Un anno fa mi è stato diagnosticato

salve dottori, sono un ragazzo di 25 anni, un anno fa mi è stato diagnosticato da un urologo un varicocele sinistro di primo grado, mi consigliò di effettuare un ecocolordoppler e uno spermiogramma per poi valutare l'eventualità di un intervento. non mi da dolore, solo un pò di fasidio quando mi capita di stare tutto il giorno in piedi. ad ogni modo farò gli esami e se sarà il caso farò tutto quello che c'è da fare, non è un problema.
la mia domanda è: l'intervento di varicocele è un intervento "semplice"? so che ormai è un intervento di routine perchè ne vengono effettuati molti. la mia domanda è se la scelta del medico a cui affidarsi è determinante per il risultato finale. Nel mio caso più che al medico alla struttura, visto che vorrei farlo tramite ssn. E secondo voi quale cose dovrei tener presente nella scelta? io abito in provincia di firenze. Nel mio paese c'è un ospedale il cui primario ha già operato un mio amico, ma magari è il caso di rivolgersi a un ospedale più grande come quello di firenze dove di casi del genere ne trattano di più e hanno più esperienza. non so, aspetto un vostro consiglio in merito. Grazie mille dell'attenzione!
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Dr. Giuseppe Campo Urologo, Andrologo 434 8
Gentile utente,
come ben dice l intervento di varicocele è un intervento di routine.Naturalmente l esperienza dell operatore è molto importante. Bisogna cobnsiderare il tipo di intervento che le hanno proposto ( Tauber, legatura chirurgica, ecc..).
Nel dubbio chieda consiglio al suo medico curante.
Cordiali saluti

Dr. Campo Giuseppe
Specialista In Urologia e Andrologo
www.chirurgiauroandrologica.it
www.urologiatoscana.it

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Utente
Utente
grazie mille per la risposta. a questo punto ne approfitto e pongo qualche altro quesito. il dottore che ha operato un mio amico è primario dell'ospedale del mio paese, e l'ha operato con la tecnica chirurgica diciamo tradizionale, quella dell'incisione. a tal proposito, leggendo su internet ho letto che più la legatura è alta e più si abbassa la possibilità di recidiva. ciò significa che l'incisione va fatta preferibilmente alta, quindi sopra la zona dei peli che dopo la ricrescita vanno a nascondere la cicatrice. dico bene? il fatto è che l'unica cosa che mi da fastidio di questo intervento è la cicatrice che lascia. e se rimane sotto ai peli perlomeno è meno visibile... ma se ho capito bene il discorso della legatura alta, allora è preferibile che sia nella zona sopra ai peli...
e al di là di questo, ho letto pareri discordanti sulla tecnica risolutiva migliore. qualcuno preferisce la tecnica tradizionale, qualcuno la scleroembolizzazione. io ovviamente non sono competente per dire quale sia migliore, ma la seconda mi permetterebbe di non avere cicatrici, per cui la preferirei. voi che ne pensate? dovrei proporre al mio chirurgo questa soluzione oppure usare la metodologia di intervento come discriminante per scegliere questo o quel chirurgo?
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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Gentile Utente rigurdo alla scleroembolizzazione retrograda Le allego un ns articolo a riguardo

https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/

A Lecce l'intervento chirurgico classico è stato praticamente abolito dal gennaio 2008 allorquando è stato sostituito (soppiantato) dalla scleroembolizzaione retrograda (con una media di 110/anno).
Noi la realizzamo per due UO di Urologia al Fazzi di Lecce e la Chirurgia dell'H di Galatina.
L'equipe da noi è "ibrida" ed è sempre composta da un medico radiologo (me) e da un collega urologo.
Sinceramente noi, a Lecce(radiologi e urologi), riteniamo che l'intervento "classico" (col taglio, per intenderci) sia da riservarsi solo in quei casi in cui,la scleroembolizzazione retrograda, sia controindicata (o ostacolata da varianti anatomiche)
Distinti saluti

DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce

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Dr. Giuseppe Campo Urologo, Andrologo 434 8
Gentile Utente,
concordo pienamente con il collega che mi ha preceduto sulle indicazioni e sulle techiniche oggi maggiormente in uso (scleroembolizzaione retrograda e anterogrtada)
Consulti un urologo o un andrologo (diverso da quello che ha operato il suo amico).

Cordiali saluti
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Utente
Utente
grazie ai dottori che mi hanno risposto. vorrei approfittare gentilmente della vostra disponibilità per togliermi altri dubbi se posso.
1) la scleroembolizzazione va a "tappare" il reflusso sanguigno in eccesso, giusto? se è così, il "groviglio" venoso che si sente sopra al testicolo a testimonianza del varicocele, permane anche dopo l'intervento, solo che a quel punto è diventato innocuo. a differenza del metodo chirurgico tradizionale che "rimuove" fisicamente il groviglio. ho capito bene?
2) nell'articolo consigliatomi dal dottor Prudenzano c'è scritto di assicurarsi che la clinica che effettua lo spermiogramma rispetti le direttive OMS. come si fa a saperlo? al numero del cup a cui ho prenotato me lo sanno dire? dubito che però, nei casi in cui non le rispettino, lo dicano apertamente al telefono. C'è una lista a cui fare riferimento, oppure potete consigliarmi voi una clinica dove certamente rispettano tali parametri, che sia a firenze o empoli?

Grazie mille!
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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Le rispondo " a tono"
1) No, sbagliato, sia con la tecnica retrograda che con quella anterograda non viene mai rimosso i "groviglio" dentro il testicolo, ma ambedue "chiudono", nel senso più idraulico del termine, quel reflusso venoso patologico che, dalla vena renale sn, fa "scivolare" il sangue in maniera impropria verso il testicolo determinando il rigonfiamento e le varici del sistema venoso che, anzicchè scaricare, lo accumula in sede provocado gravi problemi alla spermatogenesi.
2) la (povera) segretaria del CUP (che non è un medico)a stento può sapere cosa è uno spermiogramma, ma chiederle se viene eseguito con criteri OMS è un pò troppo!
Sicuramente lo faranno con criteri OMS ma si fa prima a chiederlo direttamente alla struttura sia che sia pubblica ,che privata accr o non accr.
Piccolo particolare da aggiungere la tecnica retrograda non prevede alcun accesso chirurgico o microchirurgico (nessun taglietto insomma).Altro particolare è che la tecnica anterograda (col taglietto sull'ingune) ha una percentuale di successo tecnico sempre e per definzone del 100% mentre quella retrograda (radiologica) del 90% (per colpa delle varianti anatomiche del 10% dei casi).