Mamma che ha 75 anni e soffre di cistite recidivante da circa 20 anni
Buonasera,
Scrivo per conto di mia mamma che ha 75 anni e soffre di cistite recidivante da circa 20 anni.Pur non essendo sintomatica fa le analisi circa 6 volte l’anno, 3 volte per verificare se c’è infezione in atto e altre 3 dopo la cura (perché l’infezione immancabilmente c’è) a base di antibiotici quasi ogni volta diversi a seconda dell’esito dell’antibiogramma.Il batterio in questione è sempre lo stesso (Escherichia Coli).Solo negli ultimi 3 anni si verificano stati febbrili (37 => 38,5) non spiegabili diversamente e che mia madre quindi imputa alla presenza dell’infezione in quel momento sebbene non ne possa essere sempre certa poiché non ha altri sintomi.Un secondo problema che se è verificato ultimamente è che ormai i trattamenti antibiotici hanno dato luogo a fenomeni allergici pesanti per cui questo tipo di cura non può più essere fatta. Inoltre ora abbiamo anche il timore non so se fondato o meno che l’infezione possa arrivare anche nelle alte vie senza che lei se ne accorga o meglio che se ne accorga troppo tardi per i suoi reni.E’ possibile questo ?
L’ultima ecografia addominale che è di due anni fa non ha rilevato anomalie e anche la vescica viene descritta come ben distesa ma vista l’età e documentandoci abbiamo anche pensato ad un prolasso vescicole o calcoli vescicali. Queste due patologie sono riscontrabili facendo un’altra ecografia ? Se no che come si individuano ? E nel caso qual è la cura per queste due patologie ? Un ultima richiesta : dai vari forum che ho consultato prima di scrivere a Voi è emerso in maniera decisamente appariscente che molte pazienti vengono curate (o si curano) con ottimi risultati con un medicinale che si chiama Ausilum (mannosio) che è in commercio in Italia solo da un po di mesi. E’ effettivamente così valido ? Mamma beve moltissimo (3/4 litri giorno)e ha fatto in passato anche cure con fermenti ma sembra che non servano a nulla. Poi invece purtroppo ultimamente soffre anche di fortissimi mal di schiena anche in assenza di sforzi e di ernie. Vi ringrazio moltissimo per quanto potrete chiarirmi.
Scrivo per conto di mia mamma che ha 75 anni e soffre di cistite recidivante da circa 20 anni.Pur non essendo sintomatica fa le analisi circa 6 volte l’anno, 3 volte per verificare se c’è infezione in atto e altre 3 dopo la cura (perché l’infezione immancabilmente c’è) a base di antibiotici quasi ogni volta diversi a seconda dell’esito dell’antibiogramma.Il batterio in questione è sempre lo stesso (Escherichia Coli).Solo negli ultimi 3 anni si verificano stati febbrili (37 => 38,5) non spiegabili diversamente e che mia madre quindi imputa alla presenza dell’infezione in quel momento sebbene non ne possa essere sempre certa poiché non ha altri sintomi.Un secondo problema che se è verificato ultimamente è che ormai i trattamenti antibiotici hanno dato luogo a fenomeni allergici pesanti per cui questo tipo di cura non può più essere fatta. Inoltre ora abbiamo anche il timore non so se fondato o meno che l’infezione possa arrivare anche nelle alte vie senza che lei se ne accorga o meglio che se ne accorga troppo tardi per i suoi reni.E’ possibile questo ?
L’ultima ecografia addominale che è di due anni fa non ha rilevato anomalie e anche la vescica viene descritta come ben distesa ma vista l’età e documentandoci abbiamo anche pensato ad un prolasso vescicole o calcoli vescicali. Queste due patologie sono riscontrabili facendo un’altra ecografia ? Se no che come si individuano ? E nel caso qual è la cura per queste due patologie ? Un ultima richiesta : dai vari forum che ho consultato prima di scrivere a Voi è emerso in maniera decisamente appariscente che molte pazienti vengono curate (o si curano) con ottimi risultati con un medicinale che si chiama Ausilum (mannosio) che è in commercio in Italia solo da un po di mesi. E’ effettivamente così valido ? Mamma beve moltissimo (3/4 litri giorno)e ha fatto in passato anche cure con fermenti ma sembra che non servano a nulla. Poi invece purtroppo ultimamente soffre anche di fortissimi mal di schiena anche in assenza di sforzi e di ernie. Vi ringrazio moltissimo per quanto potrete chiarirmi.
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Cara lettrice ,
a tutte le complesse domande su come arrivare ad una diagnosi precisa, il miglior consiglio che le possiamo dare è quello di far valutare la mamma da un esperto urologo, sarà lui a stabilire ed ad indicarle le corrette procedure da seguire.
Invece sul D-mannosio le confermo che questo è uno zucchero semplice che viene riassorbito otto volte più lentamente del normale glucosio (lo zucchero che generalmente usiamo in cucina).
Una volta assorbito, questo non viene metabolizzato subito ma una buona parte, attraverso il sangue, è filtrato dai reni e poi espulso nelle vie urinarie.
Lì sembra possedere la proprietà di "attaccarsi" ai batteri ed infatti in presenza di D-mannosio i batteri, soprattutto l' Escherichia Coli, sembrano preferirlo ed insieme formano un’entità che viene eliminata più facilmente durante la minzione.
Le basi che giustificano l'uso terapeutico di questo zucchero sono sostanzialmente queste.
Il D-mannosio esiste in commercio come estratto da legno di larice fermentato.
Dopo averlo preso si consiglia di aspettare circa un’ora e poi bisogna berci sopra molta acqua per "lavare" la vescica.
Il D-mannosio è indicato soprattutto come terapia di lungo termine.
Il miglioramento della situazione clinica, quando si presenta, è più significativo dopo circa tre mesi di terapia continuata.
La dose da assumere deve essere sempre consigliata dal suo urologo ed aggiustata secondo l’età e la situazione clinica generale e specifica presente.
Attenzione ad esempio in presenza di una iperglicemia , cioè di un diabete, dove si raccomanda di controllare regolarmente ed attentamente la glicemia.
Detto questo infine le ricordo una "nota" molto importante e cioè che sempre, prima di iniziare qualsiasi strategia terapeutica, bisogna consultare in diretta il proprio medico di medicina generale ed il suo urologo.
Mai automedicarsi!!!
Un cordiale saluto.
a tutte le complesse domande su come arrivare ad una diagnosi precisa, il miglior consiglio che le possiamo dare è quello di far valutare la mamma da un esperto urologo, sarà lui a stabilire ed ad indicarle le corrette procedure da seguire.
Invece sul D-mannosio le confermo che questo è uno zucchero semplice che viene riassorbito otto volte più lentamente del normale glucosio (lo zucchero che generalmente usiamo in cucina).
Una volta assorbito, questo non viene metabolizzato subito ma una buona parte, attraverso il sangue, è filtrato dai reni e poi espulso nelle vie urinarie.
Lì sembra possedere la proprietà di "attaccarsi" ai batteri ed infatti in presenza di D-mannosio i batteri, soprattutto l' Escherichia Coli, sembrano preferirlo ed insieme formano un’entità che viene eliminata più facilmente durante la minzione.
Le basi che giustificano l'uso terapeutico di questo zucchero sono sostanzialmente queste.
Il D-mannosio esiste in commercio come estratto da legno di larice fermentato.
Dopo averlo preso si consiglia di aspettare circa un’ora e poi bisogna berci sopra molta acqua per "lavare" la vescica.
Il D-mannosio è indicato soprattutto come terapia di lungo termine.
Il miglioramento della situazione clinica, quando si presenta, è più significativo dopo circa tre mesi di terapia continuata.
La dose da assumere deve essere sempre consigliata dal suo urologo ed aggiustata secondo l’età e la situazione clinica generale e specifica presente.
Attenzione ad esempio in presenza di una iperglicemia , cioè di un diabete, dove si raccomanda di controllare regolarmente ed attentamente la glicemia.
Detto questo infine le ricordo una "nota" molto importante e cioè che sempre, prima di iniziare qualsiasi strategia terapeutica, bisogna consultare in diretta il proprio medico di medicina generale ed il suo urologo.
Mai automedicarsi!!!
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 08/10/2009.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.