Adenocarcinoma prostata
dai referti da Lei riportato dovrebbe trattarsi di una stadiazione superiore al T2C e non sembra errata l'indicazione diagnostica.
La malattia neoplastica già di per se lentamente progressiva può essere debellata concretamente.
Cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

Se le condizioni generali di suo padre sono buone (cardiocircolatorie e respiratorie) personalmente suggerirei una chirurgia radicale della prostata piuttosto che la radioterapia. Dopo l'intervento di prostatectomia i controlli del psa orienterebbero verso una eventuale terapia ormonosoppressiva aggiuntiva. Tuttavia resta valida l'indicazione del suo urologo all'esecuzione della radioterapia in associazione a ormonoterapia.
Da urologi non possiamo risponderle circa la durata del ciclo di radio, perchè questa viene organizzata, gestita ed eseguita dai colleghi radioterapisti. Al giorno d'oggi la tecnica di radioterapia è molto migliorata anche in termini di sicurezza ed offre anche brillanti risultati.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
si ripresenta il vivace dibattito scientifico tra prostatectomia radicale e RT. Ribadisco che, pur essendo la chirurgia immediata nell'ottenere l'asportazione chirurgica del tumore, diversi studi e l'esperienza di molti centri ci consentono di affermare che la radioterapia è sovrapponibile all'intervento chirurgico in termini di biochemical free survival. Inoltre l'indicazione ad una RT è rafforzata in pazienti non giovanissimi e in situazioni di rischio intermedio e alto di malattia. Un gleason così basso alla biopsia depone per una malattia localizzata intracapsulare, ma il PSA iniziale >10ng/ML e il fatto che sia un T2 ci porta a considerare la malattia sicuramente come un rischio intermedio. La radioterapia, a mio parere, risulta in queste condizioni la scelta più adatta. Associerei la terapia ormonale con bicalutamide per un minimo di 12 mesi dopo la RT. La radioterapia ha avuto una notevole crescita in termini di affidabilità ed efficacia nel radicalizzare la malattia prostatica localizzata. Inoltre esistono metodiche ancora più raffinate come la RT ad intensità modulata e la Tomoterapia che permettono di ottenere ottimi risultati anche in termini di riduzione ulteriore di effetti collaterali ad organi a rischio quali retto e vescica.
Cordiali Saluti
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
cordiali saluti
dott. Giuseppe Quarto
http://www.prevemzioneprostata.com
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Cordiali Saluti

Cordialità

Vorrei sapere se questo batterio è dovuto alle radioterapie o al casodex 150, o chi sa cos'altro, comunque vorrei sapere se è preoccupante e come devo agire, considerate che che sto seguendo i vostri consigli dal primo giorno quindi termineremo insieme questo percorso Grazie e cordiali saluti
E' sufficiente prescrivere un antibiotico specifico e, se concomitante anche una sintomatologia flogistico-irritativa(bruciore urinario, aumento della frequenza urinaria, ecc), un comune antinfiammatorio.
Comunque chieda agli oncologi radioterapisti che la seguono. Durante l'RT è garantito un controllo settimanale(max ogni 10gg) dei pazienti in corso di trattamento. Presciveranno in tale sede ciò che è necessario per il suo caso, dopo una attenta visione degli esami e del suo stato clinico.
Cordiali Saluti
dr.Filippo Alongi

Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.