Protesi idraulica

salve e grazie in anticipo ai medici che vorranno rispondere a questo mio quesito.
Ho trentasette anni e porto una protesi semirigida da due a causa di un incidente stradale.
La mia erezione complementare è debole e subordinata all'assunzione di Cialis bisettimenale: sto prendendo in seria considerazione l'ipotesi di una protesi idraulica tricomponente.
Il problema sorge sotto un duplice aspetto 1) quello della naturalezza dell'erezione (in soldoni: è rigido quanto un ene normale?) una donna si accorge di qualcosa?) 2) quello del ripristino delle dimensioni originarie.
Quanto al primo punto mi preme sapere se con una idraulica la qualità dell'erezione, la fermezza della stessa alla base e l'inclinazione del pene saranno sovrapponibili a quelle di un pene eretto sano: con la semirigida siamo anni luce lontani da questo risultato.
Quanto al secondo vorrei sapere se sarà possibile ripristinare la mia originaria circonferenza 15 cm, con le protesi da 13 mm (mi pare siano le più larghe in commercio; sbaglio?) anche alla luce del fatto che la circonferenza non è omogenea lungo l'asta (ipotizzo che la protesi uniformerà tutta la circonferenza alla parte pi stetta del pene, ossia la parte apicale, 13cm; sbaglio anche qui? spero di sì).
E vorrei anche un parere sul fatto che, limitatamente alla lunghezza vi sono obiettive differenze a seconda dello stato del pene (attualmente, 15 cm senza erezione complementare, 16 con erezione complementare farmacologicamente indotta; 18 in fase stretched: domanda, quanto sarà lungo il mio pene dopo l'impianto di una protesi idraulica?)

Grazie molte per la cortese disponibilità, è problema che, come facile immaginare mi sta molto a cuore, anche a considerata l'età ancora giovane.
Un saluto
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111

Gentile lettore,
in risposta ai suoi quesiti specifici:

  1. si può ragionevolmente attendere dalla protesi peniena idraulica tricomponente un pene in erezione di ottima rigidità, con in particolare un'ottimale "fermezza" alla base e una inclinazione sovrapponibile a quella di un pene eretto sano. Concordo con lei che la protesi semirigida non fornisce questo tipo di erezione, e che l'erezione complementare, quando presente, compensa solo parzialmente queste mancanze.
  2. Il pene con protesi idraulica tricomponente in erezione non è di fatto distinguibile da un pene senza protesi in erezione. Questa affermazione va integrata dalle seguenti considerazioni: è possibile che i tubicini di connessione tra pompa e cilindri/serbatoio possano essere manualmente individuati, ma non sempre, poichè intraoperatoriamentequesti vengono "sepolti" il più possibile tra i tessuti. Inoltre va detto che la pompa per attivazione/disattivazione protesi è, per definizione, riconoscibile palpatoriamente all'interno dello scroto. Comunque la posizione retrotesticolare e la capsula che nei mesi si forma intorno ad essa la rendono non così immediatamente individuabile come corpo estraneo; potrebbe passare ad esempio per una cisti.
  3. dimensioni: la circonferenza in erezione è decisamente migliore di quella di una protesi semirigida. A seconda del modello di protesi idraulica utilizzato si può poi ottenere una maggiore o minore espansione circumferenziale, con comunque un ottimo risultato cosmetico; ritengo che lei possa attendersi una circonferenza paragonabile a quella originaria. Lunghezza: intraoperatoriamente viene misurata la lunghezza dei suoi corpi cavernosi in stiramento, e scelta una protesi congrua con la sua lunghezza. La lunghezza finale che si può attendere rispetto alla sua situazione prima dell'incidente che ha subito dipende da eventuali fenomeni fibrotici che si sono sviluppati in seguito, e che possono aver minimamente diminuito la lunghezza effettiva dei corpi cavernosi. E' comunque buona norma attendersi postoperatoriamente una lunghezza peniena minimamente inferiore a quella preoperatoria.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Concordo pienamente con quanto brillantemente esposto dal colelga Pescatori.
Tanti saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Grazie mille per le cortesi risposte. le affremazioni fatte mi sollevano non poco. ultimissimi ragguagli...

- come affermato nella prima email la circonferenza del pene in erezione è variabile tra 15 e 13 cm e ragionevolmente impotabile ad asimmetria congenita dei corpi cavernosi. la protesi idraulica verrà determinata dall misurazione intraoperatoria, suppongo: mi devo aspettare una circonferenza di 13 (la minima) o di 15 (la massima): in pratica è possibile che per inserire una protesi compatibile on la zona dei corpi cavernosi più larghi, venga forzata l'albuginea nella zona più stretta? o è più probabile che venga mantenuto tessuto erettile eccedente nella zona più larga riempiendo tutta la zona più stretta?...mi rendo conto che il quesito è un po' arzigogolato, ma spero di essermi spiegato...

- qualora residui, intorno alla protesi idraulica del tessuto erettile tra la protesi stessa e l'albuginea, esso sarà soggetto allla stessa leggera tumescenza che lo caratteriozza oggi, con modesto ma percettibile aumento volumetrico, o la capacità di espansione del tessuto erettile residuo sarà completamente persa?


Grazie mille, ancora.
[#4]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,

è presumibile che con il tempo e l'uso (alcuni mesi) la protesi idraulica renda omogeneo il calibro del pene, "stirando" le zine di calibro minore. E' quindi possibile che, dopo un tempo ragionevole, lei possa avere un a circonferenza finale omogenea di 15 cm.
A seguito di un reintervento è da attendersi che parte del tessuto erettile attualmente residuato sia compromesso, e che perciò l'erezione complementare sia di minor entità. Peraltro con la protesi idraulica non vi è alcuna necessità di erezione complementare.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori
[#5]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro signore concoro con i giudizi esperssi in precedenza

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#6]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore 26338,

le sue domande sono le classiche domande che pone il paziente che si vede costretto ad avere un impianto protesico endocavernoso per motivi diversi dalla completa disfunzione erettile.
A mio parere ,e sulla base della esperienza nata dalla effettuazione di numerose centinaia di impianti protesici endocavernosi per svariate motivazioni, il paziente ( in questo caso, Lei)deve essere consapevole della necessita di dover ricevere un impianto endocavernoso ( e mi sembra che la sua situazione non le ponga alternative). Una volta stabilito o accettato tale assioma non ci sono dubbi che i pazienti ritengano la protesi idraulica la migliore soluzione in assoluto sia per la naturalezza dell'organo, per la qualità della erezione ottenuta, per la facilità di gestione del pene, per la possibilità di non renderla evidente....
Tanto è vero che negli USA si applicano quasi esclusivamente impianti protesici idraulici.
Negli altri paesi del mondo, ove il fattore "costo della protesi" diventa elemento non trascurabile di scelta da parte del paziente si utilizzano molte protesi semirigide.
Ho avuto decine di pazienti che dopo un impianto protesico semirigido hanno avuto quello di tipo idraulico e il giudizio è sempre stato positivo in maniera assoluta.
I problemi "estetici" sono un altro aspetto.
In linea di massima gli impianti endocavernosi non hanno come fine quello di "aumentare" le dimensioni dell'asta anche se l'utilizzo delle protesi Mentor Titan riescono a dare "oggettivamente" e al paziente la sensazione di un maggior calibro.
Nel momento della decisione faccia sempre riferimento a chi ha adeguata esperienza, specifica, nel settore.
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#7]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Grazie mlte a tutti per le ortesi ed esaurienti risposte.
In merito al modello delle protesi menzionate dal dott. Pozza, mi era stato suggerito l'uso della AMS 700 come prodotto succedaneo alla Mentor Titan, ma tuttosommato migliore: credo siano giudizi imputabili a preferenze individuali e che i due prodotti siano entrambi ottimi ed equivalenti...o no?

Buonasera a tutti.
[#8]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

il tipo di protesi deve adattarsi alla realtà e situazione locale del paziente.
La scelta del paziente è fondamentale ma, dovrebbe essere guidata dallo specialista
cari saluti
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