Prostatite incurabile?

Buongiorno Dottori.

Ho 64 anni.
Da diversi anni soffro di una IPB (attuale 60cc) che non mi ha mai dato particolari problemi se non per un flusso urinario ridotto patologico di probabile natura ostruttiva (qmax tra 8 e 10) senza particolari conseguenze.
Solo lo scorso anno ho avuto una prostatite di origine batterica curata con antibiotici e rientrata nell'arco di tre mesi.

Nell'ultimo anno sono stato benissimo.

Un mese fa ho accusato improvvisamente dei sintomi infiammatori (nicturia 3/4 volte per notte, flaccidita' del pene, disfunzione erettile quasi totale e lieve bruciore a livello genitale.

Visitato dall'urologo, diagnosticata una prostatite (specifico che l'esame colturale delle urine era negativo) mi viene prescritta una cura di 20 gg di bactrim e 7 di ibuprofene.

La situazione purtroppo non e' migliorata (anche se mi viene detto che ci vuole molta pazienza).
Ricontatto l'urologo che mi dice che non ha alcuna cura ulteriore da propormi e che dovro' verosimilmente sottopormi ad intervento chirurgico.

Inoltre dovendo partire a breve per un viaggio esotico e volendo un parere sull'opportunita' di cancellarlo o meno mi viine detto che "se ritengo di essere a rischio blocco meglio non partire".

Vorrei gentilmente conoscere un vostro parere in primis sul fatto di non dover replicare altre cure al momento.
Nel senso bisogna attendere un processo di guarigione lento e spontaneo dall'infiammazione?
Il senso di impotenza che vivo in questa fase puo' essere considerato transitorio e superabile passata l'infiammazione?
Per quanto riguarda il rischio di blocco, fatto ovviamente grave che mi spaventa molto, come faccio a sapere di correrlo nei prossimi giorni se al momento urino comunque allo stimolo senza esitazioni?
(aggiungo anche nell'ultima verifica uroflussometrica il mio residuo minzionale era di 20 cc).

Grazie mille per la/le cortese/i risposte.


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Dr. Paolo Piana Urologo 42.3k 1.9k 19
Le indicazioni operative dipendono in massima parte dai sintomi e dalle eventuali complicaioni intercorrenti. Il volume della ghiandola non ha di per sé un interesse particolare. Quanto ci chiede in sintesi dipende più dalla sua propensione psicologica che da reali motivi sanitari, in medicina non ci sono certezze, ma solo probabilità. Se lei giudica la sua attuale condizione funzionale come stabile ed accettabile, nesuno meglio di lei è in grado di giudicare. A noi tocca però avvertirla che le possibilità di complicazioni non sarà mai azzerata e che, ad esempio, un lungo viaggio con posizione seduta forzata non potrebbe essere proprio l'ideale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it