Una terapia del dolore
Buongiorno,
sono una ragazza di 24 anni, sabato 2 gennaio in serata ho avuto l'ultima minzione spontanea. Il giorno successivo mi sono dovuta rivolgere al pronto soccorso per quasi totale impossibilità di urinare.
Il sintomo principale è il seguente: breve minzione spontanea una volta seduta spontanea, quindi, alla necessità di spingere per proseguire la minzione, spasmo doloroso basso-addominale e conseguente contrazione nella stessa zona, con impossibilità di espellere l'urina.
Lo stesso spasmo compare quando devo espellere le feci dall'intestino, tuttavia l'espulsione avviene, sebbene con grande fatica, dolore e con l'aiuto, spesso, di una supposta di glicerina.
La ritenzione d'urina è iniziata sabato 2 gennaio sera, quando è avvenuta l'ultima minzione spontanea. Nelle due giornate precedenti ho avuto solo spasmi dolorosi addominali, inizialmente imputati al ciclo mestruale che stava concludendosi in quei giorni (prendo la pillola Yasmin da 4 anni per tendenza a cisti ovariche, già 3 operazioni chirurgiche per tale motivo 4 anni fa).
Mi sono rivolta al pronto soccorso per 3 volte in 5 giorni, non ho più svuotato la vescica spontaneamente, solo con catetere.
Durante la permanenza al pronto soccorso sono state eseguite radiografie pelviche, ecografie addominali e visite ginecologiche, tutte negative. Anche gli esami del sangue sono risultati sempre negativi. L'urinocoltura è risultata anch'essa negativa (inizialmente si sospettava una IVU). Sono avvenuti due consulti in urologia, che hanno escluso problemi di natura prettamente urologica.
E' seguito ricovero in urologia dopo l'ultimo intervento di pronto soccorso e successivamnete, il giorno dopo, trasferimento in neurologia per vescica neurologica.
Esami del sangue sempre a posto, risonanza magnetica con mezzo di contrasto a tutto il rachide e zona pelvica negativa. In neurologia hanno iniziato una terapia del dolore con paroxetina e un miorilassatore.
La conclusione è stata di una probabile nevralgia che ha coinvolto la vescica (di qui la terapia con paroxetina). I medici vogliono studiare il funzionamento della vescica, ma per fare questo dicono di aver bisogno che questa si sblocchi almeno parzialmente. Mi mandano quindi a casa con paroxetina, miorilassatore e autocateterismo per la minzione. Verranno eseguiti controlli periodici in neurologia per monitorare la situazione.
Vorrei una Vostra valutazione del caso, soprattutto in merito alla necessità di attendere uno "sblocco" spontaneo della situazione per poter eseguire ulteriori analisi.
Concludo con la manifestata volontà del neurologo di non intraprendere rachicentesi data la fastidiosità dell'esame che andrebbe ad aggiungersi alla già fastiodiosa situazione.
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
sono una ragazza di 24 anni, sabato 2 gennaio in serata ho avuto l'ultima minzione spontanea. Il giorno successivo mi sono dovuta rivolgere al pronto soccorso per quasi totale impossibilità di urinare.
Il sintomo principale è il seguente: breve minzione spontanea una volta seduta spontanea, quindi, alla necessità di spingere per proseguire la minzione, spasmo doloroso basso-addominale e conseguente contrazione nella stessa zona, con impossibilità di espellere l'urina.
Lo stesso spasmo compare quando devo espellere le feci dall'intestino, tuttavia l'espulsione avviene, sebbene con grande fatica, dolore e con l'aiuto, spesso, di una supposta di glicerina.
La ritenzione d'urina è iniziata sabato 2 gennaio sera, quando è avvenuta l'ultima minzione spontanea. Nelle due giornate precedenti ho avuto solo spasmi dolorosi addominali, inizialmente imputati al ciclo mestruale che stava concludendosi in quei giorni (prendo la pillola Yasmin da 4 anni per tendenza a cisti ovariche, già 3 operazioni chirurgiche per tale motivo 4 anni fa).
Mi sono rivolta al pronto soccorso per 3 volte in 5 giorni, non ho più svuotato la vescica spontaneamente, solo con catetere.
Durante la permanenza al pronto soccorso sono state eseguite radiografie pelviche, ecografie addominali e visite ginecologiche, tutte negative. Anche gli esami del sangue sono risultati sempre negativi. L'urinocoltura è risultata anch'essa negativa (inizialmente si sospettava una IVU). Sono avvenuti due consulti in urologia, che hanno escluso problemi di natura prettamente urologica.
E' seguito ricovero in urologia dopo l'ultimo intervento di pronto soccorso e successivamnete, il giorno dopo, trasferimento in neurologia per vescica neurologica.
Esami del sangue sempre a posto, risonanza magnetica con mezzo di contrasto a tutto il rachide e zona pelvica negativa. In neurologia hanno iniziato una terapia del dolore con paroxetina e un miorilassatore.
La conclusione è stata di una probabile nevralgia che ha coinvolto la vescica (di qui la terapia con paroxetina). I medici vogliono studiare il funzionamento della vescica, ma per fare questo dicono di aver bisogno che questa si sblocchi almeno parzialmente. Mi mandano quindi a casa con paroxetina, miorilassatore e autocateterismo per la minzione. Verranno eseguiti controlli periodici in neurologia per monitorare la situazione.
Vorrei una Vostra valutazione del caso, soprattutto in merito alla necessità di attendere uno "sblocco" spontaneo della situazione per poter eseguire ulteriori analisi.
Concludo con la manifestata volontà del neurologo di non intraprendere rachicentesi data la fastidiosità dell'esame che andrebbe ad aggiungersi alla già fastiodiosa situazione.
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
[#1]
cara signora è possibile che una neurite sia alla base di tael fenomeno in questi casi è necessario che lei esegua una elettromiografia e un esame urodinamico
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 13/01/2010.
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