Problemi di prostata ma fino a che punto ?
Gentili Dottori,
ho 61 anni e da più di 30 mi trascino dietro diverse problematiche che sono state sempre attribuite alla prostata. Diciamo che in questi lunghi anni il sintomo sempre presente è stato il modesto bruciore post- minzionale seguito saltuariamente da episodi di pollachiuria e niente più. Le cure sono state i soliti antibiotici, il solito permixon per cui mi sono trascinato ai giorni nostri allorchè i sintomi sono nettamente cambiati.
Da diversi mesi ormai soffro di una strana sensazione nell'ultimo tratto dell'uretra, come se da un momento all'altro dovessi perdere qualche goccia di urina(cosa che però non avviene nella realtà). Questo disturbo , accompagnato sempre dall'eterno bruciore post minzionale e da un senso di trafitture più o meno intense (sempre nel famoso ultimo tratto), mi induce a cercare sollievo andando ad urinare più spesso di quanto ne senta il reale bisogno. In effetti non avrei impellenza ad urinare, nè mi sono mai alzato la notte per farlo e oltre tutto durante lunghi viaggi in auto effettuati in Gennaio ultimo scorso, sono riuscito a trattenere le urine con la massima facilità. Dopo aver effettuato alcune indagini ( urinocoltura negativa, Psa molto basso , ecografia endorettale che ha messo in evidenza una probabile vescicolite) mi sono recato all'ennesima visita dallo specialista che ha evidenziato una prostata leggermente ingrossata e mi ha prescritto Avodart da prendere per 6 mesi, il solito Permixon e degli antibiotici per il colon (humatin se non erro), avendo fatto presente in quella sede di soffrire anche di questo problema ( sono stato anche operato per ben due volte di patologia emorroidaria).
Non nascondo di essere rimasto abbastanza perplesso per questa diagnosi perchè, in primo luogo, la vescicolite non è stata nemmeno presa in esame e poi anche perchè ho letto con attenzione le inquietanti controindicazioni di questo medicinale.
Vi chiedo dunque: ritenete che con questa cura io possa risolvere i miei annosi problemi ? Sino ad ora ( è passato circa un mese) non ho visto alcun miglioramento ed ho serie convinzioni che la prostata c'entri molto poco in questa sintomatologia. Credete vi possa essere qualcosa a livello vescicale ? E in questa ipotesi cosa poter fare per risolvere questo ormai annoso problema ?
Grazie per la cortese attenzione. Cordiali saluti.
ho 61 anni e da più di 30 mi trascino dietro diverse problematiche che sono state sempre attribuite alla prostata. Diciamo che in questi lunghi anni il sintomo sempre presente è stato il modesto bruciore post- minzionale seguito saltuariamente da episodi di pollachiuria e niente più. Le cure sono state i soliti antibiotici, il solito permixon per cui mi sono trascinato ai giorni nostri allorchè i sintomi sono nettamente cambiati.
Da diversi mesi ormai soffro di una strana sensazione nell'ultimo tratto dell'uretra, come se da un momento all'altro dovessi perdere qualche goccia di urina(cosa che però non avviene nella realtà). Questo disturbo , accompagnato sempre dall'eterno bruciore post minzionale e da un senso di trafitture più o meno intense (sempre nel famoso ultimo tratto), mi induce a cercare sollievo andando ad urinare più spesso di quanto ne senta il reale bisogno. In effetti non avrei impellenza ad urinare, nè mi sono mai alzato la notte per farlo e oltre tutto durante lunghi viaggi in auto effettuati in Gennaio ultimo scorso, sono riuscito a trattenere le urine con la massima facilità. Dopo aver effettuato alcune indagini ( urinocoltura negativa, Psa molto basso , ecografia endorettale che ha messo in evidenza una probabile vescicolite) mi sono recato all'ennesima visita dallo specialista che ha evidenziato una prostata leggermente ingrossata e mi ha prescritto Avodart da prendere per 6 mesi, il solito Permixon e degli antibiotici per il colon (humatin se non erro), avendo fatto presente in quella sede di soffrire anche di questo problema ( sono stato anche operato per ben due volte di patologia emorroidaria).
Non nascondo di essere rimasto abbastanza perplesso per questa diagnosi perchè, in primo luogo, la vescicolite non è stata nemmeno presa in esame e poi anche perchè ho letto con attenzione le inquietanti controindicazioni di questo medicinale.
Vi chiedo dunque: ritenete che con questa cura io possa risolvere i miei annosi problemi ? Sino ad ora ( è passato circa un mese) non ho visto alcun miglioramento ed ho serie convinzioni che la prostata c'entri molto poco in questa sintomatologia. Credete vi possa essere qualcosa a livello vescicale ? E in questa ipotesi cosa poter fare per risolvere questo ormai annoso problema ?
Grazie per la cortese attenzione. Cordiali saluti.
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Caro signore,
difficilissimo risolvere via e.mail un problema di tanti anni. personalmente eseguirei una ecografia dell' apparato urinario, una uroflussometria ed un PSA. Quanto alla terapia non mi pronuncio che sembra ok, ma per validarla o meno serve visita in diretta.
difficilissimo risolvere via e.mail un problema di tanti anni. personalmente eseguirei una ecografia dell' apparato urinario, una uroflussometria ed un PSA. Quanto alla terapia non mi pronuncio che sembra ok, ma per validarla o meno serve visita in diretta.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 01/03/2010.
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La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.