Focolai di adenocarcinoma alla prostata
Prostata di volume aumentato per l’età (49,1 cm3) con echi interni disomogenei compatibili con adenomioma prostatico (del volume stimato di 23,7 cm3 circa). Presenza di calcificazioni periadenoma come da folgosi cronica. Capsula isocogena. Vescichette seminali simmetriche, non dilatate. Ristagno p.m. scarso.Esplorazione rettale: Prostata come noce, piatta, fibroadenomatosa.
A seguito di quanto sopra il mio urologo ha previsto di farmi effettuare delle fiale di ROCEFIN da 1 gr, 1 al giorno per 6 giorni con aggiunta di compresse di DANZEN 2 compresse per due volte al giorno con un nuovo esame del PSA dopo 15 giorni con la speranza di fare calare il valore del PSA.
Dopo 15 giorni di cura ho effettuato nuovamente l’esame del PSA con i seguenti valori:
79,30 ng/ml di PSA e 3,80 ng/ml PSA free e 4,79% Ratio, a seguito di questo ultimo esame il mio urolo ha previsto di farmi effettuare la Biopsia prostatica.
Effettuata in data 5 luglio ha riportato i risultati di seguito elencati:
Diagnosi:Da 1 a 8, 10, 12, 13 e 16 -Frustoli prostatici con aspetti di iperplasia ghiandolare, con diffusifenomeni di flogosi aspecifica e con focolai di basso (in n°5) e di alto grado (in n°10 e 11). 9 - Frustolo a struttura fibro-muscolare non comprendente ghiandole prostatiche, 14 e 15 - Focolai di adenocarcinoma grado 6 (3+3) secondo Gleason.
È possibile già capire se il carcinoma è in fase iniziale oppure no da questa prima valutazione.
A seguito del risultato della biopsia mi sono stati prescritti gli esami di scintigrafia ossea e risonanza magnetica ed una cura con delle capsule di Casodex 1 cp. al giorno per cercare di abbassare il valore del PSA per poter effettuare l’operazione, questo farmaco il medico curante che ha dovuto prescriverlo mi ha fatto un po di problemi poiché sembra che non sia valutato bene dall’ordine dei medici e farmacisti e sul quale vorrei avere vostre delucidazioni in merito.
Le mie domande con una altissima ansia dovuta alla preoccupazione sono soprattuto di voler sapere se dalla biopsia si potrebbe già evincere se il carcinoma potrebbe essere transitato al di fuori della prostata o se invece questa risposta si possa gia avere con una certezza superiore da uno dei due esami che dovrò sottopormi (il primo dei due al quale dovrò sottopormi è la scintigrafia), infine capire quale deve essere la tempestività di un eventuale intervento da effettuare, il mio urologo a seguito degli esami su descritti ha previsto i tempi dell’intervento in prostatectomia radicale ed in laparoscopia e verso la fine di agosto.
Certo di un Vs. Riscontro cordialmente saluto
mi sembra strana l'osservazione fatta dal suo medico curante circa l'uso di un antiandrogenico come il Casodex. E' uno schema terapeutico pre-chirurgico frequentemente usato in questi casi . Per la definizione dell'estensione dell'adenocarcinoma aspetterei i risultati delle indagini che i colleghi ,che la stanno seguendo, hanno già impostato. Questi esami infine potranno in parte eventualmente modificare la tempistica proposta.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Giovanni Beretta M.D.
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non si preoccupi per i tempi chirurgici a fine agosto
dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com
mi sembra che le siano stati consigliati accertamenti e programmi adeguati alla sua malattia.
Credo possa stare adeguatamente tranquillo
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
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cordiali saluti
Dott. Giuseppe Quarto
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Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
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Cordialissimi saluti ed a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott. G. L. Giliberto
Carpi
Dott. G.L. Giliberto
L'indagine scintigrafica scheletrica eseguita per la ricerca di eventuali secondarismi da patologia primitiva NON fa rilevare sedi di patologico accumulo focale del radiocomposto in tutto il sistema scheletrico.
Ora non resta che da eseguire la risonanza magnetica ma in merito all'esame scintigrafico posso stare un po più tranquillo che il carcinoma non si sia già esteso ad altre parti del corpo???.
Grazie ancora a tutti.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Non alterazioni di segnale di carattere focale solido del fegato; microcisti al sesto segmento medialmente. Milza e pancreas regolari. Rene destro in sede con microcisti parenchiali.In sede mediorenale inferiore a sn dimostrabile formazione espansiva a contenuto liquido parzialmente sepimentata nelle porzioni medio-inferiori che anche dopo studio comparativo con precedente controllo TAC eseguito orienta per cisti pielogenica o idrocalice. Non ascite nè linfoadenomegalie retroperitoneali o pelviche.
Prostata aumentata di volume in toto con alterazioni di tipo adenomatoso nella porzione centrale. In regolazione al quesito clinico non paiono dimostrarsi a livello della porzione periferica ghiandolare, in particolare a sinistra, alterazioni di segnale di carattere focale di tipo neoformativo. Vescica distesa con impronta prostatica al profilo postero inferiore.Regolari le vescicole seminali.Estroflessioni diverticolari lungo l'ansa sigmoidea.Libere le fosse ischiorettali.
Cordialità
Il medico radiologo mi ha detto che non riscontra con risonanza magnetica le cellule tumorali all'interno della prostata come ha invece rilevato la Biopsia e tantomeno all'esterno di essa, nella mia ignoranza chiedo è possibile tutto questo.
A questo punto l'intervento è comunque necessario o può eventualmente cambiare la tipologia prevista in laparoscopia ??
Non alterazioni di segnale di carattere focale solido del fegato; microcisti al sesto segmento medialmente. Milza e pancreas regolari. Rene destro in sede con microcisti parenchiali.In sede mediorenale inferiore a sn dimostrabile formazione espansiva a contenuto liquido parzialmente sepimentata nelle porzioni medio-inferiori che anche dopo studio comparativo con precedente controllo TAC eseguito orienta per cisti pielogenica o idrocalice. Non ascite nè linfoadenomegalie retroperitoneali o pelviche.
Prostata aumentata di volume in toto con alterazioni di tipo adenomatoso nella porzione centrale. In regolazione al quesito clinico non paiono dimostrarsi a livello della porzione periferica ghiandolare, in particolare a sinistra, alterazioni di segnale di carattere focale di tipo neoformativo. Vescica distesa con impronta prostatica al profilo postero inferiore.Regolari le vescicole seminali.Estroflessioni diverticolari lungo l'ansa sigmoidea.Libere le fosse ischiorettali.
Cordialità
Il medico radiologo mi ha detto che non riscontra con risonanza magnetica le cellule tumorali all'interno della prostata come ha invece rilevato la Biopsia e tantomeno all'esterno di essa, nella mia ignoranza chiedo è possibile tutto questo.
A questo punto l'intervento è comunque necessario o può eventualmente cambiare la tipologia prevista in laparoscopia ??
quadri clinici complessi come il suo non possono essere correttamente valutati tramite una e-mail e richiedono sempre una attenta valutazione clinica diretta . Comunque le indagini per immagine (TAC , RMN), già fatte, fanno pensare che il problema oncologico (sospettato per gli alti valori di PSA e confermato dalla biopsia) sia localizzato. A questo punto è utile una attenta rivalutazione di tutta la sua situazione clinica per decidere la successiva strategia terapeutica ; cosa che potrà fare solamente il suo urologo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta.
Adenocarcinoma acinare della prostata (score di Gleason 3+4=7) con aspetti di permeazione neoplastica perineurale.
La neoplasia interessa entrambi i lobi (prevalentemente il sinistro), infiltra la capsula e le vescichette seminali.
Micrometastasi in un linfonodo iliaco di sinistra.
Apice e base prostatica, margini chirurgici, dotti deferenti e restanti linfonodi esenti da neoplasia.
pT3b N1mi Ro.
A seguito della diagnosi di cui sopra sono abbastanza preoccupato, vorrei capire la gravità della situazione e comunque se ho possibilità di affrontare e sistemare la situazione e se così è quali sono i Vostri consigli.
Cordialità
la stadiazione che allega ci indica una situazione che deve essere attentamente e costantemente monitorizzata e seguita in diretta dal suo urologo. La neoplasia sembra aver superato la capsula prostatica ma anche in queste situazioni complesse oggi le terapie combinate disponibili riescono a ben controllare la situazione oncologica.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta.
Mi è stato consigliato di contattare un centro di Radioterapia per eseguire un ciclo di 7/8 settimane, inoltre la terapia consigliata è Casodex da 150 mg una compressa al giorno sino a nuovi controlli che dovrò avere dopo tre mesi dall'intervento.
La cosa per la quale ho qualche grosso dubbio che mi assale è che la radioterapia è stata programmata tra due/tre settimane e volevo capire se questo ritardo potrebbe peggiorare una situazione non certo piacevole ed aumentare i rischi di neoplasie o altro.
Cordialità
mi sembra che la sua situazione sia gestita in modo corretto e con la giusta tempistica. Non ci sono i rischi da lei palesati, vista anche la necessità di una "preventiva" terapia con antiandrogenici come il Casodex. Segua tutte le indicazioni del team medico che la sta seguendo con estrema fiducia.
Ancora tanti auguri ed un cordiale saluto.
Giovanni Beretta.
Le posso assicurare che in queste situazioni per noi pazienti il rapporto più importante tra noi ed i medici che ci curano è proprio l'umanità cosa oramai molto rara da parte di molti suoi colleghi.
Lei continui ad averla per sempre perchè lo saprà certamente meglio di me è in possesso di un bene inestimabile.
Cordialità.
dopo trent'anni di attività come ha, per fortuna o purtroppo, sulle spalle il sottoscritto ho visto in questi ultimi tempi soprattutto modificarsi in negativo il rapporto complessivo che i miei colleghi hanno con i loro pazienti e viceversa . Le ragioni credo siano molteplici, complesse e difficili qui da esaminare ma io ritengo che un franco e sereno rapporto tra un medico ed un paziente (termine questo oggi considerato politicamente non corretto ma mi piace poco la parola cliente) sia alla base prima di tutto della propria soddisfazione professionale e sia molto utile poi alla fine anche al paziente stesso che ha un problema da risolvere. Stiamo purtroppo un pò perdendo la consapevolezza dell'importanza che i rapporti interpersonali, oltre alla scienza e alla coscienza, hanno per far funzionare meglio le cose e risolvere, con meno difficoltà, i nostri problemi quotidiani e non.
Comunque le rinnovo i miei più sentiti auguri ed un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
ho effettuato il primo esame del PSA i primi del mese con esito di 0,004;
ho iniziato la radioterapia da due settimane e ad oggi non ho alcun problema fisico, ho un dubbio a seguito della richiesta che mi è stata fatta dagli urologi al momento della consegna del cartellino di indirizzo terapeutico e cioè di effettuare la Tac e la Scintigrafia Ossea a tre mesi dall'intervento ma i radioterapisti mi hanno informato che non è il caso di effettuare ora gli esami primo perchè non avremmo un risultato definitivo e poi perchè alla fine della radioterapia saranno loro ad effettuare questi esami ed attualmente l'unico esame di interesse per l'urologo è quello del PSA che effettuerò nuovamente tra qualche giorno, volevo sapere se condividete quanto espresso dai radioterapisti o se è invece il caso di effettuare gli esami richiesti;
inoltre continuo ad assumere il Casodex 150 una pillola al giorno, vi sono delle controindicazioni visto che mi è stato consigliato di prenderlo almeno per 12 mesi;
infine per la riabilitazione sessuale mi è stato prescritto il Viagra da 100 ad oggi non ho avuto alcun risultato può essere causato dal Casodex e dalla radioterapia?
In attesa del Vostro cortese riscontro cordialmente saluto e ringrazio.
a distanza è difficile risponderle , senza rischiare un errore . Ma per i dati da lei riferiti , credo che sia importante in questo momento seguire le indicazioni dei radioterapisti per quanto riguarda i controlli radiologici e scintigrafici da fare. Per il Casodex , siamo nelle mani del suo urologo, ma ritengo che in questo caso l'indicazione sia corretta.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
In data 22 dicembre 2007 ho completato 36 sedute di radioterapia, dal 29 ottobre 2007 ad oggi ho eseguito l'analisi del PSA ogni mese con risultato uguale per tutti il periodo di 0,01 ng/ml.
In data 18 febbraio ho effettuato la TAC Addome pelvi completa con mezzo di contrasto con il seguente risultato: Esame eseguito prima e dopo iniezione di mdc in Paziente già sottoposto a prostatectomia.Al controllo odierno persiste, con evidente riduzione delle sue dimensioni, la raccolta a contenuto fluido, con piccole calcificazioni nel suo contesto al III inferiore del rene di sn con assottigliamento della corticale che presenta lieve irregolarità dei suoi profili con diametro attualmente di circa 2,8 cm, che potrebbe essere compatibile con idrocalice. Presenza di doppia vena renale sn di cui una retroaortica.Sostanzialmente immodificati i restanti reperti rispetto ad esane RM eseguito in data 6/8/2007.
In data 26 febbraio 2008 ho eseguito la scintigrafia ossea con il seguente risultato:
L'odierna scansione globale ossea di controllo NON fa rilevare sedi di patologico accumulo focale del radiocomposto in tutto il sistema scheletrico.
A questo punto la mia domanda è secondo Voi come procede la situazione in merito al carcinoma della prostata?
Inoltre vorrei capire una cosa a seguito del dolore persistente alla parte sinistra tra costole e pube ho chiesto al mio urologo se il dolore potesse essere causato dall'idrocalice con la ciste pielogenica, però il medico mi ha detto che il dolore al fianco non è dovuto dal rene, che secondo lui non è nemmeno da operare eliminando idrocalice e ciste, ma mi ha consigliato una visita Gastroentologica per verificare se vi è qualche problema al colon causato dallo stress o dalla radioterapia oppure dall'intervento in laparoscopia o altro, vorrei avere un vostro giudizio in merito, se vi fosse stato qualcosa di anomalo si sarebbe visto con la TAC?.
Inoltre ho provato ad assumere Viagra 100 per il problema relativo alla erezione con scarsi risultati, il mio urologo ha prescritto un ECO COLOR DOPPLER PENIENO DINAMICO per valutare la mia situazione secondo Voi è corretto ed inoltre se potrebbe aiutarmi prima di effettuare l'esame di cui sopra eventualmente il Cialis che da quanto ho sentito ha un effetto di durata più lungo del Viagra?
Infine vorrei sapere secondo Voi cosa posso assumere a seguito dei dolori di ginecomastia dovuti all'assunzione di Casodex150.
Cordialità
mi sembra che la sua situazione oncologica sia sotto controllo e ben monitorizzata. Anche per il dolore lamentato mi sembra che un consiglio da parte di un gastroenterologo sia corretto e auspicabile . Infine per il disturbo dell'erezione , prima di pensare a terapie specifiche, è bene avere il risultato dell'ecocolordoppler dinamico delle arterie peniene come indicato dal suo urologo.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
Infine vorrei una risposta più drastica sul problema che ho al colon, secondo Voi se avessi un tumore al colon la TAC avrebbe rilevato qualcosa.
Cordialità
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Inoltre volevo un Vostro parere sull'esito dell'ultima visita di controllo urologica effettuata nella quale ho riferito al medico che l'ingrossamento e la tensione mammaria cominciava a darmi qualche problema, a questo punto mi ha consigliato di interrompere l'assunzione del Casodex da 150 mg ed iniziare la cura con Casodex da 50 mg accompagnato da una fiala ogni tre mesi di Enantone da 11,25 ed il tutto per almeno altri 5 anni.
La domanda a questo punto sorge spontanea cambia qualcosa nella cura o è meglio sopportare l'ingrossamento e la tensione mammaria e proseguire con il Casodex da 150 mg oppure sia la cura che i tempi di assunzione non variano.
Come al solito anticipatamente ringrazio per la Vostra cortesia nel seguirci e consigliarci anche e soltanto per via telematica.
Cordialità
Inoltre volevo un Vostro parere sull'esito dell'ultima visita di controllo urologica effettuata nella quale ho riferito al medico che l'ingrossamento e la tensione mammaria cominciava a darmi qualche problema, a questo punto mi ha consigliato di interrompere l'assunzione del Casodex da 150 mg ed iniziare la cura con Casodex da 50 mg accompagnato da una fiala ogni tre mesi di Enantone da 11,25 ed il tutto per almeno altri 5 anni.
La domanda a questo punto sorge spontanea cambia qualcosa nella cura o è meglio sopportare l'ingrossamento e la tensione mammaria e proseguire con il Casodex da 150 mg oppure sia la cura che i tempi di assunzione non variano.
Come al solito anticipatamente ringrazio per la Vostra cortesia nel seguirci e consigliarci anche e soltanto per via telematica.
Cordialità
i principi attivi dei due farmaci sono molto vicini . Quindi segua in modo preciso e corretto tutte le indicazioni che il suo urologo le sta fornendo . Si ricordi che è lui lo specialista che ha valutato in diretta la sua situazione clinica e la conosce in tutti i dettagli .
Ancora un cordiale saluto
Giovanni Beretta
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