Infezioni urinarie ricorrenti e dolore ai fianchi e nella parte bassa della schiena
Gentili dottori, sono una ragazza di 24 anni.
Riassumo brevemente la mia storia clinica: sono stata sottoposta all'età di 4 anni all'intervento di re-impianto ureterale dx in doppio distretto completo sec.
Cohen.
A sinistra il reflusso è stato trattato con iniezioni perimeatali di Macroplastique.
Ho seguito profilassi antibiotica per molto tempo dopo l'intervento e per molti anni non ho avuto problematiche.
Ho effettuato una cistografia ad aprile 2024 perchè ho disturbi alla minzione che riporta: difficoltoso l'inizio della fase minzionale per mancato rilasciamento dello sfintere come per sclerosi del collo vescicale.
Minzione discontinua e intermittente che viene portata a termine tramite manovra di compressione manuale addomino-pelvica.
Durante la minzione, comparsa di reflusso vescico ureterale di 2 grado a sinistra con ectasia del tratto pelvico dell'uretere.
Residuo post minzionale trascurabile.
Instabilità detrusoriale con irregolarità dei margini vescicali.
L'ultima scintigrafia renale fatta a luglio 2024 riporta: rene sx di dimensioni ridotte, distribuzione del radiotracciante disomogenea, fase vascolare sx ridotta, fase escretoria nella norma.
Rene dx in sede, distribuzione radiotracciante disomogenea, fase vascolare nella norma, escrezione nella norma.
Radiotracciante 41.6% a sx, 58.4% a destra.
Nell'ultimo anno, da agosto 2023 ho avuto molti episodi di cistite: una ad agosto e l'altra a dicembre.
A luglio 2024 ne ho avuta un'altra che nonostante molti cicli di antibiotici sempre scelti ed assunti in base all'antibiogramma non è andata via fino ad inizio novembre 2024 (aggiungo che erano sintomatiche e ho convissuto con forte bruciore durante questi mesi).
Ho effettuato anche una cistoscopia a settembre 2024: meato ureterale sx stenotico.
E una TAC il 22 novembre che riporta: condizione di duplicità distrettuale a carico del rene di destra con collettore superiore di dimensioni ridotte rispetto all'inferiore, duplicità ureterale incompleta perfusione degli stessi in corrispondenza dei piani di scansione passanti per L3.
Discreta calico pielectasia a livello del collettore inferiore di destra e più evidente calico pielectasia a carico del rene di sinistra.
Esiti pielonefritici a carico del polo inferiore di sinistra.
Regolare l'escrezione di urina iodata bilateralmente.
Piccola cisti corticale renale al polo superiore di destra.
Nella TAC non viene riportato ma l'urologo vedendo le immagini ha visto un calcolo di 7.7 mm in vescica.
L'ultimo valore della creatinina del 18 novembre è: 1.17.
Ora da inizio novembre non ho infezione ma convivo con dolori nella parte bassa della schiena e ai fianchi, diventati negli ultimi giorni sempre più forti e iniziati più o meno 1 mese e mezzo fa.
L'urologo che mi segue li attribuisce al calcolo che ho in vescica e mi ha messa in lista per toglierlo dicendo che non è urgente.
Cosa ne pensate?
Questi dolori sono attribuibili al calcolo in vescica e io devo conviverci fino a quando verrà rimosso?
Riassumo brevemente la mia storia clinica: sono stata sottoposta all'età di 4 anni all'intervento di re-impianto ureterale dx in doppio distretto completo sec.
Cohen.
A sinistra il reflusso è stato trattato con iniezioni perimeatali di Macroplastique.
Ho seguito profilassi antibiotica per molto tempo dopo l'intervento e per molti anni non ho avuto problematiche.
Ho effettuato una cistografia ad aprile 2024 perchè ho disturbi alla minzione che riporta: difficoltoso l'inizio della fase minzionale per mancato rilasciamento dello sfintere come per sclerosi del collo vescicale.
Minzione discontinua e intermittente che viene portata a termine tramite manovra di compressione manuale addomino-pelvica.
Durante la minzione, comparsa di reflusso vescico ureterale di 2 grado a sinistra con ectasia del tratto pelvico dell'uretere.
Residuo post minzionale trascurabile.
Instabilità detrusoriale con irregolarità dei margini vescicali.
L'ultima scintigrafia renale fatta a luglio 2024 riporta: rene sx di dimensioni ridotte, distribuzione del radiotracciante disomogenea, fase vascolare sx ridotta, fase escretoria nella norma.
Rene dx in sede, distribuzione radiotracciante disomogenea, fase vascolare nella norma, escrezione nella norma.
Radiotracciante 41.6% a sx, 58.4% a destra.
Nell'ultimo anno, da agosto 2023 ho avuto molti episodi di cistite: una ad agosto e l'altra a dicembre.
A luglio 2024 ne ho avuta un'altra che nonostante molti cicli di antibiotici sempre scelti ed assunti in base all'antibiogramma non è andata via fino ad inizio novembre 2024 (aggiungo che erano sintomatiche e ho convissuto con forte bruciore durante questi mesi).
Ho effettuato anche una cistoscopia a settembre 2024: meato ureterale sx stenotico.
E una TAC il 22 novembre che riporta: condizione di duplicità distrettuale a carico del rene di destra con collettore superiore di dimensioni ridotte rispetto all'inferiore, duplicità ureterale incompleta perfusione degli stessi in corrispondenza dei piani di scansione passanti per L3.
Discreta calico pielectasia a livello del collettore inferiore di destra e più evidente calico pielectasia a carico del rene di sinistra.
Esiti pielonefritici a carico del polo inferiore di sinistra.
Regolare l'escrezione di urina iodata bilateralmente.
Piccola cisti corticale renale al polo superiore di destra.
Nella TAC non viene riportato ma l'urologo vedendo le immagini ha visto un calcolo di 7.7 mm in vescica.
L'ultimo valore della creatinina del 18 novembre è: 1.17.
Ora da inizio novembre non ho infezione ma convivo con dolori nella parte bassa della schiena e ai fianchi, diventati negli ultimi giorni sempre più forti e iniziati più o meno 1 mese e mezzo fa.
L'urologo che mi segue li attribuisce al calcolo che ho in vescica e mi ha messa in lista per toglierlo dicendo che non è urgente.
Cosa ne pensate?
Questi dolori sono attribuibili al calcolo in vescica e io devo conviverci fino a quando verrà rimosso?
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La situazione è complessa ed anche un poco controversa. Non ci pare molto verosimile che un calcolo non propriamente microscopico sia apparso alla TAC di Novembre senza essere stato visto alla cistoscopia di soli due mesi prima. Poptrebbe essere sceso in vescica nel frattempo, ma è un po' difficile che questo sia avvenuto senza sintomi tipici (coliche). Un'altra ipotesi è che il calcolo non sia all'interno della vescica, ma nell'ultimissimo tratto dell'uretere (pre-meatale) e questo giustificherebbe forse in parte i suoi disturbi prima irritativi vescicali ed ora anche lombari. La valutazione delle immagini è però indispensabile, queste nostre sono solo delle considerazioni generali per cercare di trovare una coerenza nella sua situazione. A prescindere da questo, pensiamo che il reflusso di sinistra doverebbe essere ulteriormente corretto, poiché a soli 24 anni il rene sinistro pare in discreta sofferenza ed è quindi necessario limitare il rischio di ulteriori pielonefriti. In questa sua situazione è anche essenziale valutare la funzione intestinale e l'equilibrio della flora batterica locale (microbiòta), forse già vacillante in precedenza ed ora probabilmente devastata dalle recenti terapie antibiotiche.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2 visite dal 15/12/2024.
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