Ipertrofia o sclerosi del collo vescicale?
Gentilissimi dottori,sono ormai oltre una decina di anni che convivo con i miei problemi di minzione:il getto è debole e a volte deviato,urino spesso(ogni ora circa) e a singhiozzo e anche di notte vado in bagno 2/3 volte,inoltre anche dopo urinato ho sempre l'impressione di non aver svuotato bene la vescica.Dopo aver consultato diversi urologi che mi avevano riscontrato un ingrossamento della prostata e prescritto cure antibiotiche nel 2000,su consiglio del ginecologo di mia moglie,mi rivolgo ad un urologo molto "quotato" che dopo aver escluso infezioni e/o ingrossamenti alla prostata,senza la classica esplorazione rettale(anzi,sentito cosa avevano diagnosticato i suoi colleghi mi aveva persino riso in faccia)mi da' come diagnosi una stenosi dell'uretra.Dopo essere stato operato(da lui) continuo ad avere gli stessi disturbi e quando viene a sapere che pratico il coito interrotto attribuisce a questa pratica la causa di tutti i miei problemi.Ultimamente, siccome le difficolta' di minzione sono aumentate, mi sono recato da un altro urologo che dopo avermi visitato e fatto fare una uretrografia cistoscopica mi ha detto che non ho una stenosi dell'uretra e che probabilmente non l'ho mai avuta,bensi'(lui l'ha definita cosi')una ipertrofia del collo vescicale e mi ha prescritto Keraflox 600 mg e Urodie s.Ora,siccome cercando su internet e su questo sito non ho mai letto come dignosi"ipertrofia del collo vescicale" ma sempre stenosi o sclerosi del collo vescicale volevo chiedervi:sono la medesima cosa?L'intervento al collo vescicale da' risultati buoni e definitivi oppure come la stenosi dell'uretra tende a riformarsi?Vi ringrazio anticipatamente per le risposte che mi darete.
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Caro signore comprendo la sua ansia relativamente al problema da lei esposto. A proposito di esso ci sarebbe tanto da dire, anche perchè mi pare di capire che nella sua situazione le problematiche sia 2:una congestione prostatica (che va curata con antibioticoterapia in associazione ad un decongestionante della prostata in aggiunta sempre al farmaco alfa litico per svuotare meglio la vescica, e difficoltà nello svuotamento vescicale di probabile origine da sclerosi del collo o malattia del collo vescicale. Se lei ha eseguito una uretrocitografia retrograda e minzionale l'urologo che la segue avrà certamente valutato la presenza o meno di restringimenti a livello dell'uretra (e mi pare di capire che non ce ne sono anche in virtù dell'intervento da lei subito tempo fa) ed avrà capito senz'altro che c'è invece qualche problema a livello del collo della vescica. La terapia medica di questo problema viene eseguita con farmaci alfa litici (proprio quelli che lei già assume) e in genere si tende a tirare avanti finchè essi danno un risultato accettabile in termini di qualità di vita, quando ciò non soddisfa più il paziente e viene documentato anche da una uroflussimetria allora si imporrebbe il bisogno di eseguire un intervento endoscopico chiamato "bladder neck incision" ovvero incisione del collo vescicale , un trattamento questo, che da buoni risultati ma che non garantisce una guarigione totale in quanto il tessuto fibrotico del collo tende a richiudersi rendendo spesso necessario un nuovo accesso endoscopico. Del resto non esistono allo stato altri presidi chirurgici per eliminare definitivamente il problema.
Gli effetti indesiderati di un trattamento endoscopico di questo tipo potrebbero essere legati alla sessualità in quanto venendo aperto il collo vescicale si andrebbe a intaccare anche il muscolo sfintere intere che è responsabile della conduzione dell'eiaculato all'esterno. Pertanto potrebbe verificarsi una eiaculazione retrograda (in vescica) che potrebbe ovviamente determinare difficoltà nella riproduzione. A tal proposito noi urologi spieghiamo a chi dovrà sottoporsi a tale intervento ed abbia una età giovane con necessità riproduttive che è opportuno depositare il proprio seme prima dell'intervento, al fine di potersene servire al momento opportuno. Quanto ai comportamenti di coito interrotto la "bacchetto" ovviamente anche io, perchè conoscendo il suo problema e sapendo di andare così incontro a quasi scontata congestione della prostata che rende ancora più difficlotosa l'urinazione è come se lei stesso si desse la zappa sui piedi! Sappia che per avere ragione delle congestioni prostatiche non basta affidarsi alle compresse medicinali, ma occorre attenersi anche a delle norme comportamentali di base sia sessuali che alimentari e di vita quotidiana che certamente il suo urologo le avrà spiegato.
Cordiali saluti e buona Pasqua,
dott Daniele Masala.
Gli effetti indesiderati di un trattamento endoscopico di questo tipo potrebbero essere legati alla sessualità in quanto venendo aperto il collo vescicale si andrebbe a intaccare anche il muscolo sfintere intere che è responsabile della conduzione dell'eiaculato all'esterno. Pertanto potrebbe verificarsi una eiaculazione retrograda (in vescica) che potrebbe ovviamente determinare difficoltà nella riproduzione. A tal proposito noi urologi spieghiamo a chi dovrà sottoporsi a tale intervento ed abbia una età giovane con necessità riproduttive che è opportuno depositare il proprio seme prima dell'intervento, al fine di potersene servire al momento opportuno. Quanto ai comportamenti di coito interrotto la "bacchetto" ovviamente anche io, perchè conoscendo il suo problema e sapendo di andare così incontro a quasi scontata congestione della prostata che rende ancora più difficlotosa l'urinazione è come se lei stesso si desse la zappa sui piedi! Sappia che per avere ragione delle congestioni prostatiche non basta affidarsi alle compresse medicinali, ma occorre attenersi anche a delle norme comportamentali di base sia sessuali che alimentari e di vita quotidiana che certamente il suo urologo le avrà spiegato.
Cordiali saluti e buona Pasqua,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
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caro signore, le due cose sono differenti in quanto una stenosi è una riduzione del calibro dell'uretra mentre un ipertrofia del collo vescicale è un aumento di spessore dello stesso che le crea un ostacolo alla minzione tutto associato ad una prostatite penso che però prima di sottoporla a qualsiasi intervevnto le cosiglio un esame urodinamico per valurare la funzionalità della sua vescica
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
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Ex utente
Vi ringrazio per le risposte tempestive ed esaurienti.In verita' l'urologo che mi ha diagnosticato il problema al collo vescicale non mi ha informato dei probabii effetti indesiderati derivanti da un eventuale intervento operatorio(cioe' dell'eiaculazione retrogada),ma in che percentuale si puo' verificare questo inconveniente?Io sono sposato con due figli quindi" teoricamente" potrei dire che da un punto di vista riproduttivo non dovrebbero esserci problemi,pero' ce ne sarebbero sicuramente da quello psicologico(il fatto di non poter eiaculare lo vivrei come una limitazione).Se decidessi di non operarmi quale sarebbe la mia condizione:dovrei stare sotto terapia per tutta la vita?Volevo chiedere un'altra cosa,ogni volta che mia moglie effettua il paptest risulta positiva alla Candida e il suo ginecologo ci prescrive il Difulcan(mi pare che si scriva cosi'),ha qualche relazione con i miei disturbi minzionali?Saluti e ancora infinitamente grazie per i vostri consigli
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La terapia con alfa litici è di mantenimento, ovvero si continuerebbe finchè la situzione clinica resta in equilibrio, nel momento in cui ciò non dovesse più accadere, allora sarebbe necessario prendere in considerazione l'intervento. Il percento dei casi di comparsa della retroeiaculazione post chirurgica non è valutabile in generale dipende dall'abilità dell'operatore, dalla risposta individuale del paziente e comunque non è mai inferiore al 25%.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
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Ex utente
gentile dottore devo disturbarla ulteriormente per un consiglio,un farmaco che sto' assumendo(Urodie s)mi provoca ipotensione(è riportato anche nelle indicazioni terapeutiche del farmaco).L'altra notte mi sono alzato per andare in bagno(come consuetudine purtroppo)e avevo la vista annebbiata, palpitazioni e vertigini,sinceramente mi sono un po' preoccupato,posso continuare ad assumere il farmaco o mi conviene avvisare l'urologo che mi sta' seguendo?(lo vedo giovedi') Colgo l'occasione per augurare Buona Pasqua a tutti!
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esegua esame urodinamico completo di studio pressione-flusso con evetuale terapia alfa-litica. se ha gia' figli e la diagnosi di ostruzione cervico-uretrale (in mani esperte)secondaria a sclerosi del collo vescicale è esatta, si faccia operare. uroandros@hotmail.com
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Ex utente
Gentile dottor Corvasce non ho capito bene,l'ipertrofia del collo vescicale che mi è stato diagnosticato è meno grave,oppure è uguale ad una sclerosi del collo vescicale?Io sinceramente finchè è possibile vorrei evitare l'intervento poichè mi sembra di capire che il rischio di eiaculazione retrogada sia elevato.Possibile che nel 2007 cure alternative o interventi meno invasivi per queste patologie?Ringrazio ancora tutti per i preziosi consulti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 46.1k visite dal 06/04/2007.
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