Adenocarcinoma prostata e sorveglianza attiva

Vorrei un parere per mio marito di anni 64 no famigliarità no sintomi da un anno in SA per adenocarcinoma alla prostata.

Dopo un piccolo rialzo PSA, eseguita RM esito PID RAS score 3 eseguita biopsia fusion con prelievi A1A2A3A4A5A6A7 e diagnosi
A2adenoc. acin. infiltr. score gleason 6 3+3 Gruppo1ISUP/WHO
fram. ti interes. neoplasia 1su2 est. ne interessa 35% tes. to esam. to dimen. focolaio magg. mm5 lung. /infiltrazionigrasso vescichette dotto linfovascolare carcinoma neoplasia prostas. intrapeteliale altogrado assenti
A7adenoc. acin. Infiltr. gleason 6 3+3 Gruppo1 I/Wframmenti inter. neoplasia 2su4 est. ne interes. cir. 20% tes. esamin dimen. focolaio mag.
re mm4 lung infiltrazioni grasso vescichette dotto perin. i nvasione linfovascolare carcinoma associato neoplasia prost alto grado assenti
A1A3A4A5A6 Tessuti prostatici con fibrosi e atrofia ghiandolare
Eseguiti uroflussometria Tac pelvica/mdc referti negativi consiglio di rimanere in SA
a sei mesi PSA regolare, nuova RM con esito PID RAS score 2
nuova biopsia (no fusion) prelievi
A1A2A3A4A5A6A7A8A9A10A11A12
Diagnosi
A1 frust. agob. fram. tati tessuto prost. con circoscritti focolai di adenocarcinoma acinare score 6 G3+ G3 grado. 1ISUP/WHO
neoplasia occupa 10% dei fram. ti inviati Neoplasia prostatica di alto grado: presente focolaio unico
A2 frus. agob. tessuto prost. con focolaio neoplasia intraep. prostatica di alto grado HG/PIN
A3 frus. Agob. tessuto prost. con presenza di un focolaio di proliferazione microacinare atipica (ASAP)
A4 adenoc. acinare infil. te gleason 6 3+3 Gruppo1 I/W neoplasia si osserva in uno dei 2 frus. agob. occupan. 10% lung. tot. Frus. 12 mm neopl. pros.
Epitel. di alto grado HGPIN presente focolaio unico
A5A6 frus. Parenc. prost. con iperplasia ghiandolare, aspetti di atrofia lobulare e flogosi cronica aspecifica
A7adenoc. acin. infiltr. gleason 6 3+3 Gruppo1I/W neoplasia occupa 1 frus 10% lung. 14mm 2 frus. 5% lung. 13 mm
A8adenoc. acin. infilt. gleason 6 3+3 Gruppo1I/W neoplasia occupa 1dei2 frus. lung. 10% lung frus. 9mm
A9 frus. agob. di tessuto prost. con presenza 1 focolaio di proliferaz. microacinare atipica (ASAP)
A10 adenoc. Acin. inf. te gleason 6 3+3 Gruppo1 I/W la neoplasia occupa 1dei2 frus. occ. done 15% lung. Frus. 11mm
A11 adenoc. acin. inf. te gleason 6 3+3 Gruppo1 I/W la neoplasia occupa1dei2 frus. occ. done 20% lung. Frus. 12 mm
A12 adenoc. Acin. inf. te gleason 6 3+3 Gruppo1 I/W neoplasia occupa 1dei2 frust. occ. done 5% lung. Frus. 11 mm
prescritta uroflussometria Tac pelvica/ mdc e rivalutazione
Vorrei un parere se con un numero così altro di campioni positivi è ancora pensabile la SA oppure è opportuno pensare all’asportazione?
Potevano esserci anche un anno fa e non campionati o è un peggioramento?
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
In linea di massima, la diffusione del tumore, anche se di aggressività limitata e con basso PSA, potrebbe far propendere per un trattamento attivo. Ricordiamo ancora una volta che in queste situazioni vale molto l'attitudine psicologica del paziente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celerità dottore. quindi capisco che la SA è se il paziente è tranquillo?
Secondo lei quindi non conta la tecnica della biopsia per il nr dei prelievi positivi?
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
La qualità dell'esecuzione delle biopsie è difficilmente giudicabile, ma con la moderna tecnica - di fusione - la procedura dovrebbe essere abbastanza standardizzata.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#4]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 611 36
Buongiorno la sorveglianza attiva È una opzione terapeutica consigliata negli adenocarcinomi prostatici a basso rischio come quello presentato. I controlli si basano sul PSA totale ogni tre quattro mesi , sulla risonanza magnetica multiparametrica ogni 6 mesi e sulla biopsia prostatica ogni 12/24 mesi. Non ha invece nessun senso eseguire una TAC in corso di sorveglianza attiva perché non può aggiungere nulla alla risonanza magnetica nella decisione di una eventuale progressione ed uscita dal programma di sorveglianza.
I motivi per uscire da un programma di sorveglianza generalmente non sono il solo aumento del PSA che può indicare un anticipazione negli ulteriori controlli, ma l'aumento del numero e delle dimensioni delle lesioni evidenti alla risonanza e un eventuale migrazione verso la zona più esterna della capsula prostatica, come un aumento del grading di gleason e del numero dei prelievi positivi per adenocarcinoma alla biopsia.
Nel caso specifico il grado di aggressività di gleeson nelle due biopsie successive è rimasto invariato a 6 collocando il tumore nella sfera del basso rischio ma sono aumentati i prelievi positivi per tumore. Questo parametro andrebbe correlato con la risonanza magnetica se anche all'imaging si rileva un aumento del numero dei foci pirads 3-5.
Se la modalità di esecuzione delle due biopsie è stata uguale ed omogenea, questo dato può indicare una crescita tumorale e quindi una progressione ancora intraprostatica , favorendo le indicazioni a passare ad un trattamento attivo come La prostatectomia radicale.

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia robotica
Università Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#5]
Utente
Utente
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Le perplessità sono proprio relative all'aumento dei prelievi positivi, la rm fatta un mese fa prima della biopsia di controllo ha dato esito PID RAS score 2 e non ha evidenziato null'altro... significa che possono non essere visti? se alla prima biopsia (fusion) solo 2 prelievi risultavano positivi e adesso con la biopsia normale ne hanno visti addirittura 7 è probabile che siano aumentati o possono essere stati presenti ma non campionati?
Nella decisione per intervento il peso maggiore è dato dal livello del Gleason o dal numero dei campinamenti positivi??
grazie ancora e cordiali saluti
[#6]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 611 36
E' tutto corretto quello che ha scritto. Per questo la modalità' di biopsia e l'esecutore delle biopsie in sorveglianza attiva dovrebbero essere sempre omogenei perché' adesso e' corretto il suo dubbio irrisolvibile. L'aumento dei siti in cui e' stata trovata la biopsia e' legato ad una progressione o ad una non evidenziazione alla prima biopsia perché' la stessa era stata eseguita differentemente ?

impossibile rispondere.
Posso dirle che sicuramente i parametri più' importanti per passare ad un trattamento attivo sono l'aumento dell'aggressività' al Gleason score e l'aumento delle dimensioni e/o numero delle zone PIRADS 4 alla risonanza.

Bisogna anche considerare che nel 20% circa dei casi come questo che poi vengono sottoposti a prostatectomia radicale, il Gleason score definitivo su tutta la prostata sale a 7 e la neoplasia e' spesso più' estesa di quanto sospettato alla biopsia

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' sapienza di Roma
alessandrosciarra.it

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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