Flusso urinario debole con vescica che

Salve dottori, nell'augurarvi un buon anno, sono qui a chiedervi aiuto e consigli su una situazione particolare.

È fine novembre quando, dopo un infezione urinaria, inizio a notare una macchia bianca sul glande e una riduzione della quantità e flusso urinario.

Vengo trattato dal medico di famiglia con un farmaco anticandida per la macchia che però non risolve nulla.

Rivolgendomi all'ospedale dopo giorni in cui la macchia persiste ed eseguo vari test (sia in pronto soccorso che in privato) arrivo a questa situazione, che è attuale:
-per la macchia a detta di alcuni dermatologi può essere lichen al glande e sono in cura con una pomata cortisonica
-per quanto riguarda flusso urinario debole a detta di urologi (dopo ecografie e vari test) non ho ostruzioni, i reni sono ok non si notano ostruzioni e ne calcoli e infine lan vescica non si "riempie di urina" quindi non c'è ritenzione urinaria a detta loro.
Come consiglio mi hanno solo detto di aumentare la quota di litri da bere (posto che tra acqua e altri liquidi supero o mi avvicinò ai 2L fissi).

Vorrei sapere cosa può essere?
Può il lichen causare questo problema urinario o sono due cose separate?

E se ci fosse un modo per "aumentare" nuovamente il flusso urinario o devo "accettare" il tutto.
Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.8k 1.9k
Si tratta ovviamente di due situazioni separate. La manifestazione superficiale è di interesse dermatologico e pare essere stata diagnosticata correttamente e trattata in modo opportuno. Dal punto di vista urinario, l’interpretazione di quanto lei riferisce è difficile da giudicare. Già alcuni mesi fa, lei ci aveva descritto una situazione a sua detta alterata, di difficile definizione, quanto meno a distanza. Ci scrive ora che sono stati eseguiti degli accertamenti che non hanno rilevato la presenza di alterazioni anatomiche o funzionali. Bisogna dunque intendersi bene su che cosa lei intenda per - riduzione del flusso urinario -. In questi casi dubbi, è talora opportuno produrre un - diario delle minzioni -. Questo consiste nell’annotare per tre giorni consecutivi orario della minzione e quantità di urina emessa, essendosi procurato un recipiente graduato. Ovviamente non è un provvedimento risolutivo, ma può aiutare ad interpretare meglio la situazione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno dottore. Nel ringraziarla della risposta che mi ha dato le comunico che si la situazione era simile a quella di Agosto (ma senza macchia) e che si era risolto dopo 10 giorni circa (mediamente ero ritornato al livello di urine che emettevo )
Sul diario l'ho già fatto su consiglio del dottore ..... se fino a 3 mesi fa sul 1.5L di acqua (escluso ulteriori liquidi che bevo) ne emettevo sul 1.2L almeno ora la situazione a parità di liquidi introdotti è scesa più della metà (mi attesto sui 400-600 ml) .
Distinti saluti
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Utente
Utente
Per variazione di flusso intendo come se manchi la spinta ad uscire urina (a detta degli urologi perché la vescica risulta vuoti o non completamente piena nonostante i liquidi che bevo al giorno)
Allo stesso tempo ci tengo a comunicare che lo stile di vita non è cambiato nei due momenti in cui ho fatto il diario (stessa quantità liquidi bevuti-stessa dieta e stesso allenamento)
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.8k 1.9k
Quale attività fisica svolge? Che tipo di allenamento?

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Misto di cyclette da 1 ora/1 ora e mezza e sala pesi da circa 2 ore suddivisi in 3+3 e un giorno di riposo .
Stesso schema che uso da anni e per cui, fino a mesi fa, andavo molto regolare ad urinare
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.8k 1.9k
Come prevedevamo.
La pesistica a carichi intensi, con i suoi aumenti repentini della pressione all’interno dell’addome porta una ristagno di sangue nella parte inferiore, che in dpsoggetti predisposti causa una congestione della prostata, il varicocele e le emorroidi, uno alla volta o - raramente - tutti contemporaneamente. La congestione della prostata è causa di alterazioni di vario tipo della funzione urinaria (es. stimoli frequenti, getto ridotto, irritazione). In queste situazioni generalmente non vi sono alterazioni significative degli accertamenti ed anche alla visita diretta. Una volta confermato il sospetto, altro non si può fare che consigliare di ridurre i carichi oppure, meglio, dedicarsi ad una attività fisica aerobia (corsa, nuoto, ecc.).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it