La tac mirata all'osso ha confermato le metastasi zona sacrale
A mio padre, 65 anni, è stato diagnosticato adenocarcinoma prostatico (score Gleason 7). Ultimo PSA rilevato: 17.
La biopsia ha evidenziato il tumore, già extracapsulare (vescicola seminale sx). Ha effettuato RNM della pelvi, scintigrafia ossea total body e TAC mirata. Risultati scintigrafia: l'indagine evidenzia accumulo patologico del tracciante alla regione sacrale superiore più a sinistra che sembra estendersi alle creste iliache posteriormente. Modica ipercaptazione diffusa all'osso scapolare destro, regione dell'articolazione scapolo omerale e acromio claveare dx (lo specialista in questo caso ha escluso possibilità che sia metastasi a distanza ma osteoporosi o patologie affini).
La TAC mirata all'osso ha confermato le metastasi zona sacrale e bacino come da scintigrafia.
Il mio dubbio è: lo specialista che ha in cura mio padre sostiene che debba continuare la terapia ormonale iniziata 3 settimana fa (casodex 150 mg al dì) e non fare radioterapia al momento. Ci ha consigliati di ripetere PSA tra 3 mesi e vederne gli effetti.
Mio padre non accusa alcun dolore, né alle ossa né di minzione né altro. Ma il mio dubbio riguarda le metastasi ossee: possono essere anch'esse curate con Casodex???? Non serve radioterapia?? Temo che in 3 mesi possano espandersi....sbaglio???
Inoltre, la scatola di Casodex contiene 28 compresse. Vuol dire che deve prenderne 28 e ricominciare il giorno successivo o sospendere per 2 gg e poi ricominciare?
Abbiamo portato mio padre in uno dei migliori centri d'Italia ma ho come l'impressione che ci stiano trascurando.
Può aiutarmi a capire cosa fare?
Grazie!!!!!!
La biopsia ha evidenziato il tumore, già extracapsulare (vescicola seminale sx). Ha effettuato RNM della pelvi, scintigrafia ossea total body e TAC mirata. Risultati scintigrafia: l'indagine evidenzia accumulo patologico del tracciante alla regione sacrale superiore più a sinistra che sembra estendersi alle creste iliache posteriormente. Modica ipercaptazione diffusa all'osso scapolare destro, regione dell'articolazione scapolo omerale e acromio claveare dx (lo specialista in questo caso ha escluso possibilità che sia metastasi a distanza ma osteoporosi o patologie affini).
La TAC mirata all'osso ha confermato le metastasi zona sacrale e bacino come da scintigrafia.
Il mio dubbio è: lo specialista che ha in cura mio padre sostiene che debba continuare la terapia ormonale iniziata 3 settimana fa (casodex 150 mg al dì) e non fare radioterapia al momento. Ci ha consigliati di ripetere PSA tra 3 mesi e vederne gli effetti.
Mio padre non accusa alcun dolore, né alle ossa né di minzione né altro. Ma il mio dubbio riguarda le metastasi ossee: possono essere anch'esse curate con Casodex???? Non serve radioterapia?? Temo che in 3 mesi possano espandersi....sbaglio???
Inoltre, la scatola di Casodex contiene 28 compresse. Vuol dire che deve prenderne 28 e ricominciare il giorno successivo o sospendere per 2 gg e poi ricominciare?
Abbiamo portato mio padre in uno dei migliori centri d'Italia ma ho come l'impressione che ci stiano trascurando.
Può aiutarmi a capire cosa fare?
Grazie!!!!!!
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Gentile Utente,
nei pazienti con metastasi ossee l’approccio terapeutico deve essere di tipo sintomatico, volto al mantenimento di un accettabile livello di qualità della vita, in quanto il dolore è un elemento estremamente debilitante.La radioterapia esterna è il trattamento di prima scelta per la sua brevità, semplicità ed efficacia. Esso consente di ottenere una remissione completa o parziale del dolore (con riduzione o abolizione del supporto farmacologico analgesico) in circa l’80% dei pazienti.
La terapia con casodex non viene effettuata per le metastasi ossee.
Senza alcun riscontro clinico e senza aver la possibilità di prendere visione degli esami effettuati (RMN, biopsia,ecc) da suo padre non posso darle ulteriori consigli riguardo se fare o non fare la radioterapia prostatica in associazione con l ormonoterapia.Gli approcci terapeutici possono(solo ormono terapia,ormonoterapia + radioterapia, ecc) nelle diversi centri di riferimento.Nei pazienti con metastasi ossee sarebbe opportuno, a mio parete, una collaborazione tra oncologo e Urologo.
Se il centro dove visitano suo padre è uno dei migliori d Italia, si fidi e segua i consigli dell urologo di fiducia.
Cordiali Saluti
nei pazienti con metastasi ossee l’approccio terapeutico deve essere di tipo sintomatico, volto al mantenimento di un accettabile livello di qualità della vita, in quanto il dolore è un elemento estremamente debilitante.La radioterapia esterna è il trattamento di prima scelta per la sua brevità, semplicità ed efficacia. Esso consente di ottenere una remissione completa o parziale del dolore (con riduzione o abolizione del supporto farmacologico analgesico) in circa l’80% dei pazienti.
La terapia con casodex non viene effettuata per le metastasi ossee.
Senza alcun riscontro clinico e senza aver la possibilità di prendere visione degli esami effettuati (RMN, biopsia,ecc) da suo padre non posso darle ulteriori consigli riguardo se fare o non fare la radioterapia prostatica in associazione con l ormonoterapia.Gli approcci terapeutici possono(solo ormono terapia,ormonoterapia + radioterapia, ecc) nelle diversi centri di riferimento.Nei pazienti con metastasi ossee sarebbe opportuno, a mio parete, una collaborazione tra oncologo e Urologo.
Se il centro dove visitano suo padre è uno dei migliori d Italia, si fidi e segua i consigli dell urologo di fiducia.
Cordiali Saluti
Dr. Campo Giuseppe
Specialista In Urologia e Andrologo
www.chirurgiauroandrologica.it
www.urologiatoscana.it
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottor Campo,
la ringrazio infinitamente per la prontezza della sua risposta e per la sua particolare cortesia.
So che è necessario fidarsi ma le assicuro che voler combattere la malattia e vincerla è un'esigenza altrettanto forte, che ti spinge a voler tentare ogni tipo di cura.
La mia domanda rispetto alle metastasi ossee (bacino e sacro) era: se non si agisce in qualche modo non rischiano di crescere e attaccare altri organi??? Non c'è modo di combatterle prima che aggrediscano ancora di più? Perché dobbiamo aspettare che mio padre abbia dolori?? Non possiamo agire prima??
La ringrazio del suo importantissimo parere di dover combinare uncologo e urologo, ma non sta all'urologo proporre questo tipo di iniziativa??
Altra domanda: cosa ne pensa dell'utilizzo delle staminali per contrastare le metastasi? Esistono centri in Italia che praticano questo tipo di cura?
Una piccola riflessione: non sempre affidarsi alle migliori strutture equivale a un'eccellente prestazione....e questo mi spaventa perché la mia è anche una lotta contro il tempo.
Grazie ancora....di cuore
la ringrazio infinitamente per la prontezza della sua risposta e per la sua particolare cortesia.
So che è necessario fidarsi ma le assicuro che voler combattere la malattia e vincerla è un'esigenza altrettanto forte, che ti spinge a voler tentare ogni tipo di cura.
La mia domanda rispetto alle metastasi ossee (bacino e sacro) era: se non si agisce in qualche modo non rischiano di crescere e attaccare altri organi??? Non c'è modo di combatterle prima che aggrediscano ancora di più? Perché dobbiamo aspettare che mio padre abbia dolori?? Non possiamo agire prima??
La ringrazio del suo importantissimo parere di dover combinare uncologo e urologo, ma non sta all'urologo proporre questo tipo di iniziativa??
Altra domanda: cosa ne pensa dell'utilizzo delle staminali per contrastare le metastasi? Esistono centri in Italia che praticano questo tipo di cura?
Una piccola riflessione: non sempre affidarsi alle migliori strutture equivale a un'eccellente prestazione....e questo mi spaventa perché la mia è anche una lotta contro il tempo.
Grazie ancora....di cuore
[#3]
Gentile Utente,
Negli ultimi tempi l’impiego medico di cellule staminali è diventato il tema scientifico più discusso, ma il loro utilizzo per ciò che concerne le metastasi ossee è ancora in fase sperimentale (almeno credo).Il trattamento delle metastasi ossee compete alla figura dell oncologo. Solitamente è l'urologo che prende contatti con l'oncologo per un eventuale collaborazione e per decidere insieme il percorso terapeutico.
Se ha dei dubbi o il medico di suo padre non ha la sua piena fiducia, provi a chiedere un altro parere.
Cordiali saluti
Negli ultimi tempi l’impiego medico di cellule staminali è diventato il tema scientifico più discusso, ma il loro utilizzo per ciò che concerne le metastasi ossee è ancora in fase sperimentale (almeno credo).Il trattamento delle metastasi ossee compete alla figura dell oncologo. Solitamente è l'urologo che prende contatti con l'oncologo per un eventuale collaborazione e per decidere insieme il percorso terapeutico.
Se ha dei dubbi o il medico di suo padre non ha la sua piena fiducia, provi a chiedere un altro parere.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.3k visite dal 30/06/2010.
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