Prostatite batterica difficile da debellare .
Mi chiamo Saverio , hò 43 anni e da circa 11 mesi sono alle prese con una prostatite batterica particolarmente difficile da debellare .nel mese di maggio 2006 in seguito a problemi alle vie urinarie effettuavo una serie di esami clinici e prenotavo una visita da un Urologo di fiducia .Gli esami effettuati nel mese di maggio davano i seguenti risultati : ecografia prostatica transrettale ( da cui risultava una prostata aumentata di dimensioni e di volume e presenza di un nodulo di ipertrofia ) , PSA pari a 0,74 , urinocoltura negativa ,spermiocoltura positiva per E.Coli , tampone uretrale positivo per E.Coli e Staphylococcus Aureo . Dopo attenta visita e valutazione degli esami mi veniva diagniosticata una prostatite di origine batterica e mi veniva prescritta una terapia a base di Xatral 10 mg. e Topster supposte da 3 MG.Da allora ho effettuato altri cicli a base di Xatral e Topster ,in più hò seguito una terapia antibiotica , prendendo levoxacin da 500 mg.Nel mese di febbraio ripetevo gli esami con i seguenti risultati : urinocoltura negativa , spermiocoltura negativa,tampone uretrale positivo per Staphylococcus Aureo e Enterococco ;questa volta il mio urologo mi prescriveva 2 cicli di Keraflox da 600 mg.Attualmente lamento fastidi all'uretra (bruciore e dolore )!!!! Vorrei gentilmente un vostro parere sul mio problema e sull'efficacia delle terapie fin'ora seguite .Saluti .
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Gent.le utente,
sterilizzare la prostata ,dal punto vista batterico o virale, è impossibile.
Quando Lei non avrà più fastidi sarà infatti in una fase di " prostatite cronica catarrale" e dovrà seguire comunque consigli dietetici e di abitudine per procrastinare il più possibile ,riacutizzazione della prostatite.
A mio avviso , vedo bene una terapia a base di antiinfiammatori e basta.
Cordiali saluti
sterilizzare la prostata ,dal punto vista batterico o virale, è impossibile.
Quando Lei non avrà più fastidi sarà infatti in una fase di " prostatite cronica catarrale" e dovrà seguire comunque consigli dietetici e di abitudine per procrastinare il più possibile ,riacutizzazione della prostatite.
A mio avviso , vedo bene una terapia a base di antiinfiammatori e basta.
Cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus
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Sulla base della mia personale esperienza e della vasta letteratura disponibile a tutt'oggi per avere i migliori risultati nel trattamento di una prostatite acuta è opportuna una decisa terapia di combinazione rappresentata da uno o due antibiotici in sequenza temporale per circa 3 settimane accompagnati da un farmaco decongestionante della prostata e da un antiinfiammatorio della classe dei "litici". A volte è opportuno (specie nei pazienti diabetici), in presenza di un non corretto svuotamento vescicale, associare anche un farmaco alfa litico per migliorare appunto lo svuotamento vescicale e ridurre al minimo il ristagno urinario in vescica terreno di per sè fertile per infezioni delle vie urinarie.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.8k visite dal 03/04/2007.
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