Un uretroplastica si puo considerare fallita subito dopo la rimozione del catetere?
Salve il mio compagno aveva una stenosi bulbare da 20 anni.
Ha subito 3 uretrotomie una a 18 anni una ne 2017 e una a ottobre 2024 a causa di un calcolo.
dopo quest'ultima alla rimozione dello stent renouretrale (inserito dopo la che hanno tolto il calcolo) dopo circa 10 giorni ha avuto un blocco urinario, in ospedale provando ad inserire il catetere per sbloccarlo hanno notato una nuova stenosi alla fossetta navicolare.
Da lì il calvario.
Dopo aver parlato con vari specialisti ci hanno consigliato di riempire la vescica tramite catetere e mettere una cistostomia sovrapubica e togliere il catetere per far sì che l'uretra torni alla sua forma originale per fare l'uretrogarafia retrograda.
Un mese dopo ha fatto l'uretrografia e da li infatti si vedevano 2 stenosi una bulbare di circa 1 cm e una al meato.
Circa 2 mesi dopo lo hanno chiamato per l'intervento alla Clinica Humanitas Cellini a Torino e il 5 marzo gli hanno fatto un uretroplastica bulbare con innesto di pelle del prepuzio e una meato plastica.
Dopo un mese di catetere il 7 aprile siamo andati a togliere il catetere e già da subito il flusso non era forte come in teoria doveva essere.
In seguito a questo ha fatto un urinocultura con antibiogramma ed è uscita un infezione da klebisella curata con augmentin 3 volte al giorno per una settimana cominciato il 17 aprile (sotto consiglio dei medici che lo hanno operato).
Il 18 siamo andati a fare una flussometria con risultato di 407ml svuotati in 74s con un residuo di circa 80ml.
Da quel momento a cominciato a monitorare da solo il flusso di urina misurando quanta urina in quanti secondi per paura di bloccarsi.
Abbiamo contattato nuovamente chi lo ha operato e ci hanno consigliato di non togliere ancora la ciatoatomia che andava rimossa 15 giorni dopo la rimozione del catetere uretrale, se si urinava bene e senza difficoltà.
E ci hanno detto di fare un'altra flussometri a inizio maggio.
Il flusso così basso può essere dovuto all'ureteoplastica non riuscita?
O puo essere che la ciatostomia rallenti il flusso?
Può essere che siccome è da novembre che ha il catetere tra sovrapubico e uretrale e quindi la vescica non è più abituata a spingere fuori la pipì?
Purtroppo questo problema gli sta causando un forte disturbo psicologico dovuto ad una delusione per un'ipotetica ureteoplastica fallita e da tutti questi mesi di calvario, infatti prende xanax e brindellix, e continua a dirmi che non vuole più vivere così.
Abbiamo una bimba di 9 mesi e sono 6 mesi che stiamo dietro a questo problema, non riesca a godersi neanche nostra figlia, è troppo preso da questa situazione.
Vi ringrazio in anticipo, cordiali saluti
Ha subito 3 uretrotomie una a 18 anni una ne 2017 e una a ottobre 2024 a causa di un calcolo.
dopo quest'ultima alla rimozione dello stent renouretrale (inserito dopo la che hanno tolto il calcolo) dopo circa 10 giorni ha avuto un blocco urinario, in ospedale provando ad inserire il catetere per sbloccarlo hanno notato una nuova stenosi alla fossetta navicolare.
Da lì il calvario.
Dopo aver parlato con vari specialisti ci hanno consigliato di riempire la vescica tramite catetere e mettere una cistostomia sovrapubica e togliere il catetere per far sì che l'uretra torni alla sua forma originale per fare l'uretrogarafia retrograda.
Un mese dopo ha fatto l'uretrografia e da li infatti si vedevano 2 stenosi una bulbare di circa 1 cm e una al meato.
Circa 2 mesi dopo lo hanno chiamato per l'intervento alla Clinica Humanitas Cellini a Torino e il 5 marzo gli hanno fatto un uretroplastica bulbare con innesto di pelle del prepuzio e una meato plastica.
Dopo un mese di catetere il 7 aprile siamo andati a togliere il catetere e già da subito il flusso non era forte come in teoria doveva essere.
In seguito a questo ha fatto un urinocultura con antibiogramma ed è uscita un infezione da klebisella curata con augmentin 3 volte al giorno per una settimana cominciato il 17 aprile (sotto consiglio dei medici che lo hanno operato).
Il 18 siamo andati a fare una flussometria con risultato di 407ml svuotati in 74s con un residuo di circa 80ml.
Da quel momento a cominciato a monitorare da solo il flusso di urina misurando quanta urina in quanti secondi per paura di bloccarsi.
Abbiamo contattato nuovamente chi lo ha operato e ci hanno consigliato di non togliere ancora la ciatoatomia che andava rimossa 15 giorni dopo la rimozione del catetere uretrale, se si urinava bene e senza difficoltà.
E ci hanno detto di fare un'altra flussometri a inizio maggio.
Il flusso così basso può essere dovuto all'ureteoplastica non riuscita?
O puo essere che la ciatostomia rallenti il flusso?
Può essere che siccome è da novembre che ha il catetere tra sovrapubico e uretrale e quindi la vescica non è più abituata a spingere fuori la pipì?
Purtroppo questo problema gli sta causando un forte disturbo psicologico dovuto ad una delusione per un'ipotetica ureteoplastica fallita e da tutti questi mesi di calvario, infatti prende xanax e brindellix, e continua a dirmi che non vuole più vivere così.
Abbiamo una bimba di 9 mesi e sono 6 mesi che stiamo dietro a questo problema, non riesca a godersi neanche nostra figlia, è troppo preso da questa situazione.
Vi ringrazio in anticipo, cordiali saluti
Non ci pare il caso dopo poche settimane di esprime già giudizi definitivi sul risultato dell'intervento. A esempio la flussometria è stata eseguita con un volume troppo elevato (407 ml) che può ridurre artificiosamente la contrazione della vescica, peggiorando il flusso. Una buona flussometria si ottiene con un volume vescicale tra 250 e 300 cc, né più, né meno. Noi valuteremmo la situazione con una uretrografia minzionale, disponendo ancora della cistostomia sovrapubica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Utente
Grazie infinite per la celere risposta.
Il 7 aprile dopo la rimozione del catetere uretrale gli hanno fatto l'uretrografia minzionale e non erano presenti fistola e gli è stato detto che l'uretra era libera detto ciò lui da allora è molto preoccupato perché parlando con alti ragazzi aventi lo stesso problema e confrontando i flussi i loro sono circa il doppio del suo infatti lui per fare 250ml ci mette 30s circa secondo più secondo meno) e il suo flusso massimo è stato registrato a 12, 11giorni dopo la rimozione del catetere.
È possibile che il flusso sia rallentato a causa della cistoatomia o dall'infezione da klebisella? Anche se già curata con antibiotici, ma non ancora accertato con urino cultura la guarigione perché passati pochi giorni dalla fine dell'antibiotico.
C'è possibilità che il flusso aumenti spontaneamente con il passare del tempo? O esiste qualche farmaco per aumentarlo?
Grazie in anticipo
Il 7 aprile dopo la rimozione del catetere uretrale gli hanno fatto l'uretrografia minzionale e non erano presenti fistola e gli è stato detto che l'uretra era libera detto ciò lui da allora è molto preoccupato perché parlando con alti ragazzi aventi lo stesso problema e confrontando i flussi i loro sono circa il doppio del suo infatti lui per fare 250ml ci mette 30s circa secondo più secondo meno) e il suo flusso massimo è stato registrato a 12, 11giorni dopo la rimozione del catetere.
È possibile che il flusso sia rallentato a causa della cistoatomia o dall'infezione da klebisella? Anche se già curata con antibiotici, ma non ancora accertato con urino cultura la guarigione perché passati pochi giorni dalla fine dell'antibiotico.
C'è possibilità che il flusso aumenti spontaneamente con il passare del tempo? O esiste qualche farmaco per aumentarlo?
Grazie in anticipo
L’uretrografia è ovviamente da ripetere ora. Sia l’infezione ospedaliera da Klebsiella che la cistostomia ancora in sede non possono ragionevolmente influire sul flusso.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Utente
Salve il 30 aprile ha eseguito nuovamente la flussometria con un esito di 16 flusso massimo e volume svuotato 239ml in 37s con un residuo di 32ml, gli hanno sostituito la cistostomia e gli hanno prescritto lo xatral e urecholine (reperibile solo nella città del Vaticano e a San Marino) ma non lo abbiamo trovato.
Con xatral va leggermente meglio, ma dopo aver urinato apre la cistostomia per vedere se c'è residuo e c'è sempre.
Sente spesso la necessità di andare in bagno a volte 4 volte in un'ora altre volte ci va dopo 4 ore.
La frequenza urinaria può essere dovuta alla cistostomia?
In oltre hanno trovato piccoli spots ipercongeni da riferire a microlitiasi, dallo stesso lato da cui lo hanno operato di calcoli 7 mesi fa.
L'ecografia prostatica da un volume di 14cc circa ad ecostruttura disomogenea per pregressi esiti flogistici.
Secondo lei sono dati preoccupanti?
Grazie in anticipo per la risposta.
Con xatral va leggermente meglio, ma dopo aver urinato apre la cistostomia per vedere se c'è residuo e c'è sempre.
Sente spesso la necessità di andare in bagno a volte 4 volte in un'ora altre volte ci va dopo 4 ore.
La frequenza urinaria può essere dovuta alla cistostomia?
In oltre hanno trovato piccoli spots ipercongeni da riferire a microlitiasi, dallo stesso lato da cui lo hanno operato di calcoli 7 mesi fa.
L'ecografia prostatica da un volume di 14cc circa ad ecostruttura disomogenea per pregressi esiti flogistici.
Secondo lei sono dati preoccupanti?
Grazie in anticipo per la risposta.
- La frequenza urinaria può essere dovuta alla cistostomia? -
Sì, ma non in modo esclusivo.
Il betanecolo, per quanto ne sappiamo, è fuori commercio ormai da moltissimi anni e non ci stupiamo che non si trovi più neanche all'estero. D'altronde si è sempre saputo che sia un farmaco poco maneggevole, con possibili effetti collaterali che non pareggiano la assai variabile efficacia.
Il reperto ecografico a carico di reni e prostata non è significativo. Un residuo vescicale inferiore ai 50 cc non è significativo.
Diremmo che la situazione sia tutto sommato accettabile, tra qualche tempo, una volta rimossa la cistotomia, si potrà magari valutare endoscopicamente ed effettuare un'indagine urodinamica per valutare la funzionalità dlla vescica.
Sì, ma non in modo esclusivo.
Il betanecolo, per quanto ne sappiamo, è fuori commercio ormai da moltissimi anni e non ci stupiamo che non si trovi più neanche all'estero. D'altronde si è sempre saputo che sia un farmaco poco maneggevole, con possibili effetti collaterali che non pareggiano la assai variabile efficacia.
Il reperto ecografico a carico di reni e prostata non è significativo. Un residuo vescicale inferiore ai 50 cc non è significativo.
Diremmo che la situazione sia tutto sommato accettabile, tra qualche tempo, una volta rimossa la cistotomia, si potrà magari valutare endoscopicamente ed effettuare un'indagine urodinamica per valutare la funzionalità dlla vescica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Utente
Buonasera, abbiamo fatto nuovamente l'urinocultura continua ad avere la klebisella a 100.000 l'urologo di qui gli ha consigliato di prendere ciprofoxaxina da 500 mg 2 volte al giorno, in quanto guardando l'antibiogramma è il migliore. Invece gli urologia di Torino, che lo hanno operato, gli avevano detto di non prendere niente per evitare resistenza agli antibiotici a meno che non abbia febbre bruciori o altri sintomi. Fino a ieri non ha avuto nessun sintomo ma ieri sera gli è salita la febbre a 39.5.
Negli ultimi giorni ha notato anche una diminuzione del flusso nonostante prenda xatral.
Può questa infezione intaccare l'intervento fatto?
Pensa sia possibile sconfiggere questo batterio con gli antibiotici?
A fine aprile ha preso augmentin sempre per la stessa infezione ma non è andata via.
Grazie in anticipo
Negli ultimi giorni ha notato anche una diminuzione del flusso nonostante prenda xatral.
Può questa infezione intaccare l'intervento fatto?
Pensa sia possibile sconfiggere questo batterio con gli antibiotici?
A fine aprile ha preso augmentin sempre per la stessa infezione ma non è andata via.
Grazie in anticipo
L'insorgenza della febbre ora impone ovviamente la terapia antibiotica. di cui si sarebbe fatto ben volentieri a meno. Al tempo stesso, questa evoluzione pensiamo dovrebbe sollecitare la rimozione della cistostomia che, come qualsiasi catetere, è un comodo transito per tutti i batteri dall'ambiente esterno all'interno della vescica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Utente
Salve, la febbre è passata, ma il flusso sembra diventare sempre più basso, ha dolore alla vescica prima della minzione e nota una certa attesa prima dell'uscita dell'urina che prima non c'è era. Siamo al quarto giorno di antibiotico (ciprfloxaxina).
Le volevamo chiedere secondo lei è prudente togliere la ciatoatomia adesso?
L'uso di xatral quanto puo essere utile in questa situazione?
Grazie sempre per la pazienza e la gentilezza!
Le volevamo chiedere secondo lei è prudente togliere la ciatoatomia adesso?
L'uso di xatral quanto puo essere utile in questa situazione?
Grazie sempre per la pazienza e la gentilezza!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 225 visite dal 28/04/2025.
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