Infezione cronica apparato urinario

Affetta saltuariamente sin dai tempi della 2a gravidanza (1979) da semplici cistiti, da circa 7 anni la frequenza degli episodi si è intensificata; 2 anni or sono, mi è stata diagnosticata l'infezione da E.coli che da allora ha avuto decorso cronico, accompagnata raramente dal ceppo Klebsiella pneumoniae.
Mi sono sottoposta a terapie antibiotiche di crescente dosaggio e di diverso tipo (Amikacin, Cefepime, Cefotaxime, Ciprofloxacin, Gentamicin, Levofloxacin, Norfloxacin, Tobramycin) a lunga durata.
Continuamente ogni mese degli ultimi due anni, senza alcun risultato ma solo un'oscillazione della carica batterica, che va dai 550.000 U.F.C./ML ai 2.500.000 U.F.C./ML.

Oltre ciò, ho provato ad assumere integratori a base di mirtillo rosso e fermenti lattici di ogni categoria. Sopraggiunta un anno fa una forma di pielonefrite, convivo con una sintomatologia inarrestabile e insopportabile che va dal bruciore durante la minzione, dolore, o blocco della minzione stessa con conseguenti palese gonfiore addominale nonchè coliche dal basso ventre alla prossimità dei reni, con estensione riflessa verso il costato posteriore e conati di vomito e cefalea.
A causa di questo quadro sintomatico sono vessata dall'impossibilità di riposare durante le ore notturne e dalla impossibilità a spostarmi da casa per periodi anche di sole poche ore.
Aggiungo di aver eseguito urografia, cistoscopia, cistourografia, ecografia le quali hanno riscontrato solo una funzionalità parziale dello svuotamento della vescica, che lascia un residuo che si aggira intorno ai 150cc.
Dopo due anni di sofferenza sono stremata; nell'ultima visita un professore interpellato mi ha chiesto di rifare tutte le analisi che ho già fatto nell'arco di due anni e di effettuare un vaccino che stando alle informazioni che sono riuscita a reperire in ambiente medico è verosimilmente inefficace. Questa opinione circa l'efficacia del vaccino mi è stata fornita da una mia conoscenza nel settore della microbiologia e virologia.
Chiedo al più presto una risposta agli interrogativi di questa mia sofferenza, che mi toglie la possibilità di relazionarmi con gli aspetti della mia vita a partire dai più banali, dal momento che sono da quasi due anni interminabilmente sotto terapia antibiotica della specie più tossica, ma nonostante questo l'infezione dimostra di diventare più acuta e i normali esami stanno già segnalando le reazioni di intolleranza di pancreas, fegato e stomaco alla tossicità cui mi sottopongo per gran parte del tempo.

A parere di alcuni medici consultati, una causa così banale attraverso le sue evoluzioni per assurdo può diventare causa di morte.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettrice,

non drammatizzi in questo modo!

Certo le terapie antibiotiche, in presenza di queste problematiche, non possono essere l'unico presidio terapeutico e può essere utile anche seguire alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale come:

1)vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza;

2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc ;

3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;

4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;

5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;

6)se si fuma, spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;

7)tenere d'occhio la bilancia infatti, se obesi , spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;

8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.

Infine, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste problematiche, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/199-cistiti-ed-uretriti-quando-l-urina-brucia.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
nella mia prima lettera non le ho detto tanti particolari di questo percorso, ma leggendo la sua risposta e le indicazioni che lei mi descrive le rispondo: in primis, infinitamente "grazie". Le confermo che precedentemente ho eseguito con scrupolosità anche eccessiva tutte le terapie dietro guida dell'antibiogramma ma senza risultato. Anzi, per esempio dopo 20 giorni di penicillina ho avuto sovente un picco dell'infezione.
Parallelamente a questo, gli esami di laboratorio non hanno riscontrato problemi vaginali di nessun tipo. Oltre alla profilassi igienica a cui tengo molto, ho eseguito tamponi di ogni tipo e anche l'isteroscopia senza che si evidenziassero patologie a carico.
Qual'è l'alternativa?
Dottore io sono molto provata, anche solo un banale cambiamento climatico mi genera sofferenza.
Nella zona del barese ho interpellato gli specialisti più in vista senza esito alcuno, ma allo stato attuale delle cose sono disposta a viaggiare per un consulto che possa in qualche modo aiutarmi a debellare questo problema.

Infinite grazie...
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettrice,

da quello che ci scrive la sua particolare situazione clinica è un pò cronicizzata e richiede quindi una attenta monitorizzazione nel tempo.

Questo può essere ben fatto solo da un bravo urologo che opera vicino alla sua residenza.

Infine si ricordi poi che spesso queste problematuche scatenano molto stress che finisce per determinare una serie di problemi anche di natura psicologica che in alcuni casi necessitano di attenta e precisa valutazione e terapia.

Ancora un cordiale saluto.
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