state proposte ed attuate non hanno conquistato il consenso clinico dei numerosi andrologi ed urologi (non solo in Italia ma anche in altre regioni del globo terraqueo) che si occupano di queste complesse e difficili problematiche infiammatorie e questo perchè i risultati ottenuti sono stati molto modesti e quindi tali da non giustificare clinicamente queste procedure "invasive".
Un'ultima parola infine sulle calcificazioni intraprostatiche: queste non sono "focolai principali di annidamento e sviluppo batterico" ma indicano semplicemente che vi è stato un problema infiammatorio, spesso senza sintomi, risolto e che vi è stata poi una successiva deposizioni di sali di calcio nella zona interssata; in pratica possiamo considerarle come "cicatrici" .
A questo proposito, se noi si fa un ecografia a 100 uomini adulti, che hanno già iniziato una regolare attività sessuale, in più del 80% dei casi troviamo questo tipo di calcificazioni senza però la contemporanea presenza di un problema infiammatorio acuto o cronico a livello della ghiandola prostatica .
Un cordiale saluto.
[#4]
Ex utente
Egr. Dottore,
noto un tono "sarcastico" nella 1^ parte della sua risposta e spero sia solo dipeso dal non essermi spiegato bene, perche' altrimenti non ne vedo il motivo.
E' evidente che non sono di certo un "cultore" ne' tantomeno un "pubblicista" dei metodi suddescritti!Tant'e' vero che chiedevo appunto se lei avesse potuto indicarmi degli articoli o simili (come ha gia' fatto nella sua prima risposta) che affrontassero tali problematiche e che sicuramente non sarebbero stati per me ne' "pericolosi" ne' "destabilizzanti"!
La ringrazio invece per le delucidazioni fornitemi nella 2^ parte della sua risposta.
Cordiali saluti.
noto un tono "sarcastico" nella 1^ parte della sua risposta e spero sia solo dipeso dal non essermi spiegato bene, perche' altrimenti non ne vedo il motivo.
E' evidente che non sono di certo un "cultore" ne' tantomeno un "pubblicista" dei metodi suddescritti!Tant'e' vero che chiedevo appunto se lei avesse potuto indicarmi degli articoli o simili (come ha gia' fatto nella sua prima risposta) che affrontassero tali problematiche e che sicuramente non sarebbero stati per me ne' "pericolosi" ne' "destabilizzanti"!
La ringrazio invece per le delucidazioni fornitemi nella 2^ parte della sua risposta.
Cordiali saluti.
[#5]
Gentile lettore ,
mi scuso se sono sembrato "sarcastico" ma la mia intenzione era solo di fare un pò di "ironia".
Purtroppo però lavori di "semplice e facile" lettura che criticano questo tipo di procedure non ne esistono(abbondano quelli "positivi", scritti dai cultori) mentre vi è solo della letteratura scientifica critica ma difficilmente "digeribile" da chi non è un urologo od un andrologo.
mi scuso se sono sembrato "sarcastico" ma la mia intenzione era solo di fare un pò di "ironia".
Purtroppo però lavori di "semplice e facile" lettura che criticano questo tipo di procedure non ne esistono(abbondano quelli "positivi", scritti dai cultori) mentre vi è solo della letteratura scientifica critica ma difficilmente "digeribile" da chi non è un urologo od un andrologo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 20k visite dal 17/10/2010.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.