Pieloplastica

Mia sorella 24 anni ha scoperto di avere un idronefrosi al renedestro, dall'urotac si vede un vaso anomalo che allaccia l'uretere. Il medico che abbiamo consultato, dopo aver letto l'urotac, ha sentenziato che il rene sta bene. Quindi ha spiegato che preferisce effettuare l'intervento con tecnica tradizionale e non laparoscopica poichè non vuole tagliare semplicemente il vaso. Qual'è il vostro parere a riguardo? è vero che con la tecnica laparoscopica il vaso viene tagliato e con la tradizionale no? dove posso rivolgermi per un ulteriore consulto con un urologo laparoscopista bravo.
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
Gentile lettore, la tecnica laparoscopica comporta gli stessi tempi della tecnica open , quindi il vaso "anomalo" non viene assolutamente sezionato.

Distinti saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Mi può consigliare un centro a cui rivolgermi..Avevo pensato al cardarelli di napoli, è una struttura dove eseguono interventi in laparoscopia per questo tipo di malformazione?
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
Purtroppo a questa risposta non posso rispondere, credo che al Ccaldarelli come in molti policlinici universitari si eseguono interventi di questo tipo.

Distinti saluti
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Concordo con il collega De Siati.
Non c'è differenza in termini di risultati tra tecnica tradizionale open e tecnica laparoscopica (che però puo essere eseguita con due differenti approcci: trans-peritoneale e reetroperitoneale).
Ovviamente è intuitivo che la tecnica laparoscopica è meno invasiva in termini di ripresa post-operatoria.
Al cardarelli viene eseguita la tecnica laparoscopica trans-peironeale

Dott. MIchele Amenta

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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Ma è vero che con la tecnica TRANSPERITONEALE non si trattano le giuntopatie da vaso anomalo ma è preferibile l'approccio RETROPERITONALE? abbiamo già consultato un urologo del malpighi di bologna è lui sostiene che preferisce l'approccio classico? mi sapreste consigliare un centro dove si esegue l'interverto per via retroperitonale? Il taglio da eseguire sul fianco quanto è grande e quali sono i tempi di guarigione completa con l'approccio classico...Grazie ancora
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Intendevo approccio LAPAROSCOPICO retroperitoneale.
Sono pochi i centri ove si preferisce tale approccio.
Lavoro in una struttura pubblica dove adottiamo suddetta tecnica.
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Purtroppo mia madre, contro la mia decisione di ascoltare un ulteriore parere di un urologo laparoscopista, si è decisa ad andare al malpighi da questo urologo perchè è spevantata del fatto che questo vaso possa avere delle aderenze e che quindi in laparoscopia potrebbero sorgere dei problemi che porterebbo alla recisione del vaso. In ogni caso mia sorella si opererà prima delle vacanze di natale.Quali saranno i tempi di guarigione completa dopo l'intervento chirurgico classico? quanto sarà grande il taglio? il chirurgo ha detto che opererà una plastica che significa al livello estetico?il catetere a doppio j dopo quanto tempo va tolto e in che modo?..Colgo l'occasione per ringrarvi dei vostri preziosi suggerimenti e chiarimenti
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Riporto per completezza l'esito dell'urotc

Pronta e contemporanea eliminazione del contrasto iodato con regolare effetto nefro-pielo-grafico Idronefrosi di primo-secondo grado a dx presumibilmente secondaria a patologia del giunto ma con presenza di esile vaso accessorio(ad origine diretta dall'aorta) che incrocia anteriormente nel suo decorso il giunto pielo-ureterale. Lieve asimmetria volumetrica dei reni a scapito del dx che presenta una riduzione di circa un cm nel diametro trasversale rispetto al controlaterale. Nei limiti i rimanenti reperti.

La scientigrafia mia sorella la farà martedì.

Grazie
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Riporto per completezza l'esito dell'urotc

Pronta e contemporanea eliminazione del contrasto iodato con regolare effetto nefro-pielo-grafico Idronefrosi di primo-secondo grado a dx presumibilmente secondaria a patologia del giunto ma con presenza di esile vaso accessorio(ad origine diretta dall'aorta) che incrocia anteriormente nel suo decorso il giunto pielo-ureterale. Lieve asimmetria volumetrica dei reni a scapito del dx che presenta una riduzione di circa un cm nel diametro trasversale rispetto al controlaterale. Nei limiti i rimanenti reperti.

La scientigrafia mia sorella la farà martedì.

Grazie
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Riporto per completezza l'esito dell'urotc

Pronta e contemporanea eliminazione del contrasto iodato con regolare effetto nefro-pielo-grafico Idronefrosi di primo-secondo grado a dx presumibilmente secondaria a patologia del giunto ma con presenza di esile vaso accessorio(ad origine diretta dall'aorta) che incrocia anteriormente nel suo decorso il giunto pielo-ureterale. Lieve asimmetria volumetrica dei reni a scapito del dx che presenta una riduzione di circa un cm nel diametro trasversale rispetto al controlaterale. Nei limiti i rimanenti reperti.

La scientigrafia mia sorella la farà martedì.

Grazie
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Confermo che non c'è nessuna controindicazione ad eseguire l'intervento per via laparoscopica retroperitoneale.

Ci faccia sapere l'esito della scintigrafia
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
L'esito della scintigrafia è

Rene dx in sede di dimensioni ridotte rispetto al controlaterale . Alle immagini sequenziali si apprezza dilatazione calico-pielica con progressivo accumulo e relativa stasi del tracciante nel sitema collettore che si risolve dopo somministrazione di lasix. La curva radionefrografica appare in "ascesa" con buona caduta di pendenza dopo stimolo diuretico
Rene sn nella norma per sede, dimensione e morfologia. Alle immagini sequenziali si osserva una lieve calico-pielictasia, senza apprezzabili ostacoli al deflusso urinario. Nella norma l'andamento del tracciato radionefrografico.
Ridotto il contributo percentuale alla funzione renale totale da parte del rene dx, 33.5% rispetto al sn 66.5%

Come interpretate questi risultati?è urgente l'intervento?
Grazie
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
E' indicato l'intervento chirurgico correttivo (ribadisco fattibile anche per via laparoscopica!)
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente

La ringrazio anticipatamente e la prego di scusare i miei continui importuni.

Dai dati della scintigrafia: rene dx contribuisce per il 34% con idronefrosi primo-secondo grado , rene dx 66% forma e struttura normale,con una lieve pielectasia che comunque non costituisce un ostacolo al deflusso delle urine, c'è da preoccuparsi?.

Mi può consigliare un centro o un urologo a cui potrei rivolgermi per eseguire l'intervento in laparoscopia?

è preferibile eseguire l'intervento con urgenza, magari privatamente o con tecnica open o è possibile attendere i tempi ospedalieri 3-4 mesi per l'approccio laparoscopico?

Grazie.
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Non c'è alcuna urgenza ad intervenire.
Non sono a conoscenza se dalle sue parti c'è un centro urologico che esegua di routine la chirurgia laparoscopica.
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Bgiorno
Finalmente sono riuscito a convincere mia madre e ci siamo rivolti a un urologo di bari che gode di buona fama per eseguire l'intervento dopo l'epifania in laparoscopia presso una clinica convenzionata.
A mia madre permane ancora il dubbio che il vaso "anomalo" verrà sezionato,poichè il primo urologo a cui ci siamo rivolti ha fatto un pò di terrorismo su questo,sconsigliandoci vivamente la laparoscopia, potreste rassicurarmi sul fatto che il vaso in nessun caso verrà sezionato?
Grazie di cuore
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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Mi sembra che siate eccessivamente allarmati ed ansiosi per un intervento per patoloigia benigna che può essere portato a termine in modo corretto sia per via tradizionale a cielo aperto sia per via laparoscopica senza che la presenza del vaso anomalo comporti problematiche particolari (ciò è quanto le scrissi circa 15 gg fa per email,dopo esplicita sua richiesta).

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Aggiungo che non è possibile rassicurare sull'operato di altri medici, ancorchè di fama...
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Mia sorella è stata operata in laparoscoscopia il 5 gennaio, l'intervento secondo il medico che l'ha operata è andato bene, ora lamenta un pò di dolore a causa dei punti ma penso che sia normale e una continua senzazione di urinare che secondo il medico è dovuta alla presenza dello stent che toglierà tra un mese.Non gli è stata suggerita nessuna dieta da seguire tranne che bere molta acqua. Inoltre, gli è stato prescritto Tavanic 500 una compressa al giorno per 5 giorni.
Colgo l'occasione per ringraziare sentitamente il dr. Masala e il dr. Amenta
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Mia sorella dopo l'intervento di pieloplastica laparoscopica ha effettuato un ecografia dove sembrava che la dilatazione fosse diminuita, dopo la rimozione dello stent tenuto per 30 giorni, dai risultati dell'ecografia risulta ancora una dilatazione di 60 mm,che mi sembra rilevante, è normale o l'intervento non è riuscito?