Inizialmente dolore rettale e liquido seminale che fuoriusciva dal pene durante defecazione
Salve, sono un ragazzo di 27 anni, che da quattro vado dietro ad una prostatite insieme a proctite e contrattura pelvica.
È iniziato il tutto che mentre accusavo dolori rettali, durante la defecazione usciva liquido seminale dal pene.
Ho avuto varie spiegazioni tutte diverse da loro, da diversi medici su questo segno, perché non è un sintomo ma un segno.
Voi a cosa collegate questo segno?
Segno che è scomparso dopo un breve ciclo di ciproxin e rimanendo soltanto delle perdite uretrali notturne con tracce nelle mutandine.
Allo stesso tempo avvertivo bruciore alle gambe, con partenza dal pavimento pelvico.
Tali tracce e tale bruciore è scomparso dopo una settimana di assunzione di leviaprost.
Per poi ricomparire adesso dopo due anni.
Può essere che mi sia assefuatto da tale leviaprost e non faccia più l'effetto che stava facendo?
Nel mentre di questo periodo avvertivo delle vere e proprie contrazioni a livello perineale, con vere e proprie retrazioni di testicoli e pene, evidenti anche ad un occhio di un non esperto.
Come se ci fosse del freddo anche in piena estate.
Durante queste contrazioni con il passare del tempo i dolori dal retto, a seguito delle contrazioni si propagano a tutto il perineo e sotto i glutei.
Contemporaneamente spunta anche una proctite con molta perdita di sangue.
Ho trattato la proctite con asacol e topster con ottimo risultato, dopo colonscopia con biopsie.
Ho fatto risonanza ed ecografia della prostata con esito di flogosi cronica.
Abbiamo cercato di trattare la contrattura con lioresal e lyrica, che fino a poco tempo fa ha dato un po' di benefici.
Adesso io ho la convinzione, dimostrata da più avvenimenti.
Ogni volta che ritornano le tracce di liquido seminale nelle mutandine, alle volte dopo ravvicinate eiaculazioni, avverto un rigonfiamento nel retto con dolore e dopo qualche giorno avviene rettoraggia.
La mia convinzione è che è la prostatite a provocarmi la rettoraggia e non il contrario, anche se sui vari siti leggo il contrario.
Fatto sta che i dolori sono completamente ingestibili, sento che parte tutto dal retto/prostata, e si espande ovunque, perineo, glutei e dintorni.
Da varie spermiocolture è spuntato iniziale stafilococco aureus e poi successivamente Escherichia Coli, trattati e non più spuntati alle successive spermiocolture.
Alcuni medici dicono che la negatività delle spermiocoltura non sta a significare una vera assenza di infezione.
Un urologo mi ha prescritto un tampone dopo massaggio prostatico ed un altro senza, dicendo che il massaggio è inutile.
Chi ha ragione dei due?
Vi chiedo cosa pensate di tutto il quadro espresso.
Vi chiedo di pormi delle domande in quanto non ho potuto scrivere tutto e sicuramente qualcosa mi è sfuggita.
È iniziato il tutto che mentre accusavo dolori rettali, durante la defecazione usciva liquido seminale dal pene.
Ho avuto varie spiegazioni tutte diverse da loro, da diversi medici su questo segno, perché non è un sintomo ma un segno.
Voi a cosa collegate questo segno?
Segno che è scomparso dopo un breve ciclo di ciproxin e rimanendo soltanto delle perdite uretrali notturne con tracce nelle mutandine.
Allo stesso tempo avvertivo bruciore alle gambe, con partenza dal pavimento pelvico.
Tali tracce e tale bruciore è scomparso dopo una settimana di assunzione di leviaprost.
Per poi ricomparire adesso dopo due anni.
Può essere che mi sia assefuatto da tale leviaprost e non faccia più l'effetto che stava facendo?
Nel mentre di questo periodo avvertivo delle vere e proprie contrazioni a livello perineale, con vere e proprie retrazioni di testicoli e pene, evidenti anche ad un occhio di un non esperto.
Come se ci fosse del freddo anche in piena estate.
Durante queste contrazioni con il passare del tempo i dolori dal retto, a seguito delle contrazioni si propagano a tutto il perineo e sotto i glutei.
Contemporaneamente spunta anche una proctite con molta perdita di sangue.
Ho trattato la proctite con asacol e topster con ottimo risultato, dopo colonscopia con biopsie.
Ho fatto risonanza ed ecografia della prostata con esito di flogosi cronica.
Abbiamo cercato di trattare la contrattura con lioresal e lyrica, che fino a poco tempo fa ha dato un po' di benefici.
Adesso io ho la convinzione, dimostrata da più avvenimenti.
Ogni volta che ritornano le tracce di liquido seminale nelle mutandine, alle volte dopo ravvicinate eiaculazioni, avverto un rigonfiamento nel retto con dolore e dopo qualche giorno avviene rettoraggia.
La mia convinzione è che è la prostatite a provocarmi la rettoraggia e non il contrario, anche se sui vari siti leggo il contrario.
Fatto sta che i dolori sono completamente ingestibili, sento che parte tutto dal retto/prostata, e si espande ovunque, perineo, glutei e dintorni.
Da varie spermiocolture è spuntato iniziale stafilococco aureus e poi successivamente Escherichia Coli, trattati e non più spuntati alle successive spermiocolture.
Alcuni medici dicono che la negatività delle spermiocoltura non sta a significare una vera assenza di infezione.
Un urologo mi ha prescritto un tampone dopo massaggio prostatico ed un altro senza, dicendo che il massaggio è inutile.
Chi ha ragione dei due?
Vi chiedo cosa pensate di tutto il quadro espresso.
Vi chiedo di pormi delle domande in quanto non ho potuto scrivere tutto e sicuramente qualcosa mi è sfuggita.
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Nella lunghissima storia di cui lei ci scrive. è stato certamente valutato direttamente da numerosi nostri Colleghi, che hanno espresso le loro opinioni e formulate le loro indicazioni. Noi oggi a distanza e senza una sempre indispensabile visita diretta, certamente non possiamo giudicare quanto è stato fatto in precedenza e cosa sia opportuno fare in futuro. Possiamo quindi limitarci ad alcune considerazioni di carattere generale.
Nei disturbi pelvici complessi, il rapporto causa-effetto parte sempre dall'intestino e si riflette sulla prostata, mai il contrario. Questo per la presenza di ben chiari presupposti anatomici e fisiologici. Pertanto in una situazione come la sua, il massimo delle attenzioni deve essere rivolto al versante dominante, ovvero quello intestinale, altrimenti tutte le cure urologiche rischiano di essere vane.
Pare poco convincente che una situazione così complessa possa essere condizionata dalla scarsa consistenza terapeutica di un integratore alimentare. Questo ci fa pensare che vi sianche una importante componente emotiva, che se di per sè non è in grado di scatenare disturbi, ma certamente amplificarne notevolmente la percezione.
Lei ci parla di eiaculazioni ripetute, che senz'altro facilitano la congestione della ghiandola prostatica. Questo in soggetti predisposti può causare congestione della ghiandola e insorgenza di spermatorrea. Ricordi che per il benessere della prostata sono opportune due-tre eiaculazoni la settimana, nè più, nè meno. Tutto il resto lo si fa a proprio rischio e (relativo) pericolo, perché il superlavoro genitale non è da tutti.
Nei disturbi pelvici complessi, il rapporto causa-effetto parte sempre dall'intestino e si riflette sulla prostata, mai il contrario. Questo per la presenza di ben chiari presupposti anatomici e fisiologici. Pertanto in una situazione come la sua, il massimo delle attenzioni deve essere rivolto al versante dominante, ovvero quello intestinale, altrimenti tutte le cure urologiche rischiano di essere vane.
Pare poco convincente che una situazione così complessa possa essere condizionata dalla scarsa consistenza terapeutica di un integratore alimentare. Questo ci fa pensare che vi sianche una importante componente emotiva, che se di per sè non è in grado di scatenare disturbi, ma certamente amplificarne notevolmente la percezione.
Lei ci parla di eiaculazioni ripetute, che senz'altro facilitano la congestione della ghiandola prostatica. Questo in soggetti predisposti può causare congestione della ghiandola e insorgenza di spermatorrea. Ricordi che per il benessere della prostata sono opportune due-tre eiaculazoni la settimana, nè più, nè meno. Tutto il resto lo si fa a proprio rischio e (relativo) pericolo, perché il superlavoro genitale non è da tutti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6 visite dal 25/11/2024.
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