Referto istologico prostatectomia radicale

chiedo parare per prostatectomia di mio padre
Adenocarcinoma prostatico 4+3 con componente Gleason 4 pari al 80 percento circa grade group 3 della zona anteriore esteso al 15 percento circa del parenchima del lobo destro e meno dell uno percento del parenchima del lobo sinistro esteso a tessuti molli periprostatici
Margini di redenzione indenni vascicole seminali e dotti deferenti esenti da neoplasia
Tessuto adiposo di 3.5 cm spg1 esente da neoplasia
Pt3a pNx
Quando mio padre è andato a ritirare il referto il dottore gli ha detto che e tutto ok che il tumore non è uscito dalla prostata...
Ora io non sono certamente un urologo ma con la sigla PT3A non vuol dire il contrario?
Perché mai dire una bugia?
Si sarà confuso?

Deve fare PSA tra 30 gg
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.7k 1.9k
Sul referto appare veramente il temine - margini di redenzione - ? (!)

Si tratta di un tumore che interessa, seppure limitatamente i tessuti al di fuori della ghiandola, anche se la radicalità dell’intervento è stata tale da non lasciare apparentemente indietro parte del tumore. A questo si riferiscono i margini di resezione negativi. Il referto non fa riferimento ad eventuali linfonodi asportati (Nx). Ovviamente corretto valutare il PSA a breve distanza, ma in genere in questi casi si programma comunque una radioterapia adiuvante associata o meno ad una terapia di blocco ormonale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Margine di resenzione non redenzione scusi l errore , ma dato che ha fatto l operazione nerve sparring con la radioterapia adiuvante perderebbe i vantaggi di questo tipo di operazione, purtroppo dalla biopsia risultava un 3+4 e non un 4+3 con una percentuale digrado quattro molto più bassa... Avevano proposto addirittura una sorveglianza attiva che fortunatamente anche se all inizio mio padre aveva accolto sono riuscito a fargli cambiare idea.... Mi ha spiazzato l istologico dell operazione sinceramente e anche un po' l atteggiamento del dottore che ha preso un po' il tutto alla leggera secondo me
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.7k 1.9k
A fronte di un tumore che si comporta in modo relativamente aggressivo, il rispetto dell’innervazione pelvica diventa discutibile, posto che in ultima analisi è il paziente a decidere cosa fare.
In ogni caso, quanto sia opportuno consigliare deve essere deciso collegialmente tra l’urologo, il radioterapista e l’oncologo medico in seno ad un gruppo interdisciplinare di cure (GIC).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie del tempo dedicatomi dottore, la terrò aggiornato in caso di altri sviluppib
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 603 35
Buongiorno.
Parliamo di un adenocarcinoma prostatico ad elevata aggressività con un interessamento extra prostatico dei tessuti molli. Quindi è corretto quanto lei dice il pt3a indica che il tumore è uscito anche se focalmente fuori della ghiandola prostatica. Anche in questi casi è possibile avere dei margini chirurgici negativi se l'operatore si è tenuto sufficientemente largo nell'asportazione della prostata e la presenza di una invasione perineurale intra prostatica è molto frequente e non influenza significativamente la prognosi. In questi casi l'indicazione è un monitoraggio stretto del PSA totale a partire da un mese dall'intervento e quindi mensile nei primi sei mesi per poi allargare ad intervalli trimestrali per i primi due anni. Se il PSA totale supera 0,2 è indice di persistenza di malattia e progressione biochimica e bisogna procedere ad un trattamento radioterapico prima che il PSA totale raggiunga 0,4. Per questi valori di PSA difficilmente l'imaging potrà rilevare qualcosa perché troppo limitato in dimensioni ma ugualmente bisogna procedere al trattamento locale. Se si aspettano valori superiori a 0,4 È probabile che le cellule neoplastiche si allontanano dalla regione prostatica rendendo inefficace anche la successiva radioterapia.
Una cosa che purtroppo manca a questo caso è l'asportazione dei linfonodi della Regione pelvica che in un tumore di questa aggressività generalmente è richiesto

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia robotica
Università Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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