Adenocarcinoma acinare prostatico gleason 3+3=6
Egregi Professori, da circa 3 anni mio padre 72enne soffre di ipertrofia prostatica. 5 mesi fa, in seguito a difficoltà a urinare e a emazie nelle urine, si è sottoposto a vari esami (gli è stato diagnosticato fra l'altro un diverticolo alla vescica che provocava la sedimentazione e formazione di calcoli) ed infine a una biopsia prostatica a 16 prelievi.
Questo è il risultato della biopsia:
<<ADENOCARCINOMA ACINARE PROSTATICO, GRADO GLEASON COMBINATO: 6 (3+3)
LA NEOPLASIA INFILTRA IL 90% DEI CILINDRI PRELEVATI DALL'APICE DEL LOBO DESTRO; IL 10% E IL 30%, RISPETTIVAMENTE, DEI CILINDRI PRELEVATI DALLA PORZIONE MEDIA E BASSA DEL LOBO DESTRO.
UN FOCOLAIO (< 5%) DI INFILTRATO LINFOCITARIO PERIGHIANDOLARE NELLE ALTRE SEDI DI PRELIEVO.>>
L'urologo ha quindi deciso per la rimozione del diverticolo alla vescica e l'asportazione completa della prostata, durante la quale saranno prelevati campioni di tessuto circostanti per verificare la presenza di cellule tumorali.
La cosa che mi ha lasciato interdetto è che il medico non ha ritenuto necessari altri esami, quale ad esempio una scintigrafia, per verificare in anticipo l'estensione della malattia.
Da quello che ho letto in altri consulti su questo sito, sembra sia una prassi abbastanza comune per evitare di andare alla cieca, ma non vorrei aver capito male e vorrei una spiegazione a tal proposito.
Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Cordiali saluti
Questo è il risultato della biopsia:
<<ADENOCARCINOMA ACINARE PROSTATICO, GRADO GLEASON COMBINATO: 6 (3+3)
LA NEOPLASIA INFILTRA IL 90% DEI CILINDRI PRELEVATI DALL'APICE DEL LOBO DESTRO; IL 10% E IL 30%, RISPETTIVAMENTE, DEI CILINDRI PRELEVATI DALLA PORZIONE MEDIA E BASSA DEL LOBO DESTRO.
UN FOCOLAIO (< 5%) DI INFILTRATO LINFOCITARIO PERIGHIANDOLARE NELLE ALTRE SEDI DI PRELIEVO.>>
L'urologo ha quindi deciso per la rimozione del diverticolo alla vescica e l'asportazione completa della prostata, durante la quale saranno prelevati campioni di tessuto circostanti per verificare la presenza di cellule tumorali.
La cosa che mi ha lasciato interdetto è che il medico non ha ritenuto necessari altri esami, quale ad esempio una scintigrafia, per verificare in anticipo l'estensione della malattia.
Da quello che ho letto in altri consulti su questo sito, sembra sia una prassi abbastanza comune per evitare di andare alla cieca, ma non vorrei aver capito male e vorrei una spiegazione a tal proposito.
Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Cordiali saluti
[#1]
la scintigrafia ossea è altamente predittiva in caso di metastasi ossee (che, talvolta, possono essere precoci). Nel nostro centro la facciamo sempre eseguire nella stadiazione del tumore della prostata, però se il PSA è entro il valore di 10 la possibilita' di metastasi ossee è quasi trascurabile
Dr. DONATO BARNABA
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.2k visite dal 21/02/2010.
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