L’intervento con lo stent prostatico lo passa il servizio sanitario pubblico?

Il mio urologo mi ha consigliato l’intervento con stent prostatico, mi ha detto che purtroppo non è coperto dal servizio sanitario pubblico e dovrò pagare una grossa cifra per farlo... come è possibile che la sanità non copra questo tipo di intervento?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Immaginiamo che si faccia riferimento alla procedura iTind, che è. stata proposta da alcuni anni ma ancora con scarsa diffusione. Per i disturbi urinari legati all’ingrossamento benigno della prostata dell’età matura sono a disposizione molte procedure, oggigiorno quasi sempre effettuate per via endoscopica. L’intervento universalmente più diffuso da almeno 50 anni, ovvero la elettroresezione endoscopica (TURP), negli ultimi 15 anni è in via di progressiva sostituzione con le procedure simili basate sui laser di vario tipo. Parallelamente a queste sono state proposte nel tempo moltissime altre procedure alternative, che si propongono generalmente come meno invasive, ma perlopiù di costo superiore per necessità di particolari attrezzature. Nelle strutture pubbliche si devono giocoforza rispettare principi di sostenibilità economica, pertanto si preferiscono in linea di massima le procedure che associano buona efficacia con costi ridotti. È sempre molto difficile dimostrare che le procedure alternative siano veramente concorrenziali, pertanto per ora le procedure endoscopiche classiche sono ancora le più diffuse. Per quanto riguarda il suo caso, è molto probabile che vi possano essere delle alternative di trattamento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la sua risposta, questa tecnica mi è stata proposta perché ho un flusso urinario debole e anche una spinta eiaculatoria debole, mi è stato detto che ad oggi lo stend è l’unica soluzione, le altre soluzioni mi limiterebbero la produzione di sperma con zero spinta. Così mi è stato detto
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La conservazione dell'eiaculazione è un mito dei nostri giorni. Noi pensiamo che, se vi sono dei disturbi urinari molto evidenti, la cosa più importante sia eseguire una buona e duratura disostruzione, evitando che la vescica si debba sforzare, con il rischio di incorrere in un danno permanente ed irreversibile. Tutto il resto è relativo. Se per conservare l'eiaculazione (posto che ci si riesca) si tende a fare interventi di minima, con risultati - idraulici - discutibili o con il rischio di recidive precoci, allora non siamo d'accordo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Quindi non esiste un modo per salvare entrambe le cose? Ho solo 42 anni