Il mio tumore sarebbe completamente scomparso, ma questa soluzione mi è sembrata piuttosto
Buongiorno, sono Ermes ho 63 anni e il 30/11/2006 mi hanno diagnosticato un adenocarcinoma alla prostata G3 Gleason score 3a+5a, la lesione occupa il 90% dei frustoli per entambi i lobi.
PSA 32.37 (al 30/11/06)
In sede di biopsia sono stati prelevati 12 campioni;
Ho effettuato scintigrafia ossea whole body e Tac addome pelvi e gli esiti sono negativi.
Alla prima visita urologica mi è stato prescritto il farmaco Casodex 150 mg, e prenotata visita con radioterapista. Questa radioterapista mi ha assicurato che attraverso 8 settimane di trattamento il mio tumore sarebbe completamente scomparso, ma questa soluzione mi è sembrata piuttosto "leggera" dato il problema che ho. Così ho deciso di andare da un altro urologo, che mi ha detto che è necessario una prostatectomia radicale da effettuarsi attraverso laparoscopia. Volendo per sicurezza un ulteriore parere, ci siamo recati dal terzo urologo che ci ha dato risposte diverse sia dal primo che dal secondo. Quest'ultimo mi ha detto che attraverso iniezioni di Enantone Depot da effettuarsi ogni 3 mesi, il tumore non sarebbe avanzato.
Dato questi tre pareri molto discordanti, non ho la più pallida idea di quale possa essere la soluzione migliore.
Le chiedo per cortesia di aiutarci a trovare la cura più efficace.
Grazie infinite per il suo consulto.
Ermes
PSA 32.37 (al 30/11/06)
In sede di biopsia sono stati prelevati 12 campioni;
Ho effettuato scintigrafia ossea whole body e Tac addome pelvi e gli esiti sono negativi.
Alla prima visita urologica mi è stato prescritto il farmaco Casodex 150 mg, e prenotata visita con radioterapista. Questa radioterapista mi ha assicurato che attraverso 8 settimane di trattamento il mio tumore sarebbe completamente scomparso, ma questa soluzione mi è sembrata piuttosto "leggera" dato il problema che ho. Così ho deciso di andare da un altro urologo, che mi ha detto che è necessario una prostatectomia radicale da effettuarsi attraverso laparoscopia. Volendo per sicurezza un ulteriore parere, ci siamo recati dal terzo urologo che ci ha dato risposte diverse sia dal primo che dal secondo. Quest'ultimo mi ha detto che attraverso iniezioni di Enantone Depot da effettuarsi ogni 3 mesi, il tumore non sarebbe avanzato.
Dato questi tre pareri molto discordanti, non ho la più pallida idea di quale possa essere la soluzione migliore.
Le chiedo per cortesia di aiutarci a trovare la cura più efficace.
Grazie infinite per il suo consulto.
Ermes
[#1]
Gent.mo utente,
la perapia dell'adenocarcinoma è in dipendenza dello stadio della neoplasia, e anche seguendo la stadiazione varia tra la scuola europea che tende a operare sino ad uno stadio non molto avanzato e la scuola americana che riserva l'interv, chirurgico hegli stadi più avanzati.
Oltre alla terapia chiurgica,anche tenendo conto di età,cond.generali,PSA e stadiazione esiste una terapia radioterapica o infissione di aghi radioattivi o con acceleratore lineare
La terapia ormonale non è risolutiva ma molto utile in alcuni stadi.
Questo è per spergarLe succintamente il tutto ,riguardo poi il consiglio da darLe,
Le dico che apparentemente sembrerebbe un caso da terapia radioterapica e dico sembrerebbe perchè un serio consiglio non può fare a meno di esame obiettivo.
Comunque diffidi di cliniche private disponendo Milano di serie strutture pubbliche ,
Nella speranza di avere almeno chiarito qualcosa, la saluto cordialmente
la perapia dell'adenocarcinoma è in dipendenza dello stadio della neoplasia, e anche seguendo la stadiazione varia tra la scuola europea che tende a operare sino ad uno stadio non molto avanzato e la scuola americana che riserva l'interv, chirurgico hegli stadi più avanzati.
Oltre alla terapia chiurgica,anche tenendo conto di età,cond.generali,PSA e stadiazione esiste una terapia radioterapica o infissione di aghi radioattivi o con acceleratore lineare
La terapia ormonale non è risolutiva ma molto utile in alcuni stadi.
Questo è per spergarLe succintamente il tutto ,riguardo poi il consiglio da darLe,
Le dico che apparentemente sembrerebbe un caso da terapia radioterapica e dico sembrerebbe perchè un serio consiglio non può fare a meno di esame obiettivo.
Comunque diffidi di cliniche private disponendo Milano di serie strutture pubbliche ,
Nella speranza di avere almeno chiarito qualcosa, la saluto cordialmente
Dott.Roberto Mallus
[#2]
Caro Utente,
le rispondo con tutta franchezza in base alle linee guida della letteratura scientifica internazionale.
Per il carcinoma della prostatata ci sono diverse opzioni terapeutiche, ma non sono adattabili tutte al suo stadio.
Il suo gleason score di 3+5(8)indica che la malattia ha una maggiore aggressività. Inoltre il PSA oltre 32ng/ML presuppone che la malattia prostatica possa avere una tendenza all'extracapsularità.
In poche parole significa che un trattamento locale esclusivo come la chirurgica o la radioterapia da sole potrebbero non essere a mio parere sufficienti per garantire un controllo "sistemico", ciò al di fuori della prostata. Quindi un trattamento con Ormoni è fortemente consigliato. Ricordo però che la terapia ormonale da sola rischia invece di non essere sufficiente per eradicare la malattia prostatica.
Pertanto la mia indicazione sarebbe Radioterapia+ terapia ormonale.
La radioterapia è sicuramente meno invasiva, con minori effetti collaterali o sequele post-operatorie o di ospedalizzazione.
Inoltre è possibile effettuare protocolli di trattamento più "concentrati" in termini di tempo. Nel nostro reparto infatti trattiamo la prostata e le vie linfonodali della pelvi in 28 sedute con una dose equivalente > a quella delle 7-8 settimane e con una tecnologia molto avanzata chiamata TOMOTERAPIA(la prima per esperienza in ITALIA), che inoltre permette di visionare la sede di trattamento con una TC integrata sull'apparecchio e di essere più cautelativa per gli organi a rischio circostanti grazie a metodiche di modulazione del fascio di radiazioni.
Per maggiori informazioni www.tomoterapia.it
le rispondo con tutta franchezza in base alle linee guida della letteratura scientifica internazionale.
Per il carcinoma della prostatata ci sono diverse opzioni terapeutiche, ma non sono adattabili tutte al suo stadio.
Il suo gleason score di 3+5(8)indica che la malattia ha una maggiore aggressività. Inoltre il PSA oltre 32ng/ML presuppone che la malattia prostatica possa avere una tendenza all'extracapsularità.
In poche parole significa che un trattamento locale esclusivo come la chirurgica o la radioterapia da sole potrebbero non essere a mio parere sufficienti per garantire un controllo "sistemico", ciò al di fuori della prostata. Quindi un trattamento con Ormoni è fortemente consigliato. Ricordo però che la terapia ormonale da sola rischia invece di non essere sufficiente per eradicare la malattia prostatica.
Pertanto la mia indicazione sarebbe Radioterapia+ terapia ormonale.
La radioterapia è sicuramente meno invasiva, con minori effetti collaterali o sequele post-operatorie o di ospedalizzazione.
Inoltre è possibile effettuare protocolli di trattamento più "concentrati" in termini di tempo. Nel nostro reparto infatti trattiamo la prostata e le vie linfonodali della pelvi in 28 sedute con una dose equivalente > a quella delle 7-8 settimane e con una tecnologia molto avanzata chiamata TOMOTERAPIA(la prima per esperienza in ITALIA), che inoltre permette di visionare la sede di trattamento con una TC integrata sull'apparecchio e di essere più cautelativa per gli organi a rischio circostanti grazie a metodiche di modulazione del fascio di radiazioni.
Per maggiori informazioni www.tomoterapia.it
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#3]
Gentile utente,
sicuramente e' stato positivo il primo parere che ha consigliato la monoterapia con Casodex 150. Concordo con i colleghi con quanto detto. Personalmente, in ragione dell'eta' e quindi dell'aspettativa di vita sarebbe preferibile la prostatectomia + linfoadenectomia estesa dopo ovviamente una visita ed una valutazione generale, locale (esplorazione rettale) e del PSA. La radioterapia la utilizzerei come 2 opzione nel caso di recidiva locale come utilizzerei in 2 opzione anche il blocco androgenico totale nel caso di ripresa biochimica resistente all'antiandrogeno in monoterapia. Certo è che la neoplasia prostatica a questo stadio rappresenta un argomento dibbattuto e controverso e non bisogna stupirsi se si sentono pareri diversi, quello che non farei e la prostatectomia per via laparoscopica.
Cordiali saluti
Dott G.L. Giliberto
sicuramente e' stato positivo il primo parere che ha consigliato la monoterapia con Casodex 150. Concordo con i colleghi con quanto detto. Personalmente, in ragione dell'eta' e quindi dell'aspettativa di vita sarebbe preferibile la prostatectomia + linfoadenectomia estesa dopo ovviamente una visita ed una valutazione generale, locale (esplorazione rettale) e del PSA. La radioterapia la utilizzerei come 2 opzione nel caso di recidiva locale come utilizzerei in 2 opzione anche il blocco androgenico totale nel caso di ripresa biochimica resistente all'antiandrogeno in monoterapia. Certo è che la neoplasia prostatica a questo stadio rappresenta un argomento dibbattuto e controverso e non bisogna stupirsi se si sentono pareri diversi, quello che non farei e la prostatectomia per via laparoscopica.
Cordiali saluti
Dott G.L. Giliberto
Dott. G.L. Giliberto
[#4]
Sul NON fare la chirurgia endoscopica sono sicuramente daccodo anche io, pur mantenendo il mio punto di vista meno invasivo a favore della radioterapia esterna.
Se viene scelto l'intervento chirurgico deve essere radicale e deve prevedere, in mani esperte, la prostatectomia radicale + la linfoadenectomia, cioè una completa asportazione dei linfonodi locoregionali, che devono essere tutti esaminati istologicamente e con metodiche a cielo aperto per consentire la visione e la manipolazione chirurgica oncologicamente radicale.
Dr. Filippo Alongi
Dipartimento di Onocologia
Radioterapia-Tomoterapia
Istituto Scientifico San Raffaele del monte Tabor, Milano
Se viene scelto l'intervento chirurgico deve essere radicale e deve prevedere, in mani esperte, la prostatectomia radicale + la linfoadenectomia, cioè una completa asportazione dei linfonodi locoregionali, che devono essere tutti esaminati istologicamente e con metodiche a cielo aperto per consentire la visione e la manipolazione chirurgica oncologicamente radicale.
Dr. Filippo Alongi
Dipartimento di Onocologia
Radioterapia-Tomoterapia
Istituto Scientifico San Raffaele del monte Tabor, Milano
[#5]
Caro Filippo, concordo pienamente con te, infatti ho specificato LINFOADENECTOMIA ESTESA rispetto a quella limitata ed alla standard; io penso che l'aspettativa di vita del paziente sia tale da porre oggettivamente questa indicazione.
Dott. G.L. Giliberto
Dott. G.L. Giliberto
[#6]
caro filippo , dai dati che ci fornisce concordo con i coleghi per una prostatectomia radicale con linfoadenectomia e nel caso casomai il tumore avesse superato la capsula anche un ciclo di radioterapia
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#9]
Caro signore come spesso accade per un problema così serio si apre un dibattito ampio ed interessante. Ciò che ha letto circa le linee guida internazionali è vero: non esiste una sola forma di risoluzione per il suo problema, ma diverse. Tuttavia il problema principale è la personalizzazione della terapia al singolo paziente in relazione al Psa (piuttosto elevato e di per sè non favorevole), alla biopsia (un gleason come il suo non è purtroppo favorevole), in relazione agli approfondimenti radiologici (che nel suo caso sono favorevoli) ma anche in relazione alle sue condizioni generali di salute (problemi concomitanti che lei non ha accennato e che spero non siano presenti). Tuttavia la sua è una età piuttosto giovane e personalmente non mi sentirei di condannarla ad un trattamento medico di ormonosoppressione vita natural durante! E' discutibile anche l'intervento di prostatectomia radicale per i risultati sfavorevoli del psa e dell'istologico preliminare (normalmente il gleason score bioptico è sottostadiato rispetto a quello definitivo del pezzo operatorio, ciò significa che se lei fosse sottoposto ad intervento chirurgico tale gleason definitivo potrebbe risultare anche aumentato a testimonianza di una situazione ancora più impegnativa e di fatto l'intervento potrebbe non servire a nulla!).
Più ragionevole potrebbe essere invece il ricorso ad una radioterapia tridimensionale conformazionale che proprio in questi casi, magari abbinata a cicli di blocco androgenico, risulta essere la scelta migliore.
In ogni caso è fondamentale ragionare sulla situzione insieme al suo urologo che le spiegherà in dettaglio la situazione e le varie opzioni terapeutiche suggerendole quella che per lui è consigliabile, ma è ovvio che alla fine sarà lei paziente a dover scegliere.
In ultimo le accenno anche alla possibilità di ricorrere ad un trattamento alternativo di ottima efficacia, ovvero l'HI-FU o Ablatherm, trattasi di ultrasuoni altamente focalizzati che vengono emessi tramite una sonda transrettale e che necrotizzano a minutissimi strati il tessuto prostatico.
Nel farle i miei migliori auguri le porgo cordialissimi saluti,
dott. Daniele Masala.
Più ragionevole potrebbe essere invece il ricorso ad una radioterapia tridimensionale conformazionale che proprio in questi casi, magari abbinata a cicli di blocco androgenico, risulta essere la scelta migliore.
In ogni caso è fondamentale ragionare sulla situzione insieme al suo urologo che le spiegherà in dettaglio la situazione e le varie opzioni terapeutiche suggerendole quella che per lui è consigliabile, ma è ovvio che alla fine sarà lei paziente a dover scegliere.
In ultimo le accenno anche alla possibilità di ricorrere ad un trattamento alternativo di ottima efficacia, ovvero l'HI-FU o Ablatherm, trattasi di ultrasuoni altamente focalizzati che vengono emessi tramite una sonda transrettale e che necrotizzano a minutissimi strati il tessuto prostatico.
Nel farle i miei migliori auguri le porgo cordialissimi saluti,
dott. Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#10]
Cito le linee guida dell'illustre collega dr.Valdagni che fa una accurata ricerca bibliografica con i relativi livelli di evidenza scientifica:
Per i pazienti a rischio alto l’opzione preferenziale di trattamento è rappresentata dalla RT. Per i pazienti con malattia non fissa alle strutture adiacenti e di piccolo volume la prostatectomia radicale è alternativa equivalente.
Fonti bibliografiche
[LE V B; Van den Ouden D, Hop W, Schröder FH. Progression in and survival of patients with locally advanced prostate cancer (T3) treated with radical prostatectomy as monotherapy. J Urol 160(4): 1392-1397, 1998; LE III A; Van Poppel H, Goethuys H, Callewaert P, Vanuytsel L, Van de Voorde WM, Baert L. Radical prostatectomy can provide a cure for well-selected clinical stage T3 prostate cancer. Eur Urol 38(4): 372-379, 2000; LE VI A; Bahnson RR, Hanks GE, Huben RP, Kantoff P, Kozlowski JM, Kuettel M, Lange PH, Logothetis C, Pow-Sang JM, Roach M 3rd, Sandler H, Scardino PT, Taylor RJ, Urban DA, Walsh PC, Wilson TG. National Comprehensive Cancer Network. NCCN Practice Guidelines for Prostate Cancer. Oncology 14(11A): 111-119, 2000].
Nei pazienti selezionati per RT deve essere eseguita anche l’irradiazione profilattica dei linfonodi pelvici (58-59) [LE III B; Roach M, Marquez C, Yuo HS, Narayan P, Coleman L, Nseyo UO, Navvab Z, Carroll PR. Predicting the risk of lymph node involvement using the pre-treatment prostate specific antigen and Gleason score in men with clinically localized prostate cancer. Int J Radiat Oncol Biol Phys 28(1): 33-37, 1994; LE II A; Roach M, DeSilvio M, Lawton C, Uhl V, Machtay M, Seider MJ, Rotman M, Jones C, Asbell SO, Valicenti RK, Han S, Thomas CR, Shipley WS, Radiation Therapy Oncology Group 9413. Phase III trial comparing whole-pelvic versus prostate-only radiotherapy and neoadjuvant versus adjuvant combined androgen suppression: Radiation Therapy Oncology Group 9413. J Clin Oncol 21: 1904-1911, 2003].
Trattamenti integrati. Nei pazienti selezionati per RT è sempre indicata l’associazione con OT neoadiuvante/adiuvante (65-69)
[LE II A; Lawton CA, Winter K, Murray K, Machtay M, Mesic JB, Hanks GE, Coughlin CT, Pilepich MV. Updated results of the phase III Radiation Therapy Oncology Group (RTOG) trial 85-31 evaluating the potential benefit of androgen suppression following standard radiation therapy for unfavorable prognosis carcinoma of the prostate. Int J Radiat Oncol Biol Phys 49(4): 937-946, 2001; Bolla M, Collette L, Blank L, Warde P, Dubois JB, Mirimanoff RO, Storme G, Bernier J, Kuten A, Sternberg C, Mattelaer J, Lopez Torecilla J, Pfeffer JR, Lino Cutajar C, Zurlo A, Pierart M. Long-term results with immediate androgen suppression and external irradiation in patients with locally advanced prostate cancer (an EORTC study): a phase III randomized trial. Lancet 360: 103-106, 2002; Hanks GE, Pajak TF, Porter A, Grignon D,
24
Brereton H, Venkatesan V, Horwitz EM, Lawton C, Rosenthal SA, Sandler HM, Shipley WU; Radiation Therapy Oncology Group. Phase III trial of long-term adjuvant androgen deprivation after neoadjuvant hormonal cytoreduction and radiotherapy in locally advanced carcinoma of the prostate: the Radiation Therapy Oncology Group Protocol 92-02. J Clin Oncol 21(21): 3972-3978, 2003; Granfors T, Modig H, Damber JE, Tomic R. Combined orchiectomy and external radiotherapy versus radiotherapy alone for nonmetastatic prostate cancer with or without pelvic lymph node involvement: a prospective randomized study. J Urol 159(6): 2030-2034, 1998; Wirth MP, See WA, McLeod DG, Iversen P, Morris T, Carroll K, Casodex Early Prostate Cancer Trailists’ Group. Bicalutamide 150 mg in addition to standard care in patients with localized or locally advanced prostate cancer: results from the second analysis of the early prostate cancer program at median follow up of 5.4 years. J Urol 172: 1865-1870, 2004].
Per i pazienti a rischio alto l’opzione preferenziale di trattamento è rappresentata dalla RT. Per i pazienti con malattia non fissa alle strutture adiacenti e di piccolo volume la prostatectomia radicale è alternativa equivalente.
Fonti bibliografiche
[LE V B; Van den Ouden D, Hop W, Schröder FH. Progression in and survival of patients with locally advanced prostate cancer (T3) treated with radical prostatectomy as monotherapy. J Urol 160(4): 1392-1397, 1998; LE III A; Van Poppel H, Goethuys H, Callewaert P, Vanuytsel L, Van de Voorde WM, Baert L. Radical prostatectomy can provide a cure for well-selected clinical stage T3 prostate cancer. Eur Urol 38(4): 372-379, 2000; LE VI A; Bahnson RR, Hanks GE, Huben RP, Kantoff P, Kozlowski JM, Kuettel M, Lange PH, Logothetis C, Pow-Sang JM, Roach M 3rd, Sandler H, Scardino PT, Taylor RJ, Urban DA, Walsh PC, Wilson TG. National Comprehensive Cancer Network. NCCN Practice Guidelines for Prostate Cancer. Oncology 14(11A): 111-119, 2000].
Nei pazienti selezionati per RT deve essere eseguita anche l’irradiazione profilattica dei linfonodi pelvici (58-59) [LE III B; Roach M, Marquez C, Yuo HS, Narayan P, Coleman L, Nseyo UO, Navvab Z, Carroll PR. Predicting the risk of lymph node involvement using the pre-treatment prostate specific antigen and Gleason score in men with clinically localized prostate cancer. Int J Radiat Oncol Biol Phys 28(1): 33-37, 1994; LE II A; Roach M, DeSilvio M, Lawton C, Uhl V, Machtay M, Seider MJ, Rotman M, Jones C, Asbell SO, Valicenti RK, Han S, Thomas CR, Shipley WS, Radiation Therapy Oncology Group 9413. Phase III trial comparing whole-pelvic versus prostate-only radiotherapy and neoadjuvant versus adjuvant combined androgen suppression: Radiation Therapy Oncology Group 9413. J Clin Oncol 21: 1904-1911, 2003].
Trattamenti integrati. Nei pazienti selezionati per RT è sempre indicata l’associazione con OT neoadiuvante/adiuvante (65-69)
[LE II A; Lawton CA, Winter K, Murray K, Machtay M, Mesic JB, Hanks GE, Coughlin CT, Pilepich MV. Updated results of the phase III Radiation Therapy Oncology Group (RTOG) trial 85-31 evaluating the potential benefit of androgen suppression following standard radiation therapy for unfavorable prognosis carcinoma of the prostate. Int J Radiat Oncol Biol Phys 49(4): 937-946, 2001; Bolla M, Collette L, Blank L, Warde P, Dubois JB, Mirimanoff RO, Storme G, Bernier J, Kuten A, Sternberg C, Mattelaer J, Lopez Torecilla J, Pfeffer JR, Lino Cutajar C, Zurlo A, Pierart M. Long-term results with immediate androgen suppression and external irradiation in patients with locally advanced prostate cancer (an EORTC study): a phase III randomized trial. Lancet 360: 103-106, 2002; Hanks GE, Pajak TF, Porter A, Grignon D,
24
Brereton H, Venkatesan V, Horwitz EM, Lawton C, Rosenthal SA, Sandler HM, Shipley WU; Radiation Therapy Oncology Group. Phase III trial of long-term adjuvant androgen deprivation after neoadjuvant hormonal cytoreduction and radiotherapy in locally advanced carcinoma of the prostate: the Radiation Therapy Oncology Group Protocol 92-02. J Clin Oncol 21(21): 3972-3978, 2003; Granfors T, Modig H, Damber JE, Tomic R. Combined orchiectomy and external radiotherapy versus radiotherapy alone for nonmetastatic prostate cancer with or without pelvic lymph node involvement: a prospective randomized study. J Urol 159(6): 2030-2034, 1998; Wirth MP, See WA, McLeod DG, Iversen P, Morris T, Carroll K, Casodex Early Prostate Cancer Trailists’ Group. Bicalutamide 150 mg in addition to standard care in patients with localized or locally advanced prostate cancer: results from the second analysis of the early prostate cancer program at median follow up of 5.4 years. J Urol 172: 1865-1870, 2004].
[#11]
Caro utente,non si confonda con tutte quelle citazioni di pubblicazioni scientifiche.
E' chiaro che il precedente messaggio era destinato ai colleghi per il dibattito costruttivo innescato dal suo caso.
Lei faccia le sue scelte e considerazioni in base a quello che ritiene più adatto alle sue esigenze ponderando rischi e benefici di ogni opzione terapeutica.
Cordiali saluti
Filippo Alongi
E' chiaro che il precedente messaggio era destinato ai colleghi per il dibattito costruttivo innescato dal suo caso.
Lei faccia le sue scelte e considerazioni in base a quello che ritiene più adatto alle sue esigenze ponderando rischi e benefici di ogni opzione terapeutica.
Cordiali saluti
Filippo Alongi
[#12]
Con 32 di PSA e GS 8 e 90% GPC ritengo che il rischio di margii positivi dopo chirurgia o malattia extracapsulare sia significativo. tuttavia lei ha ottime possibilita' di cura (vista la negativita' scintigrafica e quella TAC. potrebbe essere utile (sofisticativamente) studio RMN con bobina endorettale dei rapporti con altri organi e vescichette seminali. utile per lei terapia con casodex 150 mg/die (se possibile) e ciclo di radioterapia conformazionale e allargata alla pelvi. controllo del psa secondo linee guida e scintigrafia annuale. uroandros@hotmail.com. arrivederci
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 38k visite dal 08/03/2007.
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Approfondimento su Tumore alla prostata
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