Sterilità a 20 anni, aiuto sono disperato
Buonasera sono un ragazzo di 20 anni. Arrivo subito al sodo. Circa un mesetto fa ho avuto un rapporto "violento" con la mia ragazza: prima di petting dove ci siamo strusciati molto con le mutande e successivamente un rapporto completo protetto. Dopo un paio d'ore ho cominciato ad avvertire sintomi strani: solletico sulla corona del glande e nella parte bassa dell'asta del pene, vicino i testicoli, con leggero bruciore durante la minzione. Inoltre nonostante dopo un po di tempo il dolore sparisse completamente, non appena avevo un'altra eiaculazione sempre dopo un po di tempo, gli stessi sintomi. Cosi oggi mi sono rivolto ad un Urologo molto qualificato ma soprattutto amico di famiglia ( infatti ho paura abbia tralasciato il discorso sterilità peer parlarne con i miei ) il quale attraverso una doppia ecografia dell'addome e della prostata trans rettale mi ha diagnosticato una Prostato Vescicolite con IperPiressia ( anche se avendo questi sintomi già da un mese, e essendomi ammalato solo qualche giorno fa, credo che la mia febbre sia quella estiva che in queste ore sta colpendo tantissime persone in Italia ) Mi ha dato una serie di cure da seguire per un mese e astenione completa da qualsiasi tipo di rapporto sempre per un mese. Senza portarla ancora troppo per le lunghe, vorrei sapere onjestamente quali sono in termini di percentuale il rischio di rimanere sterili. So che magari la risposta più logica sia quella : bisogna fare altri accertamenti, o bisogna vedere dopo la cura: ne sono consapevole; ma sono troppo preoccupato e vorrei sapere se c'è un rischio reale o meno e soprattutto QUANTIFICABILE. Grazie, saluti
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Non c'è la possibilità di quantificare un tale rischio in presenza di una infiammazione a livello delle vie uro-seminali.
Ora comunque risenta il suo urologo o andrologo.
Bisogna ora superare la fase acuta e poi, a distanza di almeno 75-90 giorni dalla risoluzione del suo problema, fare un esame del liquido seminale dove glielo indicherà il suo andrologo.
Solo lui , che conosce la sua reale situazione clinica, poi potrà farle una possibile stima del "danno", se ci sarà.
Ora comunque risenta il suo urologo o andrologo.
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Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 28/07/2010.
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