La vita effettivamente cosa comporta


Gentili dottori,
volevo avere delle delucidazioni riguardo a ciò che mi è successo. Essendo la prima volta che mi accade una cosa del genere sono alquanto spiazzato, nonché demoralizzato.
A partire da questo maggio (2010) ho iniziato a sentire forti fastidi nella zona rettale, come un gonfiore, tant 'é che credevo avessi avuto una ricaduta per quanto riguarda una ciste sacro-coccigea tolta nel 2000. Altri sintomi un leggero bruciore al momento di urinare e, con il tempo, fastidi ai testicoli (pesantezza o puncicate) durante un'erezione o un'eiaculazione, fino ad arrivare al punto di avere un calo del desiderio.
Ho contattato immediatamente un urologo a cui ho portato delle ecografie e da li mi è stata diagnosticata una prostatite cronica con un nodulo. Ho eseguito il trattamento prescritto (1 mese di permixon, 2 settimane a distanza di ciproxin e 2 settimane di Tauxib) e la situazione è decisamente migliorata.
Il problema è che continuo ad avere la sensazione di un cuscinetto sotto al sedere continuamente, specie quando sono seduto.
Al momento del controllo, avvenuto di recente il dottore mi ha espressamente detto che purtroppo porterò questi fastidi per tutta la mia vita. Mi ha dato una cura di "mantenimento" da eseguire (1 mese di Ephynal 300 mg e di Deprox 500mg) e in caso di "ricaduta", effettuare un nuovo ciclo settimanale di ciproxin aiutandomi con il permixon.
Ho anche portato le analisi del Psa e risulta 0,94 tra 0 e 4.

Ora le domande.
Il fatto di avere già questo tipo di sintomi a 29 anni di età mi ha buttato enormemente giu. Avere una prostatite cronica e , quindi, da quanto mi è stato detto portarmi avanti questi fastidi per tutta la vita effettivamente cosa comporta? Il fastidio nella zona ano -genitale sarà sempre presente? Ci possono essere dei peggioramenti, specie con l'avanzare dell'età? Quanto è il rischio che tale disturbo possa generare in un tumore?
Quali possono essere le cause di una situazione del genere? Mi è stato detto un trauma o disturbi alimentari, da evitare alcolici o cibi piccante (cose che non mangio assolutamente).

Il mio medico vedendo le ecografie ha parlato di calcificazioni di precedenti infiammazioni (di cui io non mi sono assolutamente accorto) e che purtroppo rendono cronica la mia situazione...non è proprio possibile che spariscano con il tempo?

Sessualmente devo regolarmi o evitare certi tipi di rapporto? Considerando che la maggiorparte dei rapporti che ho sono di tipo anale (passivamente) , può questo tipo di stimolazione essere deleterio o comunque peggiorare le cose?

Avendo costantemente questa sensazione di gonfiore nella zona anale e una certa indolenza ai testicoli (non dolore) nell'eiaculazione effettivamente quand'è che dovrei allarmarmi e riprendere con il ciproxin. con quali sintomi?

Mi scuso per il grosso numero di interrogativi ma è che effettivamente vorrei avere più pareri in merito, essendo come ho gia detto spiazzato e preoccupato.

Cordiali Saluti.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Certo avendo lei rapporti anali "passivi", con lo scatenarsi di questo tipo di problematiche e soprattutto nelle fasi acute, è un grosso problema e qui diventa fontamentale il consulto ed il consiglio in diretta con il suo urologo che conosce l'esatta situazione del suo reale problema clinico.

Per tutte le altre questioni da lei sollevate la rimando, se poi desidera avere notizie più dettagliate e precise, all’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio per la risposta, per altro avvenuta in tempi brevissimi:)

Ho letto il link che mi ha consigliato e grosso modo risponde a molti miei quesiti, anche sul tipo di patologia che ho.

quello che vorrei sapere è questo, se cmq c'è una possibilità per limitare o anche solo eliminare prima o poi questi fastidi, specie in ambito sessuale.
Il sentirmi dire gia da ora che dovrò vivere in questa situazione sempre mi ha scoraggiato e non poco. Dal "cuscinetto" che sento continuamente se sto seduto, le puncicate che mi arrivano nella zona rettale di tanto in tanto. La sensazione di indolenza ai testicoli, specie dopo un'eiaculazione. In piu' ho un testicolo a cui mi sono operato a 2 anni perché ritenuto, che è rimasto piu piccolo di quell'altro e a cui ultimamente sto avvertendo delle "puncicate". Può la prostatite influire negativamente su una situazione del genere?

So che può sembrare superficiale, essendo cosciente del fatto che esistono situazioni patologiche piu gravi, ma dietro questo mio stato c'è una situazione psicologica di frustrazione sessuale protratta per anni. E da poco, che ho comunque preso consapevolezza di agire , arrivano questi sintomi che in un certo senso giungono come un'ulteriore frustrazione.

In più leggo nel suo resoconto che alcune cause possono essere l'obesità, il cibo e l'astinenza sessuale (o vita sessuale sregolata, e subentra anche un senso di autocolpevolezza.
[#3]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

le prostatiti, acute e croniche sono più frequenti e creano maggior disagio se la prostata viene stimolata, magari in maniera vivace con un rapporto sessuale anale.
Ad un paziente con tali caratteristiche consiglierei di non avere rapporti frequenti, di seguire le classiche norme igieniche per la prostatite e di tenersi sotto controllo sempre dallo stesso specialista
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#4]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Un problema infiammatorio a livello della regione prostato-vescicolare non è "per sempre" ma qui, oltre ai consigli di orgine generale già ricevuti, anche le indicazioni del collega Pozza devono essere seguite, soprattutto in presenza di una fase "acuta" della patologia.
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