Consiglio su intervento turp
buon giorno vorrei un vostro parere su proposta del mio urologo di sottopormi a intervento di turp.
per disturbi ostruttivi, in cura con urorec 8mg.
ma non sono molto convinto tanto che ho gia' rinviato l'intervento tre volte.
L'ultima controllo del 3 luglio 2024 e' il seguente: prostata di medio volume e regolare didimi regolari per volume e consistenza.
Ecografia transrettale.
vescica regolare indenne da lesioni prostata 35 cc con lobetto medio indenne da lesioni focali.
rpm 60 cc dopo minzione.
Vorrei anche chiedere un parere su i dati del psa.
Ottobre 2023 psa tot.
1, 41-aprile 2024 psa tot.
1, 89- dicembre 2024 psa tot.
2, 49 rapporto tot/free 39%.
Questo aumento merita attenzione?.
A vostro parere e' opportuno che mi sottoponga all'intervento?
Grazie mille
per disturbi ostruttivi, in cura con urorec 8mg.
ma non sono molto convinto tanto che ho gia' rinviato l'intervento tre volte.
L'ultima controllo del 3 luglio 2024 e' il seguente: prostata di medio volume e regolare didimi regolari per volume e consistenza.
Ecografia transrettale.
vescica regolare indenne da lesioni prostata 35 cc con lobetto medio indenne da lesioni focali.
rpm 60 cc dopo minzione.
Vorrei anche chiedere un parere su i dati del psa.
Ottobre 2023 psa tot.
1, 41-aprile 2024 psa tot.
1, 89- dicembre 2024 psa tot.
2, 49 rapporto tot/free 39%.
Questo aumento merita attenzione?.
A vostro parere e' opportuno che mi sottoponga all'intervento?
Grazie mille
[#1]
Le indicazioni all'intervento disostruttivo diventano inderogabili in due casi:
- quando vi sono disturbi urinari evidenti che nonntraggono alcun vantaggio dalla terapia farmacologica (alfa-litici);
- quando anche in assenza di sintomi evidenti, vi è il sospetto che la vescica stia subendo dei danni irreversibili, i cui effetti non potrebbero essere migliorati dall'intervento.
La prima situazione è la più comune e quasi ovvia da rilevare. La seconda è più difficile da definire e necessita di maggiore sensibilità ed attenzione da parte dello specialista.
Lei non ci scrive nulla della sua reale condizione, pertanto non possiamo esprimere alcun giudizio, tantopiù a distanza.
- quando vi sono disturbi urinari evidenti che nonntraggono alcun vantaggio dalla terapia farmacologica (alfa-litici);
- quando anche in assenza di sintomi evidenti, vi è il sospetto che la vescica stia subendo dei danni irreversibili, i cui effetti non potrebbero essere migliorati dall'intervento.
La prima situazione è la più comune e quasi ovvia da rilevare. La seconda è più difficile da definire e necessita di maggiore sensibilità ed attenzione da parte dello specialista.
Lei non ci scrive nulla della sua reale condizione, pertanto non possiamo esprimere alcun giudizio, tantopiù a distanza.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Buongiorno,
l'intervento chirurgico sull'iperplasia prostatica benigna viene eseguito generalmente a fallimento della terapia medica e a scopo disostruttivo.
L'iperplasia prostatica oltre a determinare una sintomatologia variabile a carattere irritativi od istruttivo sulla minzione, attraverso l'aumento delle dimensioni dell'adenoma prostatico crea una ostruzione che progressivamente nel tempo puo' determinare un lavoro sotto sforzo giornaliero della vescica e del suo muscolo detto detrusors.
Se la vescica lavora sotto sforzo per l'ostruzione prostatica troppo a lungo, il muscolo vescicale perde irreversibilmente tono e forza e la vescica diventa sempre più' incapace di svuotare il suo contenuto.
Le conseguenze di uno svuotamento incompleto delle urine della vescica causa infezioni ricorrenti, possibili formazioni di calcoli fino all'episodio di ritenzione acuta con necessita' di posizionare un catetere vescicale.
Se il danno vescicale e' importante, puo' diventare inefficace anche l'intervento chirurgico ed il paziente e' costretto ad un catetere vescicale a permanenza.
Quindi l'iperplasia prostatica e' un patologia benigna che puo' semplicemente causare sintomi ma puo' anche alterare irreversibilmente la fusione vescicale fino al blocco irreversibile.
L'intervento chirurgico disostruttivo non sempre migliora efficacemente la sintomatologia ,a sempre ( se svolto con successo) e' in grado di risolvere l'ostruzione allo svuotamento vescicale prevenendo danni irreversibili.
La presenza di una ostruzione pericolosa che nonostante la terapia medica in atto sta' causando un iniziale danno alla muscolatura vescicale, e' identificabile attraverso due parametri funzionali:
- il valore della velocità' massima Max alla uroflussometria che doprevve essere superiore a 20 ml/sec e che se inferiore a 10 ml/sec nonostante la terapia medica, indica generalmente un ostruzione severa da sottoporre ad intervento
- il valore del residuo postminzionale all'ecografia, che se superiore a 100 cc indica un ostruzione severa ed una perdita di forza della muscolatura vescicale da sottoporre ad intervento
Entrambe i parametri vanno valutati bene in condizioni ottimali, vuol dire con un riempimento della vescica prima dell'esame fra i 200 e 350 cc.
Il consiglio e' quindi di procedere preventivamente ad un intervento disostruttivo e non aspetta un danno non recuperabile funzionale della vescica, in base ai parametri indicati. In assenza di questi parametri, una buona terapia medica cronica puo' evitare l'intervento anche per sempre.
La chirurgia prostatica, permette ormai interventi mini invasivi, generalmente per via transuretrale, più' comunemente della vecchia ma valida TURP, con utilizzo di laser come holmium o Tullio, o in caso di adenomi molto voluminosi in alternativa anche con la tecnica robotica.
L'effetto collaterale principale e' la perdita probabile dell'eiaculazione ma non della funzione sessuale. Il vantaggio e' un mantenimento di una vescica ben funzionante invece di arrivare ad una situazione di infezioni ricorrenti, complicanze o cateterismo a permanenza.
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma
https://alessandro.sciarra
l'intervento chirurgico sull'iperplasia prostatica benigna viene eseguito generalmente a fallimento della terapia medica e a scopo disostruttivo.
L'iperplasia prostatica oltre a determinare una sintomatologia variabile a carattere irritativi od istruttivo sulla minzione, attraverso l'aumento delle dimensioni dell'adenoma prostatico crea una ostruzione che progressivamente nel tempo puo' determinare un lavoro sotto sforzo giornaliero della vescica e del suo muscolo detto detrusors.
Se la vescica lavora sotto sforzo per l'ostruzione prostatica troppo a lungo, il muscolo vescicale perde irreversibilmente tono e forza e la vescica diventa sempre più' incapace di svuotare il suo contenuto.
Le conseguenze di uno svuotamento incompleto delle urine della vescica causa infezioni ricorrenti, possibili formazioni di calcoli fino all'episodio di ritenzione acuta con necessita' di posizionare un catetere vescicale.
Se il danno vescicale e' importante, puo' diventare inefficace anche l'intervento chirurgico ed il paziente e' costretto ad un catetere vescicale a permanenza.
Quindi l'iperplasia prostatica e' un patologia benigna che puo' semplicemente causare sintomi ma puo' anche alterare irreversibilmente la fusione vescicale fino al blocco irreversibile.
L'intervento chirurgico disostruttivo non sempre migliora efficacemente la sintomatologia ,a sempre ( se svolto con successo) e' in grado di risolvere l'ostruzione allo svuotamento vescicale prevenendo danni irreversibili.
La presenza di una ostruzione pericolosa che nonostante la terapia medica in atto sta' causando un iniziale danno alla muscolatura vescicale, e' identificabile attraverso due parametri funzionali:
- il valore della velocità' massima Max alla uroflussometria che doprevve essere superiore a 20 ml/sec e che se inferiore a 10 ml/sec nonostante la terapia medica, indica generalmente un ostruzione severa da sottoporre ad intervento
- il valore del residuo postminzionale all'ecografia, che se superiore a 100 cc indica un ostruzione severa ed una perdita di forza della muscolatura vescicale da sottoporre ad intervento
Entrambe i parametri vanno valutati bene in condizioni ottimali, vuol dire con un riempimento della vescica prima dell'esame fra i 200 e 350 cc.
Il consiglio e' quindi di procedere preventivamente ad un intervento disostruttivo e non aspetta un danno non recuperabile funzionale della vescica, in base ai parametri indicati. In assenza di questi parametri, una buona terapia medica cronica puo' evitare l'intervento anche per sempre.
La chirurgia prostatica, permette ormai interventi mini invasivi, generalmente per via transuretrale, più' comunemente della vecchia ma valida TURP, con utilizzo di laser come holmium o Tullio, o in caso di adenomi molto voluminosi in alternativa anche con la tecnica robotica.
L'effetto collaterale principale e' la perdita probabile dell'eiaculazione ma non della funzione sessuale. Il vantaggio e' un mantenimento di una vescica ben funzionante invece di arrivare ad una situazione di infezioni ricorrenti, complicanze o cateterismo a permanenza.
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma
https://alessandro.sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 169 visite dal 18/01/2025.
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