Continua presenza di batteri nelle urine
Buongiorno Dottori,
sono una donna di 32 anni che da oltre 1 anno soffre di cistite batterica.
Vorrei subito dire che questo promblema lo sottoporrò anche alle sessioni ginecologia e nefrologia perché non so a quale di questi campi medici sia più giusto rivolgersi.
Nel 2000 sono stata ricoverata e curata per una pielonefrite acuta causata da infezione da e-coli,che aveva raggiunto e causato un ascesso al renedx. Dopo la dimissione sono andata abbastanza bene,tranne qualche cistite abatterica.Questo fino a febbraio 2009,quando vengo nuovamente ricoverata per stesso problema e stesso battere,con una carica batterica molto alta di 1000000 CFU/ml,+3 emoglobina,nitriti positivi,emazie 61,leucociti 2140,cellule epiteliali 93,proteine nelle urine e proteina c reattiva a 11.Preciso che la febbre è sempre stata bassa (37.2-37.5 max).In ospedale vengo curata con cefalosporine + tobramicina e fluconazolo per 1 settimana,e proseguo stessa cura in day hospital per altri 5 giorni.La diagnosi è: cistopielite acuta da e-coli in paziente con pna ascessualizzata dx, ivu recidivanti da gram+, condilomi vaginali, vaginite da candida albicans. Non mi viene prescritta alcuna terapia antirecidivante.
Il 17/03 ho una forte ricaduta sempre con presenza di e-coli, e stavolta mi rivolgo al dottore che mi aveva curata nel 2000,che mi prescrive:
1 iniezione al dì per 2 giorni di nebicina 100, 2 compresse al dì noroxin 400 dal 23/04 al 01/05, sempre noroxin 400 2 al dì dal 24 al 31/05, 23 e 24 giugno 1 puntura al dì di nebicina 100, noroxin 400 due al dì dal 24/06 al 01/07, e così via con gli stessi tempi e modalità fino al 22 ottobre (in agosto prendo anche 2 compresse di flukimex 150 per candida).
Ad ottobre nelle urine non c'è più presenza di e-coli,ma compare klebsiella pneumoniae,e la candida è sempre presente.La cura che mi viene data è di alternare 1 settimana di ciproxin ed 1 di noroxin (distanziate tra loro di 10 giorni) e nel frattempo diflucan 1 pastiglia al dì per 30 giorni.
Finisco la cura a metà gennaio,rifaccio le analisi e la klebsiella è sempre lì.Non solo, da una carica di 10000 CFU/ml è passata a 100000 CFU/ml.
Mi vengono prescritti 10 giorni di ciproxin 1000 una al dì, più altri 10 giorni uguali a distanza di 2 settimane.Ripeto le analisi e finalmente la klebsiella se n'è andata....ma è ricomparsa l'e-coli! E stavolta risulta resistente a tutti gli antibiotici dell'antibiogramma,tranne a nitrofurantoina,imipenem e amikacina.
In questi mesi ho fatto una videourodinamica ed una cistoscopia che hanno escluso reflussi ed una risonanza magnetica che ha escluso una displasia del giunto renale. L'urologo che mi ha visitata crede che il problema stia nel fatto che durante la minzione non espello tutta l'urina ed il ristagno viene facilmente preso di mira dai batteri. Sono in lista per un urgente ricalibraggio dell'uretra, ma se ne parla a gennaio2011. Non so più che fare, nessuno ha saputo dirmi con certezza il problema..Dovrei fare altre analisi o altre visite?
sono una donna di 32 anni che da oltre 1 anno soffre di cistite batterica.
Vorrei subito dire che questo promblema lo sottoporrò anche alle sessioni ginecologia e nefrologia perché non so a quale di questi campi medici sia più giusto rivolgersi.
Nel 2000 sono stata ricoverata e curata per una pielonefrite acuta causata da infezione da e-coli,che aveva raggiunto e causato un ascesso al renedx. Dopo la dimissione sono andata abbastanza bene,tranne qualche cistite abatterica.Questo fino a febbraio 2009,quando vengo nuovamente ricoverata per stesso problema e stesso battere,con una carica batterica molto alta di 1000000 CFU/ml,+3 emoglobina,nitriti positivi,emazie 61,leucociti 2140,cellule epiteliali 93,proteine nelle urine e proteina c reattiva a 11.Preciso che la febbre è sempre stata bassa (37.2-37.5 max).In ospedale vengo curata con cefalosporine + tobramicina e fluconazolo per 1 settimana,e proseguo stessa cura in day hospital per altri 5 giorni.La diagnosi è: cistopielite acuta da e-coli in paziente con pna ascessualizzata dx, ivu recidivanti da gram+, condilomi vaginali, vaginite da candida albicans. Non mi viene prescritta alcuna terapia antirecidivante.
Il 17/03 ho una forte ricaduta sempre con presenza di e-coli, e stavolta mi rivolgo al dottore che mi aveva curata nel 2000,che mi prescrive:
1 iniezione al dì per 2 giorni di nebicina 100, 2 compresse al dì noroxin 400 dal 23/04 al 01/05, sempre noroxin 400 2 al dì dal 24 al 31/05, 23 e 24 giugno 1 puntura al dì di nebicina 100, noroxin 400 due al dì dal 24/06 al 01/07, e così via con gli stessi tempi e modalità fino al 22 ottobre (in agosto prendo anche 2 compresse di flukimex 150 per candida).
Ad ottobre nelle urine non c'è più presenza di e-coli,ma compare klebsiella pneumoniae,e la candida è sempre presente.La cura che mi viene data è di alternare 1 settimana di ciproxin ed 1 di noroxin (distanziate tra loro di 10 giorni) e nel frattempo diflucan 1 pastiglia al dì per 30 giorni.
Finisco la cura a metà gennaio,rifaccio le analisi e la klebsiella è sempre lì.Non solo, da una carica di 10000 CFU/ml è passata a 100000 CFU/ml.
Mi vengono prescritti 10 giorni di ciproxin 1000 una al dì, più altri 10 giorni uguali a distanza di 2 settimane.Ripeto le analisi e finalmente la klebsiella se n'è andata....ma è ricomparsa l'e-coli! E stavolta risulta resistente a tutti gli antibiotici dell'antibiogramma,tranne a nitrofurantoina,imipenem e amikacina.
In questi mesi ho fatto una videourodinamica ed una cistoscopia che hanno escluso reflussi ed una risonanza magnetica che ha escluso una displasia del giunto renale. L'urologo che mi ha visitata crede che il problema stia nel fatto che durante la minzione non espello tutta l'urina ed il ristagno viene facilmente preso di mira dai batteri. Sono in lista per un urgente ricalibraggio dell'uretra, ma se ne parla a gennaio2011. Non so più che fare, nessuno ha saputo dirmi con certezza il problema..Dovrei fare altre analisi o altre visite?
[#1]
Purtroppo senza una valutazione diretta è difficile esprimere dei giudizi . Per accertarsi della presenza reale di un ristagno post minzionale bisognerebbe eseguire la valutazione senza distendere eccessivamente la vescica (come avviene in condizioni fisiologiche). Ha eseguito una uroflussometria? Il problema delle IVU nella donna spesso non è di facile soluzione e da questa sede non è possibile dare dei consigli terapeutici si affidi con pazienza e fiducia al suo urologo di riferimento.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi
[#2]
Ex utente
Buongiorno Dr. De Siati e grazie per la sua repentina risposta.
Non ho ancora eseguito una uroflussometria, mi interesserò per farla.
Capisco che senza una diretta valutazione sia molto difficile consigliare qualcosa, mi permetta però di chiederle un dato, chiamiamolo così, "tecnico": cosa succede quando un battere in teoria di facile eliminazione attraverso antibiotici diventa resistente a tutto? Non è, ancora, il mio caso, ma sinceramente il fatto che siano rimasti solo 3 antibiotici a cui il battere risulta sensibile mi preoccupa alquanto... E' possibile che non prendendo per diversi mesi un antibiotico a cui il battere è ora resistente, questo ritorni ad esservi sensibile? O una volta che un battere ha sviluppato una resistenza verso un antibiotico così resta per sempre? E che si fa in questi casi?
Spesso mi sono sentita dire di non preoccuparmi e che si tratta solo di sopportare un po' di bruciore intimo, ma chi dice questo non ha vermente un'idea di cosa significhi! E' più di 1 anno che non ho praticamente rapporti col mio compagno, spesso non riesco ad uscire di casa perché non sopporto nemmeno il contatto con un paio di mutandine e quindi non rieco ad uscire per andare quasi da nessuna parte, mi sforzo di farlo solo perché devo andare al lavoro! Ma la parte peggiore è la preoccupazione; la mia vera paura infatti sta nel fatto che non vorrei arrivare ad un'insufficienza renale causata dalle continue infezioni che questi subiscono a causa di questa storia infinita con i batteri...
Ed un'ultima cosa: io e i miei familiari riterremmo giusto, come del resto capita a molti, sentire per sicurezza un secondo parere, ma non sappiamo esattamente a chi rivolgerci. Data l'impossibilità, come Lei stesso sosteneva nella Sua risposta, di fornire consigli terapeutici "a distanza", volevo chiederLe se esiste in Italia un centro medico o un ospedale piuttosto che una clinica, specializzato in urologia. Che so, come per esempio esistono il Bufalini a Cesena per il cervello e Modena (dico bene?) per la chirurgia della mano, per spiegarmi meglio.
La ringrazio nuovamente per il tempo che mi ha dedicato.
Cordiali saluti.
Non ho ancora eseguito una uroflussometria, mi interesserò per farla.
Capisco che senza una diretta valutazione sia molto difficile consigliare qualcosa, mi permetta però di chiederle un dato, chiamiamolo così, "tecnico": cosa succede quando un battere in teoria di facile eliminazione attraverso antibiotici diventa resistente a tutto? Non è, ancora, il mio caso, ma sinceramente il fatto che siano rimasti solo 3 antibiotici a cui il battere risulta sensibile mi preoccupa alquanto... E' possibile che non prendendo per diversi mesi un antibiotico a cui il battere è ora resistente, questo ritorni ad esservi sensibile? O una volta che un battere ha sviluppato una resistenza verso un antibiotico così resta per sempre? E che si fa in questi casi?
Spesso mi sono sentita dire di non preoccuparmi e che si tratta solo di sopportare un po' di bruciore intimo, ma chi dice questo non ha vermente un'idea di cosa significhi! E' più di 1 anno che non ho praticamente rapporti col mio compagno, spesso non riesco ad uscire di casa perché non sopporto nemmeno il contatto con un paio di mutandine e quindi non rieco ad uscire per andare quasi da nessuna parte, mi sforzo di farlo solo perché devo andare al lavoro! Ma la parte peggiore è la preoccupazione; la mia vera paura infatti sta nel fatto che non vorrei arrivare ad un'insufficienza renale causata dalle continue infezioni che questi subiscono a causa di questa storia infinita con i batteri...
Ed un'ultima cosa: io e i miei familiari riterremmo giusto, come del resto capita a molti, sentire per sicurezza un secondo parere, ma non sappiamo esattamente a chi rivolgerci. Data l'impossibilità, come Lei stesso sosteneva nella Sua risposta, di fornire consigli terapeutici "a distanza", volevo chiederLe se esiste in Italia un centro medico o un ospedale piuttosto che una clinica, specializzato in urologia. Che so, come per esempio esistono il Bufalini a Cesena per il cervello e Modena (dico bene?) per la chirurgia della mano, per spiegarmi meglio.
La ringrazio nuovamente per il tempo che mi ha dedicato.
Cordiali saluti.
[#3]
Ogni centro urologico doverebbe trattare le infezioni delle vie urinarie, purtoppo le infezioni ricorrenti nella donna sono un problema di non facile soluzione.Spesso mi capita che la terapia che funziona per un soggetto non ha gli stessi risultati su di un altro e quindi bisogna andare per tentativi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.3k visite dal 22/04/2010.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.