Una "ago biopsia eco guidata" della prostata che ha avuto il seguente referto
Gentilissimi medici, ringraziando per la Vs. utilissima disponibilità, vengo a illustrare brevemente il mio caso.
Ho 60 anni e da un anno soffro di “sopportabili dolori” nella zona perineale. Trimestrali controlli hanno sempre evidenziato valori di PSA su valori di 3,2 / 3,7 salendo a 7,43 a marzo ultimo, dopo solo cinque mesi dall'esame precedente. Una visita urologica, con l’esame del succo prostatico, non evidenziava alcuna infezione e richiedeva una "ago biopsia eco guidata" della prostata che ha avuto il seguente referto:
ecografia:
forma triangolare simmetrica di 48x49x36 con formazione adenomatosa centrale occupante il 60% del volume ghiandolare – ecostruttura disomogenea per presenza di fibrocalcificazioni puriuretrali di significato postflogistico associate ad alcune microcisti da ritenzione.
esame istologico: 12 agobiopsie prostatiche (lungh max cm 1,3)
A) - 5) mediale sx e 9) latero basale dx: limitata infiltrazione di adenoma carcinoma acinare prostatico, ben differenziato ( grado di Gleason 2+2 )
B) - 1) apice dx, 2) mediale dx, 3) base dx, 4) apice sx, 6) basale sx, 7) latero apicale dx, 8) medio laterale dx, 10) latero apicale sx, 11) medio laterale sx , 12) latero basale sx : sede di iperplasia adenofibroleiomiomatosa della prostata con scarsi focolai di flogosi cronica
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La proposta dell’urologo è di fare a breve ( 7/10 gg ) una chirurgia radicale “nerve sparing” assumendo fin da subito 1 cp di CASODEX al gg fino all’ intervento.
La prospettiva che mi si presenta non è certo delle più tranquillizzanti ( specie per le conseguenze prospettatemi : probabile incontinenza e quasi certa impotenza erettile nonostante il tentativo di conservarne i nervi erigendi ) e, prima di prendere la grave decisione e per rendermi conto dello stato dell’arte, ho richiesto di fare ( non so ancora dove e in che tempi ) una scintigrafia ossea “total body” anche perché i disturbi/dolori in tutta la zona circostante, da circa 20gg, sono più pressanti e ricorrenti
Alla luce di quanto sopra, sono a chiedere il Vs parere; in particolare:
è proprio necessaria tale operazione e in tempi cosi ristretti ? non c’è una cura alternativa ? è il caso di fare ulteriori esami ? quali e dove ? nel caso, come avviene l’operazione ? è possibile un intervento “mini-invasivo" che non lasci quelle cicatrici orrende che ho visto navigando in internet ? grazie per il tempo che mi vorrete dedicare.
Ho 60 anni e da un anno soffro di “sopportabili dolori” nella zona perineale. Trimestrali controlli hanno sempre evidenziato valori di PSA su valori di 3,2 / 3,7 salendo a 7,43 a marzo ultimo, dopo solo cinque mesi dall'esame precedente. Una visita urologica, con l’esame del succo prostatico, non evidenziava alcuna infezione e richiedeva una "ago biopsia eco guidata" della prostata che ha avuto il seguente referto:
ecografia:
forma triangolare simmetrica di 48x49x36 con formazione adenomatosa centrale occupante il 60% del volume ghiandolare – ecostruttura disomogenea per presenza di fibrocalcificazioni puriuretrali di significato postflogistico associate ad alcune microcisti da ritenzione.
esame istologico: 12 agobiopsie prostatiche (lungh max cm 1,3)
A) - 5) mediale sx e 9) latero basale dx: limitata infiltrazione di adenoma carcinoma acinare prostatico, ben differenziato ( grado di Gleason 2+2 )
B) - 1) apice dx, 2) mediale dx, 3) base dx, 4) apice sx, 6) basale sx, 7) latero apicale dx, 8) medio laterale dx, 10) latero apicale sx, 11) medio laterale sx , 12) latero basale sx : sede di iperplasia adenofibroleiomiomatosa della prostata con scarsi focolai di flogosi cronica
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La proposta dell’urologo è di fare a breve ( 7/10 gg ) una chirurgia radicale “nerve sparing” assumendo fin da subito 1 cp di CASODEX al gg fino all’ intervento.
La prospettiva che mi si presenta non è certo delle più tranquillizzanti ( specie per le conseguenze prospettatemi : probabile incontinenza e quasi certa impotenza erettile nonostante il tentativo di conservarne i nervi erigendi ) e, prima di prendere la grave decisione e per rendermi conto dello stato dell’arte, ho richiesto di fare ( non so ancora dove e in che tempi ) una scintigrafia ossea “total body” anche perché i disturbi/dolori in tutta la zona circostante, da circa 20gg, sono più pressanti e ricorrenti
Alla luce di quanto sopra, sono a chiedere il Vs parere; in particolare:
è proprio necessaria tale operazione e in tempi cosi ristretti ? non c’è una cura alternativa ? è il caso di fare ulteriori esami ? quali e dove ? nel caso, come avviene l’operazione ? è possibile un intervento “mini-invasivo" che non lasci quelle cicatrici orrende che ho visto navigando in internet ? grazie per il tempo che mi vorrete dedicare.
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Gentile signore, nel suo caso la scintigrafia ossea non è assolutamente necessaria, non comprendo la motivazione del trattamento con casodex visto il basso grado della neoplasia e attualmente le linee guida internazionali non prevedono questo tipo di trattamento( precedente all'intervento )poichè può modificare l'esito dell'esame istologico definitivo.Non ravvedo alcuna urgenza nell'eseguire l'intervento e le consiglio una eventuale rivalutazione del vetrino istologico presso un altro patologo e una second opinion presso un altro urologo bene accreditato della sua zona.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 25/04/2010.
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