Cancro prostata con metastasi alle ossa
Buongiorno,
vi chiedo un parere circa la situazione di mio padre, 76 anni, cui dopo un esame del psa effettuato a maggio 2009, in cui risultava un valore di 12, 400 (free psa 3,3309), ha effettuato a luglio 2009 una biopsia che ha riscontrato un adenocarcinoma acinare, Gleason score totale 3+4. A settembre la scintigrafia evidenziava accumuli in corrispondenza della regione orbitaria destra, della III vertebra dorsale, della VIII costa sinistra posteriormente, della VIII costa destra posteriormente, della X costa sinistra nel tratto ascellare, della XI e XII vertebra dorsale, del bacino, del tratto mediale del femore destro. All’epoca mio padre lamentava algie alla spalla destra, rachide dorso-lombare e emitorace sx. Da ottobre è stato in cura con Eligard 22,5 mg 1 fiala ogni 3 mesi + casodex 50 mg una cp al giorno + difosfonal 100 mg 1 fiala la settimana. Dopo l’inizio della terapia, sono migliorati i dolori alle ossa e molto peggiorati i sintomi relativi alla minzione (molto frequente, soprattutto la notte – anche 15 volte per notte – e accompagnata da bruciore persistente), perciò gli è stato prescritto Tavanic che non ha apportato miglioramenti. A gennaio il psa è sceso a 4,710. Una ecografia addome completo ha evidenziato fegato nella norma, colecisti alitiasica, vena porta e vie biliari non ectasiche, pancreas non visibile per meteorismo, aorta addominale nei limiti, entrambi i reni e la milza nella norma, prostata aumentata di volume con alcune grossolane calcificazioni contestuali e impronta sul pavimento vescicale, non lesioni, né versamento a livello pelvico. Recentemente abbiamo consultato un altro urologo, che ha consigliato di mantenere eligard e casodex e di sospendere difosfonal. Gli ha prescritto Bactrim 1 cp ogni 12 ore per 10 giorni, che stanno per terminare senza miglioramento dei sintomi, anzi mio padre appare indebolito, fa molta fatica a muoversi e ha dolori alle gambe.
Vi chiediamo un parere in merito alla nuova terapia in quanto siamo preoccupati dalla sospensione di difosfonal, visti i diffusi secondarismi. Che significato possiamo attribuire al fatto che il psa a gennaio si è abbassato ma non azzerato? E’ ancora possibile in questa situazione tenere sotto controllo la malattia e ottenere perlomeno un alleggerimento dei sintomi e una migliore qualità della vita per mio padre?
Grazie mille.
vi chiedo un parere circa la situazione di mio padre, 76 anni, cui dopo un esame del psa effettuato a maggio 2009, in cui risultava un valore di 12, 400 (free psa 3,3309), ha effettuato a luglio 2009 una biopsia che ha riscontrato un adenocarcinoma acinare, Gleason score totale 3+4. A settembre la scintigrafia evidenziava accumuli in corrispondenza della regione orbitaria destra, della III vertebra dorsale, della VIII costa sinistra posteriormente, della VIII costa destra posteriormente, della X costa sinistra nel tratto ascellare, della XI e XII vertebra dorsale, del bacino, del tratto mediale del femore destro. All’epoca mio padre lamentava algie alla spalla destra, rachide dorso-lombare e emitorace sx. Da ottobre è stato in cura con Eligard 22,5 mg 1 fiala ogni 3 mesi + casodex 50 mg una cp al giorno + difosfonal 100 mg 1 fiala la settimana. Dopo l’inizio della terapia, sono migliorati i dolori alle ossa e molto peggiorati i sintomi relativi alla minzione (molto frequente, soprattutto la notte – anche 15 volte per notte – e accompagnata da bruciore persistente), perciò gli è stato prescritto Tavanic che non ha apportato miglioramenti. A gennaio il psa è sceso a 4,710. Una ecografia addome completo ha evidenziato fegato nella norma, colecisti alitiasica, vena porta e vie biliari non ectasiche, pancreas non visibile per meteorismo, aorta addominale nei limiti, entrambi i reni e la milza nella norma, prostata aumentata di volume con alcune grossolane calcificazioni contestuali e impronta sul pavimento vescicale, non lesioni, né versamento a livello pelvico. Recentemente abbiamo consultato un altro urologo, che ha consigliato di mantenere eligard e casodex e di sospendere difosfonal. Gli ha prescritto Bactrim 1 cp ogni 12 ore per 10 giorni, che stanno per terminare senza miglioramento dei sintomi, anzi mio padre appare indebolito, fa molta fatica a muoversi e ha dolori alle gambe.
Vi chiediamo un parere in merito alla nuova terapia in quanto siamo preoccupati dalla sospensione di difosfonal, visti i diffusi secondarismi. Che significato possiamo attribuire al fatto che il psa a gennaio si è abbassato ma non azzerato? E’ ancora possibile in questa situazione tenere sotto controllo la malattia e ottenere perlomeno un alleggerimento dei sintomi e una migliore qualità della vita per mio padre?
Grazie mille.
Gent.le utente,
vista la situazione clinica considerata la possibilità di una terapia ntalgica sarebbe bene sottoporre suo padre ad una visita oncologica .
Cordiali saluti
vista la situazione clinica considerata la possibilità di una terapia ntalgica sarebbe bene sottoporre suo padre ad una visita oncologica .
Cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus

Utente
In realtà mio padre è già stato visto a gennaio da un oncologo, che ha semplicemente confermato la cura del primo urologo (eligard + casodex + difosfonal)e non ha aggiunto nulla di nuovo. Devo dire poi che mio padre è convinto che il medico giusto per lui sia l'urologo e non l'oncologo, anche se è cosciente della sua situazione. Questo perché i suoi sintomi per ora riguardano soprattutto la sfera urologica, e inoltre perché il secondo urologo è stato l'unico a prendersi a cuore la sua qualità di vita.
Per il futuro e per una corretta terapia ntalgica suo padre dovrebbe avvaersi anche di un oncologo, il che non vuol dire non essere più seguiti dall'urologo che lo ha in cura.
Cordiali saluti
Cordiali saluti

Utente
La ringrazio per il sollecito riscontro.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.2k visite dal 01/03/2010.
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