Tumore non mutabile, non c'è cura?

Buonasera.
A mio suocero gli è stato diagnosticato un tumore alla prostata.
Fra esami vari, analisi, visite mediche etc etc dopo un anno e mezzo fanno l'analisi dei cosiddetti "vetrini" e dicono che il tumore non è mutabile, quindi non si può fare gran che è può solo proseguire con la cura dei farmaci per tirare più a lungo possibile.

Naturalmente ha altre visite nel prossimo futuro perché se il PSA è sceso possono optare per un operazione alla prostata.

Ma è davvero così?
Con un tumore non mutabile è inutile fare chemioterapia o radioterapia??

Grazie!
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Sinceramente non abbiamo idea di che cosa lei intenda per - non mutabile -. E' sicuro di quel che scrive?

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buonasera. La ringrazio per la risposta. Sono state le parole usate dal dottore. Dopo aver effettuato l'esame genetico...
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 611 36
Buonasera,
probabilmente stiamo parlando di un analisi genetica sulla mutazione dei geni HRR come il BRCA2.
Parliamo probabilmente di un paziente con una diagnosi di adenocarcinoma prostatico in fase metastatica sottoposto a terapia sistemica.
In questi pazienti da qualche anno e' raccomandata l'analisi genetica sul vetrino della biopsia o dell'intervento, per valutare con analisi genetica se esiste una mutazione di alcuni geni come il BRCA2 o altri del gruppo HRR. Se e' presente questa mutazione, e' possibile utilizzare una nuova linea di farmaci , i PARP inibitori, come ad esempio olaparib, con buone possibilità' di risposta e di allungare la sopravvivenza del paziente.
In realtà' si e' visto in alcuni studi che ,nel caso in cui non sia presente questa mutazione genica, i PARP inibitori possono comunque dare un vantaggio di sopravvivenza ( anche se minore rispetto ai tumori mutati), se utilizzati in associazione al classico blocco androginico e ad un ARPI ( esempio abiraterone o enzalutamide).
E' una fase di malattia molto complessa, e necessita di una valutazione e trattamento da parte di un centro ad alta specializzazione sulla gestione del tumore prostatico.

Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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Utente
Utente
Buongiorno,

Grazie per la sua risposta. Ora ho una comprensione più chiara della situazione generale. Apprezzo il suo aiuto nel chiarire i miei dubbi.

Cordiali saluti.