Peggioramento della dilatazione dopo rimozione stent j-j
Mia sorella 24 anni Ha subito a gennaio un intervento di pieloplastica laparoscopia, origine della stenosi un vaso anomalo polare. Ora dopo la rimozione dello stent la dilatazione che sembrave regredita quasi del tutto si è molto aggravata. Mia madre non fidandosi più dell'urologo che l'ha operato si è rivolto ad un secondo urologo. Il quale visionando gli ecogrammi, prima di ogni esame ha prescritto una terapia di cortisone per una settimana pensando ad un possibile edema e poi ecografia fra 20 giorni, in caso di recidiva dell'ostruzione vorrebbe intervenire per via endoscopica. L'altro urologo invece era più propenso ad eseguire una pielografia ascendente. Che cosa ne pensate, non sarebbe meglio eseguire subito una pielografia per capire se persiste ancora l'ostruzione? Non è strano pensare a un edema dopo che comunque lo stent è stato rimosso per via cistoscopica dopo 33 giorni dall'intervento? E' possibile pensare a una recidiva sebbena la causa del problema ostruttivo era estrinseca e non intrinseca? Che problemi potrebbe sorgere nell'aspettare 20 giorni?
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Una scintigrafia mette in evidenza la stenosi se dovesse essere una stenosi intriseca ,cicatriziale, l'intervento endoscopico può risolvere la situazione.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 10/03/2010.
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