Info post intervento vericocele
[#1]
Gentile Utente,
è impossibile dalla sommaria descrizione che Lei fa capire di cosa
possa trattarsi. Certamente non sono le vene quelle che Lei palpa.
Molto probabilmente è tutto nella norma ma se Lei ha dei dubbi il mio
consiglio è quello di ritornare dal chirurgo per una visita di
controllo.
Cordiali saluti
è impossibile dalla sommaria descrizione che Lei fa capire di cosa
possa trattarsi. Certamente non sono le vene quelle che Lei palpa.
Molto probabilmente è tutto nella norma ma se Lei ha dei dubbi il mio
consiglio è quello di ritornare dal chirurgo per una visita di
controllo.
Cordiali saluti
Dr. A. GIAMBERSIO
www.ambulatoriodiandrologia.it
[#3]
Caro Utente, concordo con i Colleghi, nella opportunità di sentire il parere del chirurgo che ha eseguito l'intervento. Molto probabilmente si tratta di un processo infiammatorio a carico del funicolo o un idrocele reattivo. In ogni caso si tratta di conseguenze dell'intervento del tutto risolvibili .
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano
[#4]
Gentile Paziente,
dalla sua descrizione sembra l'esito regolare dell'intervento, in quanto il sangue "intrappolato" per dirla in termini semplici, nel letto venoso laddove era forse anche presente un reflusso, dà una certa tonicità ai vasi che prima erano dilatati. cancordo con i colleghi per il resto
Dr. Domenico Battaglia
dalla sua descrizione sembra l'esito regolare dell'intervento, in quanto il sangue "intrappolato" per dirla in termini semplici, nel letto venoso laddove era forse anche presente un reflusso, dà una certa tonicità ai vasi che prima erano dilatati. cancordo con i colleghi per il resto
Dr. Domenico Battaglia
Dr. D. Battaglia
[#5]
Gentile Utente,
se Lei al tatto sentisse (complimenti!...non è facile sentirle!) delle formazioni venose al posto di quello che era il varicocele, è un fenomeno che può rientrare nella normalità del post-operatorio dopo correzione chirurgica e non. Si tratta dei tratti prossimali delle formazioni venose ormai legate e probabilmente trombizzate o solo ectasiche. L'importante, anzi l'essenziale importanza, sta nel fatto che in queste formazioni venose NON deve essere registrato "reflusso" venoso a riposo e sotto manovra di Valsalva. Altrimenti saremmo di fronte ad una recidiva o persistenza del varicocele.
Spero di essere stato chiaro
Affettuosi auguri per una rapida convalescenza.
Prof. Giovanni MARTINO
se Lei al tatto sentisse (complimenti!...non è facile sentirle!) delle formazioni venose al posto di quello che era il varicocele, è un fenomeno che può rientrare nella normalità del post-operatorio dopo correzione chirurgica e non. Si tratta dei tratti prossimali delle formazioni venose ormai legate e probabilmente trombizzate o solo ectasiche. L'importante, anzi l'essenziale importanza, sta nel fatto che in queste formazioni venose NON deve essere registrato "reflusso" venoso a riposo e sotto manovra di Valsalva. Altrimenti saremmo di fronte ad una recidiva o persistenza del varicocele.
Spero di essere stato chiaro
Affettuosi auguri per una rapida convalescenza.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#8]
Gentile Utente,
credo che l'autopalpazione sia, in molte e putroppo troppo poche patologie neolpastiche, uno dei fattori basilari nel capmpo della prevenzione dei tumori.
Il problema non è evitare l'autopalpazione, sarebbe sciocco, visto i risultati eccezionali che si sono registrati negli ultimi decenni (basti pensare al cancro della mammella femminile!).
Il problema, invece, è che ogni ragazzo, uono o vecchio dovrebbe sapere, per averlo appreso da un Medico, come farla questa autopalpazione, quando, cosa è normale sentire e cosa invece normale non è e deve mettere in allarme.
In altri termini, invito tutti coloro che leggono il nostro Forum a chiedere al proprio Medico di famiglia come si effettua l'autopalpazione dell'apparato genitale, ma proprio nei dettagli.
E se il Collega non sapesse (ne dubito) o potesse farlo, invito tutti a chiederlo al proprio Andrologo, magari in occasione di una visita di controllo.
E' davvero importante, mi creda.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
credo che l'autopalpazione sia, in molte e putroppo troppo poche patologie neolpastiche, uno dei fattori basilari nel capmpo della prevenzione dei tumori.
Il problema non è evitare l'autopalpazione, sarebbe sciocco, visto i risultati eccezionali che si sono registrati negli ultimi decenni (basti pensare al cancro della mammella femminile!).
Il problema, invece, è che ogni ragazzo, uono o vecchio dovrebbe sapere, per averlo appreso da un Medico, come farla questa autopalpazione, quando, cosa è normale sentire e cosa invece normale non è e deve mettere in allarme.
In altri termini, invito tutti coloro che leggono il nostro Forum a chiedere al proprio Medico di famiglia come si effettua l'autopalpazione dell'apparato genitale, ma proprio nei dettagli.
E se il Collega non sapesse (ne dubito) o potesse farlo, invito tutti a chiederlo al proprio Andrologo, magari in occasione di una visita di controllo.
E' davvero importante, mi creda.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5k visite dal 24/05/2007.
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