A distanza di 15-20 gg della terapia antibiotica
Gentili dottori
sono una ragazza di 24 anni e vi scrivo in un momento di quasi disperazione per
una cistite recidivante che mi accompagna da 5-6 mesi (in tutto 4-5 episodi). Al
primo episodio ho assunto 2 dosi di Monuril che ha subito placato l'infezione.
Dopo qualche settimana nuovo episodio, stavolta con ematuria. A questo punto ho
fatto l'urinocoltura con antibiogramma, risultata positiva a E.Coli con carica
batterica di 1.000.000 di colonie, sensibile alla fosfomicina. Il medico curante
allora mi prescrive una terapia di Monuril più lunga: 2 assunzioni a distanza di
3 giorni e poi altre 4 a distanza di una settimana l'una dall'altra. Dopo un
mese e mezzo di cura quindi, tutto tranquillo per un pò.. dopo 2 settimane nuovo
attacco. Nuova urinocoltura, positiva stavolta alla Klebsiella, carica batterica
sempre di 1.000.000 di colonie. La virologa da cui ho eseguito l'esame mi
consiglia 8 gg con Kerflox, poi 3 assunzioni di Keraflox al mese per i
successivi 6 mesi. Intanto ho assunto per 10 gg fermenti lattici data la mia
stipsi e Uticran e ho cercato di bere molto. E' passato un mese da quegli 8 gg
in cui non ho avuto sintomi e proprio prima dei nuovi 3 gg di assunzione
ricompare la cistite, proprio ieri. Non ho fatto una nuova unrinocoltura per il
momento e credo di prendere Keraflox per 3 gg come da cura. Ma sta diventando un
incubo. Inoltre ho notato che la comparsa dei sintomi è palesemente legata ai
rapporti sessuali... Di solito 24 ore dopo il rapporto (sempre con
profilattico), a distanza di 15-20 gg della terapia antibiotica, ricompare. Ho
sentito parlare di cistite post-coitale e credo sia il mio caso ma non so che
fare. La profilassi antibiotica post-coitale non potrebbe provocare resistenza
dei batteri, visto che mediamente ho 1-2 rapporti a settimana? E poi, siccome il
batterio non è sempre lo stesso ed è sensibile a sostanze diverse, quale dovrei
scegliere nel caso di profilassi post-coitale? Vi prego ditemi che potrò avere
una vita sessuale serena perchè non è più così... Se possono essere utili altri
elementi vi propongo ulteriori dettagli: da Gennaio ad Ottobre 2006 ho assunto
terapia ormonale (Etiniestradiolo + Ciproterone Acetato) per ridurre l'acne. Può
aver provocato un ipoestrogenismo locale che ho letto può influire sulle
reinfezioni? Il primo episodio di cistite l'ho avvertito in effetti proprio in
prossimità della sospensione della pillola, ma è anche vero che è in quel
periodo che ho cominciato ad avere un'attività sessuale regolare! Inoltre
ultimamente ho notato che ho una lubrificazione leggermente minore e a volte
sento un pò di dolore alla penetrazione ma non so se può essere una causa o una
conseguenza. In ultimo ho notato che il bruciore che avverto non è legato solo
all'atto della minzione come mi succedeva in episodi di cistite avuti da
piccola, ma è più forte alla alla fine della minzione e in alcuni momenti della
giornata (come al mattino appena sveglia e fino a tarda mattinata) è
persistente, prima e soprattutto dopo la minzione, e localizzato proprio
all'orfizio uretrale. Poi nel corso del pomeriggio, probabilemte perchè nel
frattempo ho mandato giù un paio di lt di acqua e ho fatto pipì 7-8 volte, si
calma. A volte noto che al risveglio se faccio una lavanda dei genitale esterni
con Tantum Rosa invece del il solito Saugella Blu il bruciore si placa per un pò
fino alla successiva minzione. Consigliereste di indagare con altri esami? Potrò
mai risolvere questo problema o dovrò rassegnarmi a questa vita pena l'astinenza
sessuale? La prospettiva, a soli 24 anni e all'inzio della mia attività mi
sconforta non poco. Grazie mille.
sono una ragazza di 24 anni e vi scrivo in un momento di quasi disperazione per
una cistite recidivante che mi accompagna da 5-6 mesi (in tutto 4-5 episodi). Al
primo episodio ho assunto 2 dosi di Monuril che ha subito placato l'infezione.
Dopo qualche settimana nuovo episodio, stavolta con ematuria. A questo punto ho
fatto l'urinocoltura con antibiogramma, risultata positiva a E.Coli con carica
batterica di 1.000.000 di colonie, sensibile alla fosfomicina. Il medico curante
allora mi prescrive una terapia di Monuril più lunga: 2 assunzioni a distanza di
3 giorni e poi altre 4 a distanza di una settimana l'una dall'altra. Dopo un
mese e mezzo di cura quindi, tutto tranquillo per un pò.. dopo 2 settimane nuovo
attacco. Nuova urinocoltura, positiva stavolta alla Klebsiella, carica batterica
sempre di 1.000.000 di colonie. La virologa da cui ho eseguito l'esame mi
consiglia 8 gg con Kerflox, poi 3 assunzioni di Keraflox al mese per i
successivi 6 mesi. Intanto ho assunto per 10 gg fermenti lattici data la mia
stipsi e Uticran e ho cercato di bere molto. E' passato un mese da quegli 8 gg
in cui non ho avuto sintomi e proprio prima dei nuovi 3 gg di assunzione
ricompare la cistite, proprio ieri. Non ho fatto una nuova unrinocoltura per il
momento e credo di prendere Keraflox per 3 gg come da cura. Ma sta diventando un
incubo. Inoltre ho notato che la comparsa dei sintomi è palesemente legata ai
rapporti sessuali... Di solito 24 ore dopo il rapporto (sempre con
profilattico), a distanza di 15-20 gg della terapia antibiotica, ricompare. Ho
sentito parlare di cistite post-coitale e credo sia il mio caso ma non so che
fare. La profilassi antibiotica post-coitale non potrebbe provocare resistenza
dei batteri, visto che mediamente ho 1-2 rapporti a settimana? E poi, siccome il
batterio non è sempre lo stesso ed è sensibile a sostanze diverse, quale dovrei
scegliere nel caso di profilassi post-coitale? Vi prego ditemi che potrò avere
una vita sessuale serena perchè non è più così... Se possono essere utili altri
elementi vi propongo ulteriori dettagli: da Gennaio ad Ottobre 2006 ho assunto
terapia ormonale (Etiniestradiolo + Ciproterone Acetato) per ridurre l'acne. Può
aver provocato un ipoestrogenismo locale che ho letto può influire sulle
reinfezioni? Il primo episodio di cistite l'ho avvertito in effetti proprio in
prossimità della sospensione della pillola, ma è anche vero che è in quel
periodo che ho cominciato ad avere un'attività sessuale regolare! Inoltre
ultimamente ho notato che ho una lubrificazione leggermente minore e a volte
sento un pò di dolore alla penetrazione ma non so se può essere una causa o una
conseguenza. In ultimo ho notato che il bruciore che avverto non è legato solo
all'atto della minzione come mi succedeva in episodi di cistite avuti da
piccola, ma è più forte alla alla fine della minzione e in alcuni momenti della
giornata (come al mattino appena sveglia e fino a tarda mattinata) è
persistente, prima e soprattutto dopo la minzione, e localizzato proprio
all'orfizio uretrale. Poi nel corso del pomeriggio, probabilemte perchè nel
frattempo ho mandato giù un paio di lt di acqua e ho fatto pipì 7-8 volte, si
calma. A volte noto che al risveglio se faccio una lavanda dei genitale esterni
con Tantum Rosa invece del il solito Saugella Blu il bruciore si placa per un pò
fino alla successiva minzione. Consigliereste di indagare con altri esami? Potrò
mai risolvere questo problema o dovrò rassegnarmi a questa vita pena l'astinenza
sessuale? La prospettiva, a soli 24 anni e all'inzio della mia attività mi
sconforta non poco. Grazie mille.
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Gentile signorina comprendo le sue ansie e la sua disperazione inerenti la sua problematica. Le cisititi recidivanti sono problematiche spesso frequenti nelle giovani donne e la vera causa è spesso disconosciuta. Il ripetersi dopo rapporti può avere il suo senso logico per una iperstimolazione del piano pelvico (stretta vicinanza tra vagina ed uretra) e può esserci un razionale anche nella terapia ormonale che lei ha eseguito,ma che ormai dovrebbe essersi esaurita. Purtroppo, allo statoa ttuale non è possibile fare altro se non dei cicli di antibioticoterapia proprio così come il collega che la seguiva le ha prescritto. Tuttavia personalmente ritengo che lei debba farli ciclicamente anche quando è asintomatica, proprio a scopo profilattico. Il suo urologo le potrebbe spiegare che se la situazione dovesse ulteriormente protrarsi per altro tempo, potrebbe essere necessario andare a fare un esame endoscopico chiamato cistoscopia per valutare l'eventualità di una alterazione vescicale.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
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Gentile utente, la causa di cistite recidiante alla sua eta' può avere molti correlati: prima di tutto le consiglio di bere almeno 2 litri di acqua al di. poi, adrebbe indagato il modo in cui lei urina (mediante uroflussometria con emg), se c'e' residuo post-minzione, un'ecografia app. urinario nn la escluderei.indagherei sul modo in cui lava i genitali quando va di corpo, la frequenza del suo alvo (e se associa sintomi come da difficile evacuazione fecale).
una terapia antibiotica come il monuril ogni 15 gg/mese per 4 mesi non la escluderei dopo la valutazione. a proposito una visita ginecologica e' da molto che non la esegue ?. In ultimo le parla di cistite perche' e' sintomatica o SOLO perche' riscontra il coli nelle urine (che immagino saranno positive ai nitriti ?). in extremis: le utilizza di sovente minipad ?. uroandros@hotmail.com
una terapia antibiotica come il monuril ogni 15 gg/mese per 4 mesi non la escluderei dopo la valutazione. a proposito una visita ginecologica e' da molto che non la esegue ?. In ultimo le parla di cistite perche' e' sintomatica o SOLO perche' riscontra il coli nelle urine (che immagino saranno positive ai nitriti ?). in extremis: le utilizza di sovente minipad ?. uroandros@hotmail.com
[#3]
Utente
Gentili dottori,
grazie a quanti hanno risposto e a quanti vorranno farlo..
Dunque rispondo alle domande poste dal Dott. Corvasce: non ho eseguito gli esami di cui parla, ho effettuato in 2 episodi urinocoltura, la prima volta positiva a E. Coli sensibile a Fosfomicina ma NON a Ciprofloxacina, la seconda volta positiva a Klebsiella sensibile a Ciprofloxacina ma NON a Fosfomicina. Per cui chiedevo quale antibiotico scegliere (Monuril o Keraflox) per una profilassi a lungo termine se i due batteri sono ciascuno resistente alla sostanza efficace per l'altro! La prima volta ho eseguito anche esame semplice delle urine che riportava numerosi batteri, leucociti, nitriti ed emazie. Sottolineo che tutti gli episodi sono sintomatici, nelle modalità descritte sopra! La prima mattina di ogni episodio, al risveglio, avverto bruciori localizzati ancor prima di andare in bagno! Poi, sono purtroppo stitica praticamente da sempre, quindi associo i sintomi da evaquazione difficile, per cui ho fatto 10 gg di Reuflor che avevno migliorato (solo per il periodo dell'assunzione) la regolarità in modo notevole. Per l'igiene intima da 5 mesi osservo le regole indicate dai medici di lavare sempre dalla vagina all'ano e mai viceversa. La visita ginecologica l'ho eseguita un anno fa, ma al primo episodio di cistite ho effettuato anche un tampone vaginale negativo (candida, gardnerella, streptococco e trichomonas). Scusi l'ignoranza, per MINIPAD intende tamponi interni durante il ciclo? Se è così non ho mai utilizzato tamponi interni, ma uso assorbenti esterni che mi causano cmq non pochi fastidi e irritazioni durante il ciclo! Spero di aver chiarito il quadro. Grazie per la disponibilità.
grazie a quanti hanno risposto e a quanti vorranno farlo..
Dunque rispondo alle domande poste dal Dott. Corvasce: non ho eseguito gli esami di cui parla, ho effettuato in 2 episodi urinocoltura, la prima volta positiva a E. Coli sensibile a Fosfomicina ma NON a Ciprofloxacina, la seconda volta positiva a Klebsiella sensibile a Ciprofloxacina ma NON a Fosfomicina. Per cui chiedevo quale antibiotico scegliere (Monuril o Keraflox) per una profilassi a lungo termine se i due batteri sono ciascuno resistente alla sostanza efficace per l'altro! La prima volta ho eseguito anche esame semplice delle urine che riportava numerosi batteri, leucociti, nitriti ed emazie. Sottolineo che tutti gli episodi sono sintomatici, nelle modalità descritte sopra! La prima mattina di ogni episodio, al risveglio, avverto bruciori localizzati ancor prima di andare in bagno! Poi, sono purtroppo stitica praticamente da sempre, quindi associo i sintomi da evaquazione difficile, per cui ho fatto 10 gg di Reuflor che avevno migliorato (solo per il periodo dell'assunzione) la regolarità in modo notevole. Per l'igiene intima da 5 mesi osservo le regole indicate dai medici di lavare sempre dalla vagina all'ano e mai viceversa. La visita ginecologica l'ho eseguita un anno fa, ma al primo episodio di cistite ho effettuato anche un tampone vaginale negativo (candida, gardnerella, streptococco e trichomonas). Scusi l'ignoranza, per MINIPAD intende tamponi interni durante il ciclo? Se è così non ho mai utilizzato tamponi interni, ma uso assorbenti esterni che mi causano cmq non pochi fastidi e irritazioni durante il ciclo! Spero di aver chiarito il quadro. Grazie per la disponibilità.
[#4]
cara signora un altra causa di cistite recidivante è l'irregolarità dell' intestino per cui può essere indicata aggiungere alla dieta anche dei fermenti lattici
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#5]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Paoletta, occorre sempre accertare le reali cause che hanno portato alla cistite, poiché cercare ad ogni costo di abbattere il sintomo, non conduce a soluzione. Inoltre le cause sono ben conosciute, basta cercarle.
Le infiammazioni della vescica e dell’apparato urogenitale, possono essere causate, non solo da batteri che vivono nell’ambiente extracellulare, quelli che sono stati cercati, ma anche da quelli intracellulari, non passano nei secreti e quindi difficilmente individuabili, solamente con tecniche particolari, se ne può dimostrare la presenza; ma anche i virus possono esserne responsabili, questi non vengono mai cercati, ma provocano soprattutto cistiti emorragiche. “episodio, stavolta con ematuria.”. Pertanto il Coli è solamente la punta di un iceberg, che viene mantenuto da tutto quello che è sommerso; si attacca solo quello che viene a galla, ma i virus e quei batteri intracellulari non vengono nemmeno cercati, si fermano all’apparenza, con questo le continue recidive; la medicina convenzionale non ha metodiche di rilevamento per cui la ricerca va effettuata con gli strumenti che la medicina biologica, mi mette a disposizione, con questi è possibile individuare esattamente gli effettivi responsabili e intervenire esattamente su di loro; ogni persona affetta da specifici agenti patogeni, necessita di terapia personale; i farmaci biologici sono strettamente legati alla persona esaminata e agli agenti patogeni, non come nella medicina convenzionale dove tutto va bene per tutti, farmaci peri virus non esistono.
Ogni volta viene individuato un batterio nuovo, prima il Coli, poi la Klebsiella, perché viene ricercato solamente il superficiale; infatti la connessione con i rapporti è determinata non da questi, ma da quelli profondi che vengono smossi durante il rapporto, in cui avvengono contrazioni uterine e vaginali. Quindi la connessione con i rapporti sessuale, deriva dai virus che non sono stati cercati.
Sicuramente attuando la terapia idonea per la loro eliminazione, questi andranno via, riportando l’ambiente vaginale ad un assetto fisiologico.
L’utilizzo della pillola è sempre sconvolgente di quell’ambiente fisiologico che mantiene l’equilibrio nell’apparato urogenitale; ma non solo, va ad alterare l’asse immunoneuroendocrino, con disequilibrio di tutte le ghiandole interessate; l’acne, si risolve in maniera rispettosa delle condizioni naturali dell’organismo, che non vadano a creare diequilibri, inoltre se si è presentata l’acne una causa l’avrà determinata, è su questa che deve rivolgersi l’azione terapeutica, non sulla soppressione del solo sintomo, che va lentamente portato alla sua risoluzione.
Stia tranquilla, la sua attività sessuale ritornerà a livelli soddisfacenti, dopo aver intercettato i responsabili, eliminati, riportato l suo organismo ad un funzionamento fisiologico.
Saluti Alberto Moschini
alberto.moschini@fastwebnet.it
[#6]
Utente
Ringrazio il dott. Moschini. Il suo approccio metodologico mi pare essere qualcosa di suo, personale e purtroppo al momento non potrei muovermi, risiedendo in un’altra città. Mi rimane al momento l’approccio “convenzionale”.
Ho ripercorso questi 5 mesi di cistite (sempre risultata batterica) e credo non ci siano dubbi: sono i rapporti sessuali a provocarmela… E’ iniziata proprio con l’attività sessuale. Ho letto tutto quello che ho reperito in rete e probabilmente mi sono fatta prendere da una crisi di sconforto ma sono veramente disperata. Non vedo via di uscita al problema se non la profilassi antibiotica post-coitale… ma dico si può prendere tutta la vita l’antibiotico ogni volta che si fa l’amore??? Dopo un certo periodo di questa profilassi il problema scompare o rimane a vita?? Quanto tempo ci vuole? C’è una casistica? Ho letto di persone che soffrono di questa cosa da 15 anni.. Mi sento condannata ancora una volta a vivere una vita sessuale a metà.. visto che prima di questi 5 mesi per anni ho tentato di avere rapporti e non c’ero riuscita (on so se era vaginismo o cos’altro). Ora che finalmente questo si era risolto spontaneamente col mio nuovo partner ecco che c’è qualcos’altro che mi fa tornare l’incubo di non poter vivere pienamente quest’aspetto della mia vita. Mi rendo conto che sentir parlare di “brutto destino” è lontano dalla mentalità dei medici e magari può sembrare esagerato per una patologia infondo non grave, ma più leggo su questo problema più mi sembra che la medicina non abbia armi per risolvere definitivamente un problema a prima vista tanto semplice. Mi viene da piangere. Ultimamente riesco a concentrarmi solo su questo. Spero che qualcuno possa smentire il mio senso di sconforto e rassegnazione e mi indichi la strada per uscirne non solo momentaneamente ma qualcosa di risolutivo che non mi faccia vivere con l’angoscia ogni rapporto che ho. Grazie.
Ho ripercorso questi 5 mesi di cistite (sempre risultata batterica) e credo non ci siano dubbi: sono i rapporti sessuali a provocarmela… E’ iniziata proprio con l’attività sessuale. Ho letto tutto quello che ho reperito in rete e probabilmente mi sono fatta prendere da una crisi di sconforto ma sono veramente disperata. Non vedo via di uscita al problema se non la profilassi antibiotica post-coitale… ma dico si può prendere tutta la vita l’antibiotico ogni volta che si fa l’amore??? Dopo un certo periodo di questa profilassi il problema scompare o rimane a vita?? Quanto tempo ci vuole? C’è una casistica? Ho letto di persone che soffrono di questa cosa da 15 anni.. Mi sento condannata ancora una volta a vivere una vita sessuale a metà.. visto che prima di questi 5 mesi per anni ho tentato di avere rapporti e non c’ero riuscita (on so se era vaginismo o cos’altro). Ora che finalmente questo si era risolto spontaneamente col mio nuovo partner ecco che c’è qualcos’altro che mi fa tornare l’incubo di non poter vivere pienamente quest’aspetto della mia vita. Mi rendo conto che sentir parlare di “brutto destino” è lontano dalla mentalità dei medici e magari può sembrare esagerato per una patologia infondo non grave, ma più leggo su questo problema più mi sembra che la medicina non abbia armi per risolvere definitivamente un problema a prima vista tanto semplice. Mi viene da piangere. Ultimamente riesco a concentrarmi solo su questo. Spero che qualcuno possa smentire il mio senso di sconforto e rassegnazione e mi indichi la strada per uscirne non solo momentaneamente ma qualcosa di risolutivo che non mi faccia vivere con l’angoscia ogni rapporto che ho. Grazie.
[#7]
Utente
Ah dimenticavo.. durante le mie letture ho trovato degli articoli che associavano proprio alla cistite post-coitale non solo i restringimenti del meato urinario ma anche altre caratteristiche che c'entravano con l'imene o la posizione rispetto alla vagina... E che dei piccoli interventi risolvenano tutti i casi di cistite post-rapporto. Qualcuno potrebbe chiarirmi la cosa? Garzie ancora.
[#8]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, anche se la metodica è strutturata da me con l’esperienza, la medicina convenzionale, quanto meno conosce benissimo le cause che derminano il suo disturbo, ma purtroppo, non ha le armi per combatterlo, alla stessa conclusione ci arriva benissimo. Come le dicevo, lei ha una infezione virale, il suo vaginismo precedente lo dimostra, alla base di quei batteri vi sono virus che si riattivano nel momento in cui, a livello urogenitale, sussiste un aumento di irrorazione, con tutte quelle manifestazioni caratteristiche della procedura sessuale. Questo è il motivo della riattivazione dopo i rapporti sessuali, crede che siano i batteri, perché quelli vengono cercati, invece sono i virus i veri responsabili, che non vengono cercati, questo crea grande confusione. Prende gli antibiotici, che hanno un effetto temporaneo sui batteri, ma alcuno sui virus, che rimangono imperteriti a combinare guai.
Quindi ha perfettamente ragione, “problema più mi sembra che la medicina non abbia armi per risolvere definitivamente un problema a prima vista tanto semplice.” È un problema che apparentemente è semplice, ma occorrono gli esami strumentali giusti e le terapia idonee per risolverlo, quindi rivolgersi alal medicina biologica, che le possiede. E’ anche una problematica di ragionamento e di ricerca delle soluzioni, mai fermarsi alla superficialità, ma approfondire costantemente, la soluzione si trova.
La strada, cara signora che si sconforta, la ho indicata, lei non la vuole seguire,
E’ completamente inutile che cerchi cose astruse, come interventi in una zona così delicata, una volta eseguiti, non torna più indietro.
La soluzione è estremamente semplice, cercare i responsabili di quella infiammazione, portarli via con la terapia appropriata, come le ho indicato.
Saluti Alberto Moschini
alberto.moschini@fastwebnet.it
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 111.8k visite dal 20/03/2007.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.