La terapia radiologica

Mio padre di 81 anni, soffre da tempo di prostatite recidivante con PSA totale variabile da 4 a 7,40 e, nel marzo scorso, fino a 9,40 (PSA free 0,99).
Ha effettuato per 3 mesi (dal 1/1/07 al 30/3/07) un ciclo di terapia con Serenoa Repens e Ciprofloxacina con conseguente riduzione, a fine cura, del PSA totale a 6,38 e del free a 1,00.
Dai prelievi agobioptici sulla prostata (n 5x lobo) è stata evidenziata la presenza di un adenocarcinoma moderatamente differenziato (G6 SEC. GLEASON 4+2) presente nel 70% dell’estensione lineare del lobo sx e nel 5% nel lobo dx. I successivi esami (Scintigrafia ossea totale e TAC addome e pelvi) hanno dato esito negativo.
Da pochi giorni ha iniziato la cura con CASODEX, “bicalutamide”, 150 mg prendendo 1 compressa al giorno.
Desidererei avere maggiori delucidazioni sui seguenti punti:
1) se continuare e fino a quando la predetta cura ormonale e se tale cura sarà sufficiente a ridurre la neoplasia o, magari, a debellarla;
2) se effettuare dopo ( o nel frattempo) anche la terapia radiologica e se tale cura, anche per mio padre, risulta indispensabile;
3) se esistono e quali sono i principali effetti collaterali più dannosi e pericolosi non solo per la terapia ormonale, ma principalmente per quella radiologica e come prevenirli e/o curarli.
Vi ringrazio sentitamente per i suggerimenti o i consigli che vorrete darmi e vi porgo i migliori auguri di buon lavoro.
Mariapia
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Carissimo, la radioterapia rappresenta, a mio parere, la terapia più adatta, in considerazione dell'età in primis e dell'apparente assenza di localizzazioni extra-prostatiche all'imaging. La presenza di una malattia su entrambi i lobi e di un gleason con componente più rappresentativa di 4, ci suggerisce l'importanza di integrare alla terapia locale radiante anche una terapia ormonale per almeno 1 anno. La suddetta terapia già iniziata può aumentare il controllo biochimico della malattia(PSA), può ridurre le dimensioni della ghiandola prostatica preparandola alla RT, ma da sola non potrà mai debellare la malattia. Quest'ultima condizione può essere soddisfatta solo da una terapia locale a scopo radicale quale la chirurgia(che sconsiglierei per l'età e le possibili patologie concomitanti probabili)o la radioterapia. LA RT inoltre, se effettuata a dosi >74-76 Gy, con metodiche raffinate conformazionali o meglio con intensità modulata o con Tomoterapia può inoltre minimizzare gli effetti collaterali previsti(proctite, diarrea, infiammazione delle vie urinarie), comunque ben gestibili con una adeguata terapia di supporto.
Cordiali Saluti
dr.Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro utente,
a differenza di ciò che dice il radiologo, io le consiglio di non fare nulla, in quanto all'età di suo padre, visto il psa di partenza, e l'esito dell'esame istologico la prognosi è molto buona.
il tumore della prostata è una patologia specie all'età di suo padre è una malattia a lentissima prograssione per cui sottoporre suo padre a cicli di radioterapia, lo esporebbe solo agli effetti collaterali e non darebbe alcun beneficio sulle aspettative di vita, io consiglierei tutt'alpiù la terapia terapia antiandrogenica con controlli semestrali.
per tranquillizzarla le dico che le ultime linee guida, sconsigliano adirrittura di eseguire dopo gli 80 anni il dosaggio del psa.
cordiali saluti
Dott. Giuseppe Quarto
http://www.prevenzioneprostata.com

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Ricordando al collega urologo che la radiologia è un'altra branca rispetto alla radioterapia, poichè i percorsi di studio si sono differenziati più di 10 anni fa, vorrei precisare, in quanto Radioterapista oncologo, che bisogna considerare l'età cronologica ma anche quella biologica.
In realtà se l'aspettativa di vita è inferiore ai 10 anni è tollerata la vigile attesa o la sola Terapia ormonale. Ma è vero anche che in assenza di comorbidità importanti, non è detto che l'aspettativa di vita sia < 10 anni. Pertanto rimane una scelta che deve fare il paziente che ha tutto il diritto di sapere le varie possibilità terapeutiche e la loro reale efficacia, facendo le opportune valutazioni di rischio/beneficio della terapia intrapresa o da intraprendere.
Cordiali saluti

dr.Filippo Alongi
Dipartimento di Oncologia
Radioterapia-Tomoterapia
Istituto Scientifico San Raffale del monte Tabor, milano
[#4]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente ,
i protocolli terapeutici dello NCCN ,visionabil su internet, nella UOC di Urologia che io dirigo, sono per noi Vangelo.
Essi tengono conto del punto di vista oncologico,radioterapico e urologico in maniera estremamente equidistante.
E' evidente che se si entra nelle pubblicazioni urologiche e radioterapiche i percorsi terapeutici cambiano.
Ebbene tali protocolli dicono oggettivamente: "Vigile attesa".
E' evidente che esistono eccezioni che comunque non possono essere decise per via telematica.
Cordiali saluti.

Dott.Roberto Mallus

[#5]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gent.mi dottori, vi ringrazio di cuore per la tempestività delle vostre risposte che, pur non essendo univoche, mi hanno aiutata a capire un po' di più il problema. Avrei ora bisogno di comprendere meglio il significato di "vigile attesa", se cioè con tale termine si intende un più frequente monitoraggio del PSA e con quale cadenza, o se occorra fare ulteriori accertamenti e quali.
Per quanto riguarda l'intervento R.terapico, mi preoccupano molto gli eventuali effetti collaterali, tenuto conto che mio padre, pur non mostrando in pieno l'età anagrafica che ha, da alcuni anni è affetto da BPCO di II grado.
In attesa di rileggervi, vi ringrazio ancora
Mariapia
[#6]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
per vigile attesa si intende un controllo semstrale del psa, ed intervenire con terapia medica quando questo inizia a salire, cmq le consiglio di affidarsi ad un urologo di sua fiducia e di seguirlo, in quanto come ha visto per la patologia di suo padre ci sono varie opozioni valide da seguire, ma solo chi ha in cura suo padre e pertanto lo ha visitato completamente sa quale è la migliore
[#7]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo con il collega Quarto

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#8]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gent.mi Dottori,
vi ringrazio ancora per le risposte fornite, ma avrei bisogno di una ulteriore informazione.
Mio padre è piuttosto deciso a non intraprendere la strada della Radioterapia perchè teme moltissimo gli effetti collaterali ad essa connessi. Soprattutto ritiene che essi possano essere duraturi e invalidanti e, pertanto, compromettere notevolmente la sua qualità di vita.
A questo punto vorrei sinceramente sapere a quali rischi si espone proseguendo con la sola terapia a base di CASODEX.
Resto in attesa di risposta e vi auguro buon lavoro
Mariapia
[#9]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Il casodex è un antiandrogeno che può provocare effetti collaterali, quali vampate di calore,tensione o ingrossamento mammario etc.
Nella confezione da 150 mg ha bisogno dell'approvazione dello specialista, perchè sia mutuabile.
In particolare attenzione che siano in essere terapie con anticoagulanti.
Cordiali saluti
[#10]
Dr. Tommaso Corvasce Urologo 99 2
Carissima signora Mariapia, la saluto con il ricordo di chi ha lavorato in Urologia per 4 anni a Matera. Ora, mentre condivido appieno la prospettiva dei colleghi Urologi, non posso non prendere in considerazione anche la visione del collega Radioterapista il quale relaziona l'indicazione alla Rtx conformazionale ad un soggetto ottuagenario in ottime condizioni fisiche e psichiche. siccome sono stati pubblicati lavori sul J of Urology che parlano della indicazioni alla prostatectomia radicale negli anziani, non vedo perche', in casi selezionati, non si possa proporre una radiotx conformazionale, in associazione a terapia medica, a soggetti simili. ricordi pero' gli effetti collaterali della radioterapia conformazionale (il collega Alongi li conosce meglio di me). la saluto uroandros@hotmail.com

[#11]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gent.mi Dottori,
grazie ancora per le risposte che mi avete inviato. Al momento il mio problema è capire a quali rischi si espone mio padre che non vuole perseguire la strada della radioterapia temendo per gli effetti collaterali.
Resto in attesa di risposta e saluto cordialmente
Mariapia
[#12]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Gli effetti collaterali di una radioterapia conformazionale sono legati al'eventuale coinvolgimento degli organi anatomicamente limitrofi alla prostata e quindi sostanzialmente: retto e vescica/vie urinarie. In centri di lunga esperienza di radioterapia conformazionale l'approccio con particolari campi e la riduzione delle dimensioni del campo dopo una certa dose ha reso minima la quota di tossicità rettale con casistiche che confermano una assenza documentata di grave proctite e/o sanguinamento dal retto. Per tossicità minima, più frequente, intendo invece senso di peso e modesto bruciore ano-rettale. A livello urinario, pur sottolineando il carattere soggettivo di radiosensibilità di ogni paziente, gli effetti collaterali più presenti sono un aumento della frequenza urinaria diurna e notturna, possibili episodi di bruciore urinario, molto più raramente sanguinamento urinario o episodi di ritenzione acuta. Per ovviare a questi sintomi(nella gran parte dei casi SOLO di grado LIEVE),è presente inoltre una metodica chiamata IMRT(eventualmente elicale e a guida di immagine, ad esempio con Tomoterapia) che minimizza ulteriormente questi sintomi, già di per sè modesti e sopportabili per quasi tutti i pazienti. Per ulteriori delucidazioni chieda una visita con uno specialista del ramo. Le darà ancora più nel dettaglio le spiegazioni che merita il caso
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
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