Prostato-vescicolite?
Salve,
ho 25 anni.
Ai primi giorni di settembre mi si è manifestato un senso di pesantezza perineale, associato ad un fastidio che si estendeva nel ventre, fino verso la bocca dello stomaco. Dopo una settimana è comparso anche uno stimolo frequente ad urinare, soprattutto durante il giorno. Non ho mai manifestato il bisogno di svegliarmi la notte per urinare. Ho eseguito un'urocoltura che ha dato esito negativo. Alla terza settimana i fastidi sono scomparsi, senza cambiare né abitudini né stile di vita (per motivi di studio, guido per 100 km al giorno e comunque per la maggiorparte del tempo sono seduto). Dopo circa una settimana è comparso un fastidio anale, un bruciore associato ad una sensazione di avere un corpo estraneo. Ho comunque continuato ad andare di corpo regolarmente, senza alcun problema. Una visita dal medico di condotta ha escluso emorroidi. Dopo un paio di giorni si sono manifestati nuovamente i sintomi precedenti. Questo è durato per un'altro paio di settimane, nel mentre ho prenotato una visita urologica, dove, in seguito ad esplorazione digito-rettale mi è stata riscontrata la vescicola seminale sinistra ingrossata, e la prostata liscia e di dimensioni normali. Mi è stata prescritta una cura antibiotica: Unidrox 600 mg per tre mesi, 7 giorni sì e 21 no. Durante il primo mese i sintomi si erano affievoliti, se non del tutto scomparsi. Dopo una ventina di giorni dalla visita ho avvertito di nuovo fastidio nella zona perineale, questa volta assieme ad un bruciore (non proprio bruciore in realtà, quanto un senso di essere "pizzicato") sotto il pene, con arrossamento e rigonfiamento dello sbocco uretrale. Ho terminato la cura a metà dicembre. La situazione era quella di fastidio nella zona perineale e lungo l'uretra, che si manifestava principalmente stando seduto. Camminando, invece, avvertivo prurito attorno all'ano. Dopo un consulto con medico di condotta e radiologo ho optato per tornare dall'urologo e di effettuare nel frattempo una serie di esami di cui riporto gli esiti:Spermiocultura:negativa,Tampone uretrale:negativo,Esame completo urine:tutti i valori nei limiti, Eco-transrettale:prostata nella norma, solo un spot molto piccolo (che con la visita non era stato riscontrato), probabilmente conseguenza di una infiammazione,Esame PSA: valori ampiamente nei limiti (0.4). Allo stato attuale il rossore sulla punta del pene, fastidio nella zona perineale e la sensazione di corpo estraneo compaiono alcuni giorni più forte alcuni meno forte. Il fastidio al ventre e lo stimolo frequente sono invece scomparsi (ma non mi sento di escludere che possano ripresentarsi). Nell'agosto 2008 si era presentato un paio di volte un fastidio in zona perineale andando in bici. Anche allora esplorazione digito-rettale non trova nulla di anomalo e mi fu consigliata una UROTAC, che riscontrò un doppio distretto renale a dx, responsabile di una colica e di 2 infezioni nel periodo compreso tra 2001-2007. Smettendo la bici il fastidio era scomparso.
ho 25 anni.
Ai primi giorni di settembre mi si è manifestato un senso di pesantezza perineale, associato ad un fastidio che si estendeva nel ventre, fino verso la bocca dello stomaco. Dopo una settimana è comparso anche uno stimolo frequente ad urinare, soprattutto durante il giorno. Non ho mai manifestato il bisogno di svegliarmi la notte per urinare. Ho eseguito un'urocoltura che ha dato esito negativo. Alla terza settimana i fastidi sono scomparsi, senza cambiare né abitudini né stile di vita (per motivi di studio, guido per 100 km al giorno e comunque per la maggiorparte del tempo sono seduto). Dopo circa una settimana è comparso un fastidio anale, un bruciore associato ad una sensazione di avere un corpo estraneo. Ho comunque continuato ad andare di corpo regolarmente, senza alcun problema. Una visita dal medico di condotta ha escluso emorroidi. Dopo un paio di giorni si sono manifestati nuovamente i sintomi precedenti. Questo è durato per un'altro paio di settimane, nel mentre ho prenotato una visita urologica, dove, in seguito ad esplorazione digito-rettale mi è stata riscontrata la vescicola seminale sinistra ingrossata, e la prostata liscia e di dimensioni normali. Mi è stata prescritta una cura antibiotica: Unidrox 600 mg per tre mesi, 7 giorni sì e 21 no. Durante il primo mese i sintomi si erano affievoliti, se non del tutto scomparsi. Dopo una ventina di giorni dalla visita ho avvertito di nuovo fastidio nella zona perineale, questa volta assieme ad un bruciore (non proprio bruciore in realtà, quanto un senso di essere "pizzicato") sotto il pene, con arrossamento e rigonfiamento dello sbocco uretrale. Ho terminato la cura a metà dicembre. La situazione era quella di fastidio nella zona perineale e lungo l'uretra, che si manifestava principalmente stando seduto. Camminando, invece, avvertivo prurito attorno all'ano. Dopo un consulto con medico di condotta e radiologo ho optato per tornare dall'urologo e di effettuare nel frattempo una serie di esami di cui riporto gli esiti:Spermiocultura:negativa,Tampone uretrale:negativo,Esame completo urine:tutti i valori nei limiti, Eco-transrettale:prostata nella norma, solo un spot molto piccolo (che con la visita non era stato riscontrato), probabilmente conseguenza di una infiammazione,Esame PSA: valori ampiamente nei limiti (0.4). Allo stato attuale il rossore sulla punta del pene, fastidio nella zona perineale e la sensazione di corpo estraneo compaiono alcuni giorni più forte alcuni meno forte. Il fastidio al ventre e lo stimolo frequente sono invece scomparsi (ma non mi sento di escludere che possano ripresentarsi). Nell'agosto 2008 si era presentato un paio di volte un fastidio in zona perineale andando in bici. Anche allora esplorazione digito-rettale non trova nulla di anomalo e mi fu consigliata una UROTAC, che riscontrò un doppio distretto renale a dx, responsabile di una colica e di 2 infezioni nel periodo compreso tra 2001-2007. Smettendo la bici il fastidio era scomparso.
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Caro signore, mi pare che la diagnosi di prostato vescicolite sia stata ben centrata. tenga presente che la prolungata guida è ottima per provocarla o mantenerla, abbia cura di porre un cosino a ferro di cavallo (si trova nelle sanitarie) dovunque si siede, eviti thè, caffè, alcoolici, piccanti, insaccati e bici. E' ben seguito perà talvolata quyeste infiammazioni sono dure a morire, seguia da vicino il collega che se la cava bene.
[#2]
Utente
Ne approfitto per chiedere un'altra cosa. Potrebbe essere una suggestione, ma io a luglio sono stato operato al menisco sinistro ed ho perso grandissima parte di muscolatura: il gluteo i muscoli del polpaccio e della coscia sx si sono quasi dimezzati. Fino ad allora ho viaggiato tranquillamente, senza problemi di questo tipo (salvo quelli indicati precedentemente, dovuti però al ciclismo). Pian piano ho recuperato un po' di tono muscolare, ma senza attività specifiche, solo con qualche passeggiata. Ho come l'impressione che la "scomparsa" del gluteo possa aver privato la zona sinistra di protezione e che quando siedo questo comporti una maggior pressione sulla zona di prostata e vescicola, tant'è vero che è proprio la vescicola sx ad essere stata trovata ingrossata. È solo una suggestione o potrebbe esserci qualcosa di vero?
[#4]
Utente
Sono stato dall'urologo (in realtà per motivi di immediata disponibilità non sono stato dall'urologo che mi ha diagnosticato la vescicolite), che, alla luce degli esiti negativi degli esami, mi ha detto che secondo lui il fastidio potrebbe essere collegato al doppio distretto renale, suggerendomi una cistoscopia ed una cistografia.
Partendo dal presupposto che sono due esami che sono parecchio restìo a fare (per non dire che non ho la minima intenzione di fare), dal basso delle mie poche conoscenze pensavo che il doppio distretto potesse dare problemi esclusivamente legati all'eventuale reflusso, come coliche od infezioni delle vie urinarie. In sostanza mi ha dato le solite indicazioni: stare meno seduto, seguire dieta ecc...
Gli esami che mi sono stati consigliati possono veramente essere di utilità per la sintomatologia descritta? (Ripeto: partendo dal presupposto che probabilmente non li farei comunque).
Partendo dal presupposto che sono due esami che sono parecchio restìo a fare (per non dire che non ho la minima intenzione di fare), dal basso delle mie poche conoscenze pensavo che il doppio distretto potesse dare problemi esclusivamente legati all'eventuale reflusso, come coliche od infezioni delle vie urinarie. In sostanza mi ha dato le solite indicazioni: stare meno seduto, seguire dieta ecc...
Gli esami che mi sono stati consigliati possono veramente essere di utilità per la sintomatologia descritta? (Ripeto: partendo dal presupposto che probabilmente non li farei comunque).
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La diagnosi di doppio distretrto è basata su immagini radiografiche che escludono la necessità di cistostoscopia e grafia, a meno che non sia doppio distretto con sbocco ureterale ectopico che allora pè un altro paio di maniche.
[#6]
Utente
Salve,
torno a scrivere dopo molto tempo perché, dopo due ulteriori consulti urologici, una seconda eco-transrettale ed una risonanza magnetica addominale, il tutto senza riscontrare nulla di anomalo, salvo due piccole calcificazioni sulla prostata, ho deciso di farmi visitare da un fisiatra, che mi ha riscontrato: blocco della sacro-iliaca, contrattura degli adduttori, ileo-psoas e piriforme a sinistra. Questo scompenso è sicuramente la causa della sensazione di maggiore pressione sul gluteo sinistro, ed il medico mi è sembrato parecchio convinto che sia la causa di tutti i fastidi in zona anale e perineale, che da 2/3 mesi sono comunque molto meno acuti (ad oggi il senso di pesantezza perineale è scomparso).
È possibile che la prostatite di cui molto probabilmente ho sofferto (stando ai sintomi ed alle calcificazioni), ed i susseguenti fastidi siano stati causati da questo scompenso?
torno a scrivere dopo molto tempo perché, dopo due ulteriori consulti urologici, una seconda eco-transrettale ed una risonanza magnetica addominale, il tutto senza riscontrare nulla di anomalo, salvo due piccole calcificazioni sulla prostata, ho deciso di farmi visitare da un fisiatra, che mi ha riscontrato: blocco della sacro-iliaca, contrattura degli adduttori, ileo-psoas e piriforme a sinistra. Questo scompenso è sicuramente la causa della sensazione di maggiore pressione sul gluteo sinistro, ed il medico mi è sembrato parecchio convinto che sia la causa di tutti i fastidi in zona anale e perineale, che da 2/3 mesi sono comunque molto meno acuti (ad oggi il senso di pesantezza perineale è scomparso).
È possibile che la prostatite di cui molto probabilmente ho sofferto (stando ai sintomi ed alle calcificazioni), ed i susseguenti fastidi siano stati causati da questo scompenso?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 20.9k visite dal 08/01/2010.
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