Bruciore costante al meato uretrale
Gentili Dottori, mi rivolgo al vostro sito che trovo davvero serio e competente. Da circa due mesi soffro di un fastidio al meato uretrale con bruciore costante talvolta intenso, talvolta più sopportabile. Premetto di non avere notato in questi due mesi nessuna fuoriscita di secrezioni e che non ho mai trovato alcuna traccia sugli slip. La sensazione è quella di avere una goccia di urina ferma proprio sulla punta del pene. Non ho notato alterazione delle urine e ho fatto anche un esame i cui parametri sono tutti nella norma. Scrivo a Voi poichè mi sono già rivolto a due dermatologi e ad un urologo qui a Roma dove lavoro, i quali mi hanno detto che non è nulla e che è soltanto una irritazione dopo visite della durata media di due minuti a seguito di attese di tre o quattro ore e senza darmi nemmeno il tempo di parlare. Ora potrebbe anche essere così ma sono preoccupato e molto in ansia per questa situazione e credo che compito di un medico dovrebbe essere anche quello di spiegare da cosa dipenda una patologia e di tranquillizzare il paziente. L'urologo ieri mi ha detto che devo fare degli impacchi con soluzione borica ma per la verità la cosa sembra irritare maggiormente la parte. Ho fatto anche i tamponi che sono risultati tutti negativi (tricomonas, clamidia, candida). Mi chiedo se una situazione di forte stress può determinare un fastidio di questo tipo e se può esserci qualche correlazione con la colite ulcerosa di cui soffro. Vi ringrazio e SPERO VIVAMENTE CHE QUALCUNO POSSA INDIRIZZARMI VERSO UNA SOLUZIONE O DIRMI A QUALE SERIO PROFESSIONISTA POSSA RIVOLGERMI QUI A ROMA.
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Utente
Gentile Dottore, come Le dicevo proprio ieri sono stato da un urologo il quale ha riscontrato solo un rossore intorno al meato e mi ha prescritto la soluzione borica. Quali sono gli altri sintomi della prostatite e soprattutto che cosa posso fare nel frattempo? Sono molto preoccupato e non so a chi rivolgermi qui a Roma. Lei sa indicarmi qualche urologo qui a Roma?
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Caro signore il "rossore" al meato uretrale è probabilmente indice di una infiammazione locale per tanto è utile seguire il consiglio che le è stato datto dell'acido borico. Potrebbe esservi tuttavia anche una contestuale prostatite per cui la cosa andrebbe meglio indagata. I sintomi più frequenti sono bruciore urinario,frequenza aumentata, impellenza ad urinare, insoddisfazione postminzionale e tanti altri...
A roma può rivolgersi al policlinico umberto I presso l'urologia dove c'è un buono staff di emdici in grado di seguirla.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
A roma può rivolgersi al policlinico umberto I presso l'urologia dove c'è un buono staff di emdici in grado di seguirla.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
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A mio avviso, sarebbe utile valutare l'ipotesi di una uretrite anteriore di natura batterica.
per tale ragione sarebbe utile il consiglio di prendere in considerazione, se vorrà una visita VENEREOLOGICA, avendo la cura di non assumere nulla e di non mettere nulla nei giorni immediatamente precedenti la visita.
in tal modo sarà possibile effettuare dei semplici esami strumentali (come un tampone esterno, rapido ed indolore) per valutare quale agente sta perpetrando la sua infezione a livello del primo tratto uretrale e del meato stesso.
per esperienza diretta posso dire che tali situazioni (uretriti e "meatiti")sono tutt'altro che infrequenti nei giovani adulti e sono molto spesso connesse con infezioni di ceppi batterici (che colonizzano abitualmente quel tratto o trovano un ottimo rifugio alla loro riproduzione) un tempo veramente saprofitici, ma che ad oggi, dopo anni di assunzioni antibiotiche (le quali purtroppo si effettuano in modo spesso semplicistico, senza motivo, o senza specificità) hanno contribuito a creare dei ceppi iper-resistenti (famosi quelli causa delle gravi infezioni "nosocomiali" che possono divenire in altri distretti corporei, molto rischiosi anche per le condizioni della popolazione ospitaliera).
E' molto semplice infatti trovare in questi ceppi batterici (ne cito alcuni: enterobacter aerogenes, e. fecium, alcuni campilobacter, alcune Klebsielle, varie Pseudomonas etc.)svariate resistenze ai più comuni antibiotici.
per tale ragione, a mio avviso, è quantomai utile rivolgersi al Venereologo per chiarire tali vicende.
Cari saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
per tale ragione sarebbe utile il consiglio di prendere in considerazione, se vorrà una visita VENEREOLOGICA, avendo la cura di non assumere nulla e di non mettere nulla nei giorni immediatamente precedenti la visita.
in tal modo sarà possibile effettuare dei semplici esami strumentali (come un tampone esterno, rapido ed indolore) per valutare quale agente sta perpetrando la sua infezione a livello del primo tratto uretrale e del meato stesso.
per esperienza diretta posso dire che tali situazioni (uretriti e "meatiti")sono tutt'altro che infrequenti nei giovani adulti e sono molto spesso connesse con infezioni di ceppi batterici (che colonizzano abitualmente quel tratto o trovano un ottimo rifugio alla loro riproduzione) un tempo veramente saprofitici, ma che ad oggi, dopo anni di assunzioni antibiotiche (le quali purtroppo si effettuano in modo spesso semplicistico, senza motivo, o senza specificità) hanno contribuito a creare dei ceppi iper-resistenti (famosi quelli causa delle gravi infezioni "nosocomiali" che possono divenire in altri distretti corporei, molto rischiosi anche per le condizioni della popolazione ospitaliera).
E' molto semplice infatti trovare in questi ceppi batterici (ne cito alcuni: enterobacter aerogenes, e. fecium, alcuni campilobacter, alcune Klebsielle, varie Pseudomonas etc.)svariate resistenze ai più comuni antibiotici.
per tale ragione, a mio avviso, è quantomai utile rivolgersi al Venereologo per chiarire tali vicende.
Cari saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#7]
Gentile utente,
le rispondo che, a mio avviso, la sintomatologia che lei ci descrive non mi fa pensare ad una prostatite, ma di certo non la si può escludere aprioristicametne via internet..
in accordo col Collega urologo Dott. Masala, le posso significare che i sintomi (classici) della prostatite aggiungono altri reperti, che sicuramente (credo) lei avrebbe dovuto porre, se presenti (pollachiuria: bisogno di urinare spesso; nicturia: minzioni notturne; tenesmo: voglia continua di urinare anche se non presente la reale necessità; tenesmo post minzionale: sentore di voler ancora mingere anche subito dopo la stessa, etc. etc.)
ovvio che questo corredo è necessariamente incompleto, ma già da solo sufficiente a confermare la mia ipotesi (telematica e pertanto non vincolante) diagnostica.
Cari saluti.
Dott. LAINO, Roma
le rispondo che, a mio avviso, la sintomatologia che lei ci descrive non mi fa pensare ad una prostatite, ma di certo non la si può escludere aprioristicametne via internet..
in accordo col Collega urologo Dott. Masala, le posso significare che i sintomi (classici) della prostatite aggiungono altri reperti, che sicuramente (credo) lei avrebbe dovuto porre, se presenti (pollachiuria: bisogno di urinare spesso; nicturia: minzioni notturne; tenesmo: voglia continua di urinare anche se non presente la reale necessità; tenesmo post minzionale: sentore di voler ancora mingere anche subito dopo la stessa, etc. etc.)
ovvio che questo corredo è necessariamente incompleto, ma già da solo sufficiente a confermare la mia ipotesi (telematica e pertanto non vincolante) diagnostica.
Cari saluti.
Dott. LAINO, Roma
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 88.7k visite dal 28/06/2007.
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