Onde d’urto bassa intensità e calcificazioni

Buongiorno,

Soffro di dolore perineale cronico/prostatite cronica abatterica da ormai 5 anni, dove ho alternato periodi di forte riacutizzazione e periodi di relativo benessere.
I sintomi principali sono fastidio e senso di peso costante perineale e a volte fastidio sulla parte bassa della schiena.
Spesso, quasi paradossalmente, il fastidio diminuisce se sono molto ore seduto e si riaccende se cammino almeno 15/30 minuti e solo ultimamente dopo la minzione.
Inoltre, il fastidio si riaccende dopo eiaculazione, in particolar modo dopo masturbazione (meno dopo rapporto sessuale)

Dopo ennesima ricaduta avvenut lo scorso gennaio ho eseguito un’eco transrettale che recita:

Vescica ben distesa con profilo regolare e pareti non improntate nè inspessite.
La prostata si presenta volumetricamente nella norma con peso totale di 23 gr DT 50mm, DA 24mm, DC 36mm.

La capsula appare regolare per profilo e riflettezna ma ecostruttura della componente transizionale è alterata dalla presenza a sinistra di molteplici zolle iperecogene in esito a pregresse folgosi.

Ho eseguito anche un’uroflussometria dove il flusso massimo è di 12ml/sec è il medio è di 6ml/sec.
Volume vuotato 280 ml e tempo di svuotamento 46 sec, tempo attesa 7 sec e residuo di 60cc.
L’urologo non ha potuto verificare la minzione con la sonda inserita per mia scarsa compliance.

L’urologo afferma che tale quadro è verosimilmente da associarsi a forte spasmo perineale.

Mi è stato prescritto rivotril, lioresal e coni dilatan.


Le mie domande sono le seguenti:
1) Le calcificazioni potrebbero dar fastidio all’uretra e giustificare un flusso così debole?
O come dice l’urologo il getto debole è da associarsi al fortissimo spasmo/contrazione perineale e all’importante ipertono anale da lui diagnosticato?


2) Le onde d’urto a bassa intensità, che ho letto possano migliorare la vascolarizzazione della prostata potrebbero in qualche modo rendere la prostata più elastica e quindi migliorare il getto e eliminare il senso di peso perineale costante?
Un fisioterapia che mi ha visitato ha detto che secondo lui tali onde potrebbero addirittura far riassorbire le calcificazioni, secondo voi è possibile?


3) data la mia estrema sensibilità anale e perineale, non sono ancora riuscito a iniziare la terapia con i coni dilatan anche perché ho il timore che possano arrivare a toccare la prostata e in qualche modo infiammarla.
Questo può accadere?
O nella mia situazione possono giovare?


4) con una vescica così ben distersa e con pareti non ispessite voi escludereste in linea di massima una sclerosi del collo vescicale?
Solo negli ultimi due mesi, dopo l’ultima riacutizzazione sopra citata, sento che il fastidio e il senso di peso perineale si acuisce un po’ dopo (ma non durante) la minzione (non ho dolore sovrapubico e non ho bruciore).
In questi 5 anni non ho però praticamente mai avuto tale sintomo, anzi spesso la minzione era liberatoria.


Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte
Dr. Paolo Piana Urologo 45.6k 1.9k
Premettiamo che in una situazione come la sua, solo l'esecuzione di una valutazione endoscopica (uretro-cistoscopia) meglio se in sedazione è in grado di dare una svolta al percorso diagnostico e quindi terapeutico.
1) Le calcificazioni sono l'esito di infiammazioni guarite e giustificano comunque una netta predisposizione alle recidive della prostatite. Non hanno peraltro un ruolo funzionale ostruttivo.
2) Le onde d'urto hanno appunto una azione geniricamente - rivitalizzante - ma certamente non possono risolvere le calcificazioni. L'efficacia è mmolto variabile da cao a caso, comunque vale la pena di provare.
3) Non abbiamo competenza su questo tipo di approccio terapeutico.
4) Il flusso massimo di 12 ml/sec è comunque piuttosto basso e l'ostruzioe resta sempre l'ipotesi più probabile. Da qui le indicazioni all'endoscopia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Buonasera Dott. Piana,

La ringrazio innanzitutto per il suo cortese riscontro.

Qualche ulteriore chiarimento:

1)secondo lei perché fino a dicembre scorso non avevo dolore dopo la minzione ed il flusso era buono nonostante fossero già 5 anni che soffrivo di prostatite cronica abatterica? È possibile che la sclerosi del collo si sia sviluppata/maturata in pochi mesi?

2) potrebbe spiegarmi perché le calcificazioni sono fonte di recidive? Le onde a bassa intensità potrebbero far ridurre la possibilità di recidive anche in presenza di numerosi calcificazioni?

3) da altri consulti ho letto che lei afferma che gli alfa litici non hanno effetto sul collo vescicale allora perché vengono prescritti in quei casi? la sclerosi dello collo può essere risolta definitivamente realmente?

La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 45.6k 1.9k
La sclerosi/stenosi del collo vescicale è una condizione congenita, che nei casi meno gravi può anche essere in qualche modo dalla contrattilità vescicale anche per molti anni prima di iniziare a dare segno di sé.
Come le abbiamo scritto, le calcificazioni di per loro non sono causa di disturbo, ma testimoniano una condizione che è notoriamente ad evoluzione cronica, con tendenza alla recidiva.
Gli alfa litici dimostrano la loro generale buona efficacia sui disturbi urinari causati da ingrossamento prostatico dell'età matura. La sclerosi del collo è una patologia differente, anche se può avere dei sintomi abbastanza simili, su questa condizione gli alfa litici sono notoriamente meno efficaci. In ogni caso, la risoluzione definitiva è unicamente operativa.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Buongiorno dott.Piana,

La ringrazio nuovamente per questo suo cortese riscontro.

Probabilmente sul tema delle calcificazioni non sono stato chiaro io: che queste possano predisporre a recidive mi è chiaro, la mia domanda riguarda il meccanismo tramite cui delle cicatrici segno di infiammazioni risolte possano fungere da spina irritativa per delle ricadute e rendere così la prostatite cronica. Se posso fare un parallelismo (probabilmente non molto congruo) ma è come se delle cicatrici sul viso possano fungere da spina irritativa di nuove infiammazioni dell’epidermide del viso stesso. Non capisco come possa essere fisicamente possibile.

Pongo tale domanda perché se la motivazione è il fatto che le calcificazioni di per sè hanno ridotta vascolarizzazione e quindi questo possa essere causa di continue infiammazione alla prostata, allora le onde d’urto potrebbero rappresentare davvero una soluzione significativa alla risoluzione dell’ infiammazione cronica della ghiandola stessa.

Inoltre, volevo chiederle se potesse spiegarmi il meccanismo secondo cui dopo l’eiaculazione l’infiammazione prostatica si riaccende : questo è dovuto alla contrazione di una prostata appunto calcificata e che quindi soffre la contrazione stessa data dall’eiaculazione per la sua scarsa elasticità o è più un discorso del plesso pudendo ormai sensibilizzato che al momento dell’eiaculazione si contraee dà luogo ad una nuova infiammazione?

Spero di essere stato chiaro.
La ringrazio molto per la sua disponibilità
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