Dolore post-pieloplastica laparoscopica retroperitonale
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Caro signore i risultati di un intervento di pieloplastica (a cielo aperto o videolaparoscopico) vanno valutati a 6 mesi e non a breve distanza.
Il dolore postoperatorio e post rimozione stent può restare per un po' di tempo. E' importante verificare che però non ci sia una causa infettiva perchè sarebbe quella più pericolosa o un reflusso vescico-ureterale. Dunque è importante eseguire a 45-60 gg dall'intervento un esame di urine con urinocoltura ed antibiogramma ed una ecografia di verifica renale e vescicale con valutazione del residuo postminzionale.
Trattasi di un intervento tecnicamente non facile che viene eseguito in centri altamenti specializzati.
I controlli sono con ecografia a 3 mesi dall'intervento e poi ripetuta ogni 3-6 mesi ed una scintigrafia renale sequenziale a 6-8 mesi dall'intervento. L'aspetto ecografico ed urografico (o TC) del rene operato rimarrà sempre alterato rispetto ad un rene normale (faccio sempre l'esempio di una bucatura riparata di una gomma di automobile), l'importante sarà dunque il risultato funzionale (ovvero il corretto scarico del rene e la pervietà dell'uretere) piuttosto che quello estetico. In taluni casi si osserva alla lunga anche un certo grado di recupero morfologico (ma si tratta di casi aneddotici, specie se la giuntopatia è congenita dunque inveterata).
L'ipotesi di reintervento va presa in considerazione solo dopo una accurata valutazione funzionale.
Ogni altra valutazione va fatta insieme al chirurgo operatore che conosce meglio di tutti la condizione di partenza.
Il dolore postoperatorio e post rimozione stent può restare per un po' di tempo. E' importante verificare che però non ci sia una causa infettiva perchè sarebbe quella più pericolosa o un reflusso vescico-ureterale. Dunque è importante eseguire a 45-60 gg dall'intervento un esame di urine con urinocoltura ed antibiogramma ed una ecografia di verifica renale e vescicale con valutazione del residuo postminzionale.
Trattasi di un intervento tecnicamente non facile che viene eseguito in centri altamenti specializzati.
I controlli sono con ecografia a 3 mesi dall'intervento e poi ripetuta ogni 3-6 mesi ed una scintigrafia renale sequenziale a 6-8 mesi dall'intervento. L'aspetto ecografico ed urografico (o TC) del rene operato rimarrà sempre alterato rispetto ad un rene normale (faccio sempre l'esempio di una bucatura riparata di una gomma di automobile), l'importante sarà dunque il risultato funzionale (ovvero il corretto scarico del rene e la pervietà dell'uretere) piuttosto che quello estetico. In taluni casi si osserva alla lunga anche un certo grado di recupero morfologico (ma si tratta di casi aneddotici, specie se la giuntopatia è congenita dunque inveterata).
L'ipotesi di reintervento va presa in considerazione solo dopo una accurata valutazione funzionale.
Ogni altra valutazione va fatta insieme al chirurgo operatore che conosce meglio di tutti la condizione di partenza.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.3k visite dal 18/03/2010.
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