Psa stabile tumore prostata
Buonasera ho effettuato in data odierna il dosaggio del Psa con valore di 1, 71
Lo scorso marzo la biopsia aveva evidenziato la positività di un frustolo su 18 prelevati (indice di Gleason 3+4) ed avevo il Psa con valore 3, 64
D'accordo col mio urologo abbiamo optato per la sorveglianza attiva e nei successivi dosaggi il Psa è risultato di 2, 07 (fine maggio) e poi 1, 64 (settembre).
Si tratta di un adenocarcinoma acinare che interessa solamente uno dei due lobi prostatica (dimensione di 1mm)
Ho sentito parlare della tecnica Hifu che "brucia" la zona malata della prostata.
Ritenete possibile per il mio caso tale opzione terapeutica?
Il mio urologo mi ha detto di continuare con la sorveglianza attiva.
Che ne pensate?
Ho quasi 62 anni
Grazie per un'eventuale risposta
Lo scorso marzo la biopsia aveva evidenziato la positività di un frustolo su 18 prelevati (indice di Gleason 3+4) ed avevo il Psa con valore 3, 64
D'accordo col mio urologo abbiamo optato per la sorveglianza attiva e nei successivi dosaggi il Psa è risultato di 2, 07 (fine maggio) e poi 1, 64 (settembre).
Si tratta di un adenocarcinoma acinare che interessa solamente uno dei due lobi prostatica (dimensione di 1mm)
Ho sentito parlare della tecnica Hifu che "brucia" la zona malata della prostata.
Ritenete possibile per il mio caso tale opzione terapeutica?
Il mio urologo mi ha detto di continuare con la sorveglianza attiva.
Che ne pensate?
Ho quasi 62 anni
Grazie per un'eventuale risposta
[#1]
L'applicazione degli ultrasuoni focalizzati (HIFU) è al momento l'unico trattamento mirato, ovvero - focale -, per il tumore della prostata di cui si abbia una certa esperienza. Se eseguito con le indicazioni corrette, ovvero molto selezionate, i risultati sono buoni con un'esperienza che ormai supera i 10 anni. Si tratta pur sempre di un trattamento attivo, quindi ovviamente gravato di qualche possibile effetto collaterale, pur se lieve e passeggero. La sua situazione ci pare comunque talmente limitata da far pensare che la sorveglianza attiva sia davvero la strategia più ragionevole. Il trattamento attivo resta comunque una possibilità, con una valenza più che altro - psicologica -, cosa peraltro da non sottovalutare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Buongiorno. La tecnica hifu come trattamento primario di un adenocarcinoma prostatico non ha dimostrato ad oggi risultati da poterla considerare una opzione terapeutica valida e competitiva rispetto alle altre.
In generale sconsiglio sempre i pazienti di fare un qualcosa che li tranquillizza di più rispetto alla sorveglianza attiva senza arrivare ad un intervento radicale o radioterapia estesa.
Le opzioni per un carcinoma prostatico basso rischio sono tre:
Sorveglianza attiva
Prostatectomia radicale
Radioterapia esterna
Cercare vie di mezzo non comprovate può essere una cattiva scelta.
Il nostro centro limita la sorveglianza attiva ai Gleason 3+3 in assenza di un grado 4 anche se minoritario. Questo perché la parte del tumore grado 4 ha una aggressività maggiore e ci sono più probabilità che la stadiazione eseguita con la risonanza sia in difetto.
In altre parole qui andiamo ad eseguire una prostatectomia radicale in un tumore dove è presente il grado 4, all esame istologico il tumore risulta più esteso di quanto mostrato alla RM.
Comunque la sorveglianza è possibile, è importante eseguire regolarmente i controlli con PSA toy ogni 3-4 mesi, RM multiparametrica ogni 6 mesi e biopsia anche random oltre mirata ogni 12 mesi.
Il PSA è il parametro meno importante, più rilevante è una progressione dimensionale o in numero di lesioni alla RM o alla biopsia o aumento dell aggressività del tumore alla biopsia.
In quel caso è importante passare in tempo ad un trattamento attivo come intervento radicale o radioterapia estesa. Trattamenti focali ad oggi hanno minore efficacia proprio perché spesso il tumore è multifocale e non completamente identificato ad imaging.
Un saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Coordinatore gruppo multidisciplinare tumore prostata
Chirurgia robotica
Università Sapienza di Roma
In generale sconsiglio sempre i pazienti di fare un qualcosa che li tranquillizza di più rispetto alla sorveglianza attiva senza arrivare ad un intervento radicale o radioterapia estesa.
Le opzioni per un carcinoma prostatico basso rischio sono tre:
Sorveglianza attiva
Prostatectomia radicale
Radioterapia esterna
Cercare vie di mezzo non comprovate può essere una cattiva scelta.
Il nostro centro limita la sorveglianza attiva ai Gleason 3+3 in assenza di un grado 4 anche se minoritario. Questo perché la parte del tumore grado 4 ha una aggressività maggiore e ci sono più probabilità che la stadiazione eseguita con la risonanza sia in difetto.
In altre parole qui andiamo ad eseguire una prostatectomia radicale in un tumore dove è presente il grado 4, all esame istologico il tumore risulta più esteso di quanto mostrato alla RM.
Comunque la sorveglianza è possibile, è importante eseguire regolarmente i controlli con PSA toy ogni 3-4 mesi, RM multiparametrica ogni 6 mesi e biopsia anche random oltre mirata ogni 12 mesi.
Il PSA è il parametro meno importante, più rilevante è una progressione dimensionale o in numero di lesioni alla RM o alla biopsia o aumento dell aggressività del tumore alla biopsia.
In quel caso è importante passare in tempo ad un trattamento attivo come intervento radicale o radioterapia estesa. Trattamenti focali ad oggi hanno minore efficacia proprio perché spesso il tumore è multifocale e non completamente identificato ad imaging.
Un saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Coordinatore gruppo multidisciplinare tumore prostata
Chirurgia robotica
Università Sapienza di Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 69 visite dal 27/11/2024.
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